Le dinamiche socio-culturali degli ultimi tempi hanno influenzato pesantemente diversi ambiti della vita quotidiana, compresa la sfera lavorativa. A queste trasformazioni è seguita la nascita di nuove esigenze che hanno portato le aziende a cercare, formare e valorizzare nuovi talenti, anche in ottica di Green Skill. In questa cornice, LHH – fornitore globale di soluzioni HR end-to-end che accompagna aziende e individui lungo tutto il percorso professionale – ha identificato 10 figure emergenti e relativi job title che se prima inesistenti o solo marginalmente delineati ora si inseriscono prevalentemente in tre macro aree: benessere aziendale, innovazione tecnologica e sostenibilità.
ESG: le professioni che hanno a che fare con la sostenibilità
Partiamo dalle professioni che attengono all’ESG. L’attenzione crescente verso i fenomeni legati al cambiamento climatico e verso le tematiche associate alla sostenibilità in tutte le sue forme ha orientato la consapevolezza dei dipendenti che sempre di più si aspettano di lavorare per un’azienda che sostenga attivamente le cause ambientali e sociali, impegnandosi in prima linea anche sul fronte della governance. Per questo motivo, stanno emergendo nuove professioni aziendali specializzate in materia ESG. Si tratta per esempio delle carriere che attengono al Chief Sustainability Officer (CSO), al Director of Corporate Social Responsibility (CSR) e all’ESG Investment Officer.
Il Chief Sustainability Officer si occupa sostanzialmente di strategia, influenza, sensibilizzazione e ripercussioni circa le questioni ESG per le persone in azienda. Che si chiamino Sustainability Manager, Chief Green Officer, Director of Sustainable Design o simili, i ruoli dedicati alla sostenibilità sono in aumento e la transizione ecologica richiederà la riqualificazione e l’aggiornamento dei professionisti per dotarli delle competenze necessarie a soddisfare la crescente domanda.
Tra i compiti di cui si occupa un Director of Corporate Social Responsibility (CSR) rientrano: sviluppare strategie ESG, rispettare il quadro normativo di riferimento, coinvolgere gli stakeholder, valutare e ridurre l’impatto ambientale dell’organizzazione, supervisionare gli sforzi filantropici. Ma anche definire programmi di impegno nella comunità e iniziative a sostegno della diversità, dell’equità e dell’inclusione, garantire una supply chain etica, responsabile ed equa, gestire i rischi e collaborare con le associazioni di settore, le ONG e gli enti governativi.
Nel caso dell’ESG Investment Officer siamo invece di fronte ad una figura professionale deputata ad individuare le opportunità commerciali e gli investimenti sicuri che promuovono gli interessi finanziari di un’azienda in base ai criteri ESG da rispettare. Le sue mansioni comprendono la gestione di portfolio projects, la gestione di transazioni finanziarie e la creazione di relazioni con i clienti incentrate sui principi dell’impact investing e dell’investimento sostenibile.
I chief innovativi si occupano di well-being
Negli ultimi anni l’importanza di un equilibrio tra vita professionale e privata è diventata sempre più centrale per i lavoratori che non vogliono assolutamente rinunciarvi. Per questa ragione, stanno emergendo nelle aziende figure dedicate alla cura del benessere emotivo dei dipendenti, concentrandosi sulla gestione delle emozioni, sulla salute mentale e sulla creazione di un ambiente di lavoro sano per favorire l’empatia e la coesione tra i colleghi. Non sorprende quindi che accanto alle professioni nel mondo ESG, inizino a comparire job title come Chief Happiness Officer, Chief Mental Health Officer e Chief Community Officer.
Deputato al miglioramento della felicità dei dipendenti, il Chief Happiness Officer (o Chief Heart Officer – CHO) è una figura focalizzata sull’identificazione e gestione dei rischi psicosociali, sul supporto al benessere dei dipendenti e sulla creazione di dinamiche di squadra psicologicamente sicure. Una delle principali attività del CHO è quella di stabilire iniziative per sostenere gruppi “vulnerabili” sul posto di lavoro, come immigrati o genitori single.
In risposta alle crescenti preoccupazioni per la salute mentale e all’aumento dell’attenzione sulla gestione dei rischi psicosociali sul posto di lavoro, è nato il Chief Mental Health Officer (CMHO): ruolo che si pone a cavallo della tutela del benessere mentale delle persone e del miglioramento dei sistemi, rendendo il luogo di lavoro sicuro e salutare dal punto di vista psicologico.
Infine, c’è il Chief Community Officer (CCO) che ha l’obiettivo di facilitare le connessioni tra i dipendenti e mantenere una cultura aziendale forte tra i team. Il suo scopo è costruire un senso di comunità e sicurezza psicologica all’interno dell’organizzazione, che spesso dipende dallo stile di leadership dei dirigenti. Inoltre, alcuni manager puntano a considerare il ruolo del CCO più orientato verso l’esterno, affinché costruisca e rafforzi le relazioni con gli stakeholder esterni dell’azienda, come clienti, fornitori e il pubblico in generale.
Nuovi job title per lavorare nel digitale
Mentre la tecnologia progredisce rapidamente, il mondo del lavoro deve tenere il passo. E per le aziende è imprescindibile dotarsi di figure che le aiutino a promuovere, implementare e monitorare le novità tecnologiche tra gli stakeholder interni ed esterni. Tra questi figurano i Chief Visionary Officer (CVO), i Chief Innovation Evangelist, i Metaverse Research Scientist e i Digital Reputation Defender.
Quello del Chief Visionary Officer (CVO) è un ruolo esecutivo responsabile della definizione della vision e della strategia di un’azienda. Si occupa della comprensione delle tendenze attuali e future del settore e di delineare una direzione strategica per l’azienda. Inoltre, garantisce che la visione e la strategia aziendali vengano comunicate internamente e attuate in modo efficace. Il CVO è spesso coinvolto nelle decisioni relative allo sviluppo dei prodotti, al marketing e alle operazioni generali.
Chief Innovation Evangelist è un job title frutto della nascente cultura delle startup: è il responsabile della promozione dell’innovazione all’interno di un’organizzazione. Il ruolo consiste nel contribuire a creare un ambiente in cui le nuove idee possano essere incubate e realizzate, incoraggiando al contempo la collaborazione e la risoluzione interdisciplinare dei problemi. Inoltre, è chiamato ad avere una conoscenza approfondita dei settori e dei mercati in cui opera l’azienda e ad essere in grado di identificare sia le sfide sia le nuove opportunità.
Il Metaverse Research Scientist è invece incaricato di creare ciò che rende l’intero mondo visibile e fruibile in versione digitale e non comporterà solamente la creazione di modelli digitali di base del mondo reale in cui le aziende potranno portare clienti e partner. Tale architettura servirà da punto di partenza per ulteriori casi d’uso, come i giochi, la pubblicità, il controllo di qualità nelle fabbriche e molto altro ancora.
Un’altra figura sempre più richiesta, in ragione della crescente influenza dei social e della complessità di Internet, sarà quella del Digital Reputation Defender che risponde alla necessità di tutelare l’immagine dei dipendenti e dell’azienda quando si parla di contenuti presenti sui social media.