Economia Circolare

Gruppo CAP, i prodotti alimentari a fine ciclo diventano biogas

 Gruppo CAP ha aderito  al progetto NO.W! “NO Waste” siglando un accordo con ThinkAbout, realtà che opera nell’ambito della riduzione dello spreco alimentare

Pubblicato il 26 Nov 2020

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La logica dell’economia circolare applicata all’agrifood e alla produzione di energia: Gruppo CAP ha aderito  al progetto NO.W! “NO Waste” siglando un accordo con ThinkAbout, realtà che opera nell’ambito della riduzione dello spreco alimentare, mettendo in contatto aziende che sono attente alla sostenibilità con produttori di cibo, sia grandi che piccoli, evitando, così, che alimenti ancora consumabili vengano sprecati. Grazie all’accordo le persone di CAP potranno acquistare sulla piattaforma messa a disposizione da ThinkAbout un panel di prodotti ancora buoni, ma non più vendibili nei circuiti della grande distribuzione, con prezzi scontati fino al 50%. Mentre i prodotti a fine ciclo, destinati a diventare rifiuti a tutti gli effetti, saranno trasformati dai digestori anaerobici del’azienda pubblica che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano in biogas e poi in energia utilizzata per autoalimentare l’impianto. In particolare, all’interno dei digestori anaerobici i prodotti non più utilizzabili nella normale filiera di distribuzione alimentare aiutano ad arricchire i fanghi da depurazione, per produrre il biogas, che viene poi trattato per la produzione di energia elettrica.

“L’economia circolare è il tema su cui CAP ha investito di più in questi ultimi anni – ha commentato Andrea Lanuzza, direttore generale gestione di Gruppo CAP – . Il recupero della maggior quantità possibile di energia e di materia dalle attività produttive è uno degli obiettivi principali delle nostre attività sperimentali. Vogliamo adottare un sistema sempre più circolare per il ciclo idrico, per questo abbiamo l’obiettivo di trasformare i nostri impianti di depurazione in vere e proprie bioraffinerie, dove quelli che una volta erano rifiuti (la frazione umida dei rifiuti, ad esempio, i fanghi di depurazione, gli scarti alimentari) sono trasformati in energia e nuovi materiali di pregio come il biometano, i fertilizzanti, lo zolfo, chemicals come fosforo e azoto e le sabbie. Parliamo di azioni innovative, misurabili e concrete per progettare un futuro più sostenibile”. Gruppo CAP aveva già al suo attivo un progetto sperimentale implementato con Danone, azienda specializzata nella produzione di prodotti lattiero-caseari, a Sesto San Giovanni, finalizzato a trasformare in energia pulita i prodotti scaduti.

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