Ridurre l’impatto delle proprie attività è diventato un imperativo per tutte le aziende. I modelli di consumo sono cambiati radicalmente negli ultimi anni e premiano le realtà più attente all’ambiente. Le strategie Net Zero, che mirano a neutralizzare il footprint, campeggiano sui siti web aziendali e in cima a buona parte delle comunicazioni dei brand. Per evitare di cadere nella trappola del greenwashing, però, servono iniziative concrete. Limitarsi a piccoli interventi sporadici non è la soluzione. Occorre creare un ecosistema di interventi su ampia scala che permetta di ridurre sensibilmente l’impatto ambientale delle attività produttive e commerciali. Negli ultimi mesi sentiamo parlare sempre più spesso di sistema di scambio dei Carbon Credit. Ma cosa sono e perché i Chief Impact Officer sono sempre più attenti all’evoluzione di questo sistema? Se ne è parlato nel corso di un affascinante keynote che si è tenuto durante Dreamforce 2022, l’evento organizzato da Salesforce che raduna ogni anno a San Francisco clienti e partner del gigante delle applicazioni aziendali. Quest’anno, che segna il ritorno in presenza della manifestazione dopo due anni, sono attesi 40mila partecipanti e oltre 110mila utenti connessi online.
Cosa sono i Carbon Credit
Un carbon credit è un titolo negoziabile emesso a fronte di una tonnellata di CO2 assorbita o non emessa grazie al sostegno di un’iniziativa di tutela ambientale realizzata da un ente terzo. In molti Paesi sono già attivi i primi mercati di scambio dei permessi di inquinare e secondo uno studio di McKinsey, il valore globale di questi certificati è destinato a toccare i 50 miliardi di dollari entro il 2030.
Acquistare diritti a inquinare permette alle aziende che emettono gas serra di ridurre il proprio impatto contribuendo economicamente allo sviluppo di progetti generalmente realizzati in Paesi in via di sviluppo. Questo favorisce in prima battuta l’autosufficienza economica della popolazione locale ponendo anche un freno al depauperamento delle risorse naturali di aree altrimenti oggetto di forte speculazione.
Come nasce il mercato di scambio dei Carbon Credit
Il processo di acquisto di questi “permessi inquinanti” è ancora piuttosto complesso. Proprio per superare questo limite e favorire la creazione di un sistema di compravendita più ampio e trasparente, Salesforce ha presentato oggi NetZero Marketplace. Realizzato sulla tecnologia proprietaria Commerce Cloud con la collaborazione di South Pole e Sylvera, NetZero Marketplace permetterà di connettere domanda e offerta di questi titoli, ovvero aziende ed ecoimprenditori, offrendo un catalogo di Carbon Credit di terze parti e ottimizzandone l’esperienza d’acquisto. All’interno del marketplace sarà anche disponibile un hub di contenuti utili per informarsi sulle sfide climatiche del nostro tempo. “Il primo passo verso l’obiettivo Net Zero per ognuno di noi è chiaramente la riduzione delle emissioni – ha commentato Christiana Figueres, ex Segretario Esecutivo della Convenzione Quadro sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite –. Tuttavia, sappiamo bene che ridurre le emissioni auto-generate non è più sufficiente. I Carbon Credit sono un modo efficace per incentivare la riduzione delle emissioni in questo momento, non domani, accelerando l’obiettivo dell’azzeramento dell’impatto”.
Quali sono i vantaggi di Salesforce NetZero Marketplace
I progetti basati sui carbon credit devono passare attraverso un processo di audit da parte di società indipendenti. Nel caso in cui riescano a superare queste verifiche, il gestore del progetto può emettere dei permessi di inquinare sotto forma di Carbon Credit e li può vendere. Chi li acquista compensa così parte delle proprie emissioni impegnandosi a sostenere economicamente diverse iniziative: piantare nuovi alberi, migliorare le tecniche agricole, diffondere progetti di conservazione delle foreste, tra le altre. Verificare la “qualità” dei Carbon Credit (e dei progetti che finanziano) è un’attività piuttosto complessa.
NetZero marketplace elimina l’incertezza e la complessità aggregando e pubblicando le valutazioni (rating) di terze parti in merito ai progetti. Questa trasparenza permette ai Chief Sustainability Officer di valutare quali titoli di quali progetti sono più in linea con il purpose e i principi che guidano il business e, quindi, acquistarli. Le aziende che usano la soluzione di accounting Salesforce NetZero Cloud potranno anche integrare la gestione di questi crediti nella piattaforma e tracciarli rispetto alle emissioni inquinanti attuali. Sarà quindi possibile non solo favorire tutte le operazioni – produzione di documenti, dimostrazione del raggiungimento di obiettivi specifici – relative al contenimento delle emissioni inquinanti ma anche alleggerire l’iter dei processi di rendicontazione e audit.
Già oggi, Net Zero Marketplace offre l’accesso a un catalogo di circa 70 progetti di 90 ecopreneur (eco imprenditori) in 11 nazioni tra Africa, Australia, Europa, America Latina e Stati Uniti. Le compravendite di Carbon Credit saranno disponibili per il mercato USA a partire dal prossimo ottobre e progressivamente verranno estese ad altre geografie nel corso del 2023.