Dall’International Organization for Standardization arriva un nuovo contributo ai temi degli standard per il climate change: sono stati infatti pubblicati due emendamenti agli ISO 9001 e ISO 14001 che introducono le azioni per la gestione dei cambiamenti climatici.
Si tratta di una nuova tappa del percorso tracciato da ISO in occasione della ISO’s London Declaration, che definiva l’impegno programmatico della International Standard for Organization nel contribuire alla realizzazione dell’agenda climatica entro il 2050.
L’impegno ISO nella diffusione di standard per la sostenibilità nelle imprese
Andrea Berni, Associate Partner QHSE P4I tiene subito a sottolineare quanto sia oggi importante che i due standard più diffusi al mondo, richiedano specifici requisiti sui temi del cambiamento climatico. “Sono segnali di una spinta ISO rispetto alla diffusione di standard per la sostenibilità nelle imprese”.
Più in particolare Berni porta l’attenzione sui due elementi chiave che stanno alla base di questi amendments sottolineando come al punto 4.1 dei due standard viene aggiunto questo requisito: “L’organizzazione deve determinare quanto possano essere rilevanti i fattori legati al cambiamento climatico“; mentre al punto 4.2 viene aggiunta una nota a sua volta significativa: “Le parti interessate rilevanti possono avere esigenze connesse al cambiamento climatico“.
Berni aggiunge che “Gli emendamenti sono in pubblicati alla fase 6.6. ovvero una condizione in cui la mandatorietà è rolling”. Più in concreto aggiunge: “tutte le aziende in cui sono attive queste certificazioni dovranno tenere in considerazione l’impatto sul clima nell’analisi del contesto e nella stakeholder analisys“.
Dal punto di vista dell’operatività, nel caso in cui una organizzazione stia già lavorando con un sistema di gestione certificato, dovrà adottare delle considerazioni per tutti gli aspetti del cambiamento climatico che sono in diretta relazione al contesto dell’organizzazione. Queste considerazioni dovranno essere integrate nella valutazione dei rischi e delle opportunità. Non solo, le considerazioni legate all’impatto del cambiamento climatico dovranno essere messe in relazione anche con i temi dell’efficacia del sistema di gestione.
L’obiettivo, aggiunge Berni, è quello di offrire delle garanzie in merito al fatto che la conoscenza dei fattori che possono determinare azioni a livello di cambiamento climatico siano a tutti gli effetti considerati con la dovuta attenzione nell’ambito del sistema di gestione.
Come cambia lo scenario della certificazione
Di fatto si può leggere questo passaggio come la scelta dell’ISO di rafforzare in modo chiaro e definito il ruolo dei fattori ambientali nell’ambito degli attuali sistemi di gestione. In generale, grazie all’integrazione delle considerazioni sul cambiamento climatico, le organizzazioni potranno contare su strumenti più adeguati alla valutazione e alla gestione dei rischi e quindi, sviluppare e adottare strategie appropriate per contrastare il climate change.
Berni porta poi il focus sulla crescita di attenzione relativamente al numero di certificati attivi (a parità di campione) nel periodo tra il 2021 e il 2022 quando si è registrato un tasso di sviluppo superiore al 10% in tutti e tre i principali schemi (qualità, ambiente, sicurezza).
“Da sottolinea inoltre – conclude – anche la crescita del 18% dei certificati per i sistemi di gestione ambientale ISO 14001, uno schema consolidato e ampiamente diffuso tra le aziende indicativo della particolare, e crescente, attenzione del mercato verso la sostenibilità ambientale”.