Il mondo del building può fare tanto, ma occorre portare più “intelligenza” nelle case. Davanti a costi dell’energia che sono più che mai al centro dell’attenzione uno studio rilasciato da Schneider Electric ha voluto portare l’attenzione sul rapporto tra consumi energetici e cambiamenti climatici con alcune importanti evidenze a partire dalla convinzione di 9 consumatori su 10 rispetto al fatto che ci sia una relazione diretta tra questi due fattori. Indagando poi sulle cause nella ricerca si nota come più della metà dei rispondenti attribuisca la responsabilità per il cambiamento climatico ai singoli individui, più che alle aziende o alle istituzioni locali.
I consumi energetici sono poi strettamente legati ai temi della sostenibilità e la ricerca ha voluto indagare anche questa dimensione scoprendo che il 72% del campione considera la riduzione dell’impronta di carbonio come una priorità personale e che gli edifici in cui si vive o lavora dovrebbero diventare net zero per il 55% dei consumatori intervistati. Lo stile di vita sostenibile è un obiettivo che sta a sua volta a cuore ai consumatori e nel 40% dei casi guardano con fiducia alle tecnologie smart come a soluzioni in grado di rendere più sostenibili le loro case; mentre più della metà si aspetta che le nuove abitazioni siano nativamente realizzate con questa “intelligenza” per gestire al meglio i consumi.
Non è solo un attenzione generica quella che anima i consumatori, ma c’è qualcosa di più, come si intravvede nei dati che parlano della propensione ad affrontare queste spese. I consumatori sono mediamente disposti a spendere quasi duemila euro (1.995 euro per la precisione) nei prossimi 12 mesi per migliorare l’efficienza energetica delle abitazioni. Chi è già partito e ha già installato soluzioni smart appare più ben disposto ad aumentare l’investimento sino a superare i 2.600 euro grazie ai vantaggi che ha già potuto sperimentare.
Il servizio completo sulla ricerca è disponibile qui