Quando si pensa all’ESG in una realtà come Amplifon il pensiero corre alla “S” di Social, considerando l’importanza di prodotti e servizi che, agendo su un senso così importante come l’udito, incidono direttamente sulla qualità delle relazioni interpersonali e della vita in generale.
La conversazione con Francesco Romeo, Global Sustainability Manager di Amplifon, se da una parte conferma la forte vocazione verso la componente sociale dell’azienda, permette anche di avere un quadro completo del ruolo dell’ESG, dell’innovazione, del digitale e di un modello organizzativo che guarda a tutte le dimensioni della sostenibilità.
Il percorso nell’ambito del sustainability management di Francesco Romeo inizia nell’energia, con una laurea in Ingegneria Energetica con track in “Energy for Sustainable Development” al Politecnico di Milano e, successivamente, con una esperienza da ricercatore presso il Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano. Nella veste di Sustainability Consultant presso Deloitte, assume un ruolo di supporto alle imprese di settori diversi, operando su definizione e gestione di percorsi di sostenibilità e nelle attività correlate al reporting ESG.
Le sue attuali responsabilità in Amplifon attengono all’implementazione della strategia di sostenibilità a livello di Gruppo all’interno del team di Investor Relations & Sustainability.
Prima di entrare nel merito dei contenuti legati all’ESG, qualifichiamo la missione di Amplifon, almeno per quanto attiene ai temi che più si avvicinano agli ambiti della sostenibilità?
Il nostro Purpose parla chiaro: “we empower people to rediscover all the emotions of sounds”. Lavoriamo per permettere alle persone di riscoprire tutte le emozioni dei suoni. E questo rappresenta già un impegno molto concreto che incide direttamente sul miglioramento della qualità della vita. Nell’ambito di questa missione si collocano i valori che rientrano, a vario titolo, nella sostenibilità: l’inclusione sociale, l’impatto delle attività sul tessuto socioeconomico, il benessere delle persone, l’attenzione all’ambiente e una gestione sempre più responsabile della nostra catena di fornitura.
Quali sono i principali obiettivi direttamente e indirettamente legati alla sostenibilità?
Innanzitutto, precisiamo che Amplifon non è un’azienda manifatturiera: non produce i dispositivi ma li rivende arricchiti da un-ampia serie di servizi. Un aspetto essenziale, questo, che ci pone in condizioni diverse rispetto ai produttori, in particolare sulla capacità di azione sui temi ambientali.
Nel 2020 abbiamo lanciato il nostro Piano di sostenibilità 2021-2023, Listening Ahead. Con questa operazione, che è in fase di completamento (ed è naturalmente in corso anche il lavoro sul nuovo Piano), abbiamo definito gli obiettivi per questi tre anni individuando quattro aree specifiche: Product & Service Stewardship, People Empowerment, Community Impact e Ethical Behavior.
E abbiamo scelto di concentrare l’attenzione e l’impegno su target misurabili, al fine di integrare la nostra strategia di business e gli SDGs dell’Agenda 2030 dell’ONU.
Elemento centrale della nostra strategia è l’impegno a rispondere alle diverse categorie di stakeholder in modo appropriato. Nell’ambito Product & Service Stewardship, guardiamo ai nostri clienti promuovendo attività di sensibilizzazione sul benessere uditivo, per rendere sempre più accessibile la cura dell’udito.
Con People Empowerment guardiamo alle nostre persone, dipendenti e collaboratori, consapevoli che la sostenibilità si costruisce con il contributo di tutti.
Un ruolo speciale è poi svolto da Community Impact nell’affrontare i temi della responsabilità verso tutte le comunità nelle quali operiamo anche con attività di prevenzione verso le nuove generazioni.
L’ultimo asset, non certo per importanza, riguarda l’Ethical Behavior con l’impegno a coinvolgere tutti i nostri fornitori per una maggiore responsabilità ambientale.
Nello specifico relativamente a quest’ultimo punto parliamo di una strategia approvvigionamento responsabile?
Sì, possiamo dire che il procurement svolge un ruolo chiave nell’indirizzare e sostenere una evoluzione nel nostro rapporto con i fornitori. Coinvolgimento, dialogo e collaborazione con i nostri fornitori ad ogni livello sono fondamentali per tantissime attività.
In altre parole, siamo consapevoli che oltre il 90% delle nostre emissioni sono indirette di Scope 3 e, di queste, oltre la metà provengono dai nostri acquisti di beni e servizi. Per conseguire la nostra strategia climatica dobbiamo quindi collaborare attivamente insieme a tutti gli altri player del settore. Abbiamo peraltro il vantaggio di operare con una filiera diretta, composta da pochi fornitori di hearing aids e stiamo lavorando assieme a loro su attività di knowledge sharing, proprio per operare nella stessa direzione.
Quali sono le tappe e i punti di riferimento principali del vostro percorso di sostenibilità?
Nel 2016 abbiamo pubblicato il nostro primo Report di Sostenibilità volontario e da quel momento abbiamo lavorato sulla governance della sostenibilità costituendo un team globale di Investor relations & Sustainability che si è via via rafforzato con figure specializzate. Ad esempio, anche in riferimento all’approvvigionamento responsabile, il team comprende una figura specifica che nell’ambito della funzione Procurement & Supply Chain si occupa espressamente di sostenibilità.
Abbiamo poi lavorato all’integrazione delle tematiche di sostenibilità nella strategia di business e che sono la base del Piano di Sostenibilità. In particolare, gli obiettivi sono stati scelti per essere in linea con i Sustainable Development Goals (SDGs) sui quali riteniamo di avere un maggior impatto.
In particolare, si tratta dell’SDG numero 3, Salute e benessere; del numero 5, Parità di genere; del numero 7, Energia pulita e accessibile; del numero 8, Lavoro dignitoso e crescita economica; del numero 10, Ridurre le disuguaglianze; del numero 12, Consumo e produzione responsabili e del numero 17, Partnership per gli obiettivi.
Come avete definito il modello organizzativo relativo al presidio dei temi ESG e sustainability. Quali sono state le tappe principali della vostra organizzazione?
La nostra funzione rientra nell’ambito del team Investor relations & Sustainability che è attiva nell’ambito finance. Nel 2016, quando siamo partiti col primo Report volontario, il team contava su una persona che seguiva anche altre attività, mentre oggi oltre quattro persone si occupano di sostenibilità.
Per quali ragioni siete collocati nell’ambito finance?
Siamo una società quotata e reputiamo molto importanti le logiche ESG per tutta la comunità finanziaria; e siamo anche particolarmente attenti ai temi legati alla normativa, non solo per ragioni di compliance, ma anche perché sono fondamentali per un vero coinvolgimento e una forte motivazione di tutti gli stakeholder. Non ultimo, anche nel segno di una attenta e rigorosa considerazione di tutti i temi di reporting, siamo convinti che la sostenibilità sia un valore se misurata con attenzione e precisione, e comunicata con altrettanta cura.
Nel mio ruolo di Global Sustainability Manager mi occupo di strategia e di tutte le attività di reporting, oltre che delle sempre più numerose e complesse attività legate ai rating ESG.
Quanto è importante il tema della motivazione, ovvero dello sviluppo di modelli che permettano di far vivere a tutti la sostenibilità come un obiettivo primario?
Quello della motivazione è un altro tema fondamentale e, questo scopo, abbiamo creato un Piano che permettesse di collegare il raggiungimento dei target di sostenibilità alla remunerazione variabile del top management, legando concretamente la Politica di Remunerazione alla strategia di sostenibilità.
Riportiamo l’attenzione sui driver principali e sugli obiettivi concreti che sottostanno alle attività della vostra organizzazione.
La nostra vocazione è chiara e coerente con la missione aziendale: accrescere la consapevolezza e l’accessibilità alla cura dell’udito e lavoriamo per raggiungere ogni anno oltre 160 milioni di persone senior nella lotta allo stigma dell’ipoacusia. Offriamo test dell’udito gratuiti presso i nostri centri al fine di garantire un risparmio economico per la collettività di oltre 700 milioni di euro in tre anni.
Ma non guardiamo solo alle persone adulte: con “Listen Responsibly”, il programma dedicato all’ascolto responsabile e alla prevenzione uditiva tra i giovani, raggiungeremo oltre 40.000 studenti entro la fine del 2023.
Se guardiamo poi alle azioni verso l’interno, l’azienda , Amplifon ha adottato anche una Policy Diversity, Equalty, Inclusion and Belonging e mira a mantenere la rappresentanza di genere nella popolazione aziendale presso le nostre sedi di back-office al di sopra del 50%.
Infine, sui temi ambientali, incentivando l’utilizzo di dispositivi ricaricabili abbiamo permesso il risparmio di oltre 194 milioni di batterie dal 2018, e stiamo incrementando l’utilizzo di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili con l’obiettivo di arrivare al 70% entro la fine del 2023, con una corrispondente diminuzione delle emissioni indirette di CO2.
Veniamo al ruolo del digitale e dell’innovazione in generale
Il digitale svolge un ruolo essenziale per l’azienda ed è anche uno dei mezzi per raggiungere nuovi obiettivi di sostenibilità. Lo sviluppo di soluzioni integrate che permettono di personalizzare l’utilizzo dell’apparecchio acustico tramite l’Amplifon App è un fattore chiave per migliorare l’esperienza uditiva e la qualità della vita.
Inoltre, la App permette di selezionare il programma di ascolto più indicato per la situazione circostante. Il valore sociale di innovazioni come questa sta nell’impegno a rendere sempre più accessibile e semplice l’uso del dispositivo, e risiede anche nell’attenzione al rendere possibile la massima personalizzazione.
In definitiva, il nostro obiettivo, che è anche e soprattutto sociale, sta nel creare tutte le condizioni possibili per trovare una risposta concreta ai problemi uditivi in qualsiasi situazione.
È venuto il momento di dare uno sguardo ai prodotti e alle tecnologie
Quella che noi chiamiamo la Amplifon Product Experience è una soluzione che unisce i prodotti a marchio Amplifon in un ecosistema multicanale che comprende anche l’Amplifon App. Questo sistema integrato mette le persone al centro di un percorso che unisce i servizi offerti e i prodotti, creando un customer journey altamente personalizzato.
Sempre nell’ambito dell’innovazione, si colloca la creazione di AmplifonX, la divisione del Gruppo che opera a tutti gli effetti come una start-up interna focalizzata sulla strategia di innovazione digitale. AmplifonX segue le attività di software design e di sviluppo end-to-end di soluzioni digitali innovative per potenziare il servizio offerto in negozio e da remoto. Un’operazione che impegna 150 milioni di investimenti netti nel biennio 2022-2024 e nella quale opera un team di oltre 60 talenti digitali.
Vediamo in conclusione il vostro rapporto con la finanza e con l’ESG
Abbiamo constatato l’impegno e l’attenzione con cui investitori e mondo finanziario considerano l’importante percorso che abbiamo intrapreso. Abbiamo una forte e costante relazione con investitori, analisti e società di rating ESG e negli ultimi anni abbiamo migliorato significativamente le nostre performance nei rating principali. Un esempio è il Corporate Sustainability Assessment di S&P nel quale lo scorso anno siamo stati identificati come unico “Industry Mover” del nostro settore, mettendo a segno il miglioramento più significativo rispetto all’anno precedente.
Inoltre, la nostra strategia finanziaria si sviluppa in ottica di progressiva integrazione con la strategia di sostenibilità. Nel 2023 l’azienda ha sottoscritto la terza linea di credito legata ad alcuni obiettivi di sostenibilità, con forme di finanziamento che includono indicatori significativi del nostro Piano di Sostenibilità. E questo modello testimonia la massima sinergia tra gli obiettivi ESG e la nostra performance finanziaria.
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