Sostenibilità

Ariston Group: un piano a 360 gradi sulla sostenibilità in vista del centenario

L’iniziativa Road to 100 avviata dalla multinazionale italiana punta a ottenere numerosi risultati concreti già nel breve termine

Pubblicato il 23 Giu 2023

ariston

Un piano di sostenibilità a 360 gradi ma estremamente concreto, che punta a ottenere risultati fattibili nel breve termine. Così può essere riassunto Road to 100, l’iniziativa ESG promossa dal gruppo italiano Ariston Group, una delle principali realtà industriali globali nell’ambito del comfort termico, con un fatturato annuo superiore ai 3 miliardi di euro. Una iniziativa del 2023 ma che, secondo Cosimo Corsini, Chief Strategy & Marketing Officer di Ariston Group, non può essere considerata estemporanea ma va al contrario inserita nella storia del gruppo: “L’azienda è attiva dal 1930, nel 2030 compiamo 100 anni, dunque vogliamo legare questa importante ricorrenza al tema della sostenibilità. Già il nostro fondatore Aristide Merloni sosteneva come non ci potesse essere successo economico senza miglioramento sociale. Il nostro primo bilancio sociale è arrivato già nel 1979, mentre è da ormai 15 anni che insistiamo sulla formula del sustainable comfort for everyone. La recente quotazione del gruppo (2021) ci sottopone poi a una ulteriore serie di obblighi di rendicontazione. D’altra parte anche se non facciamo parte di una industry gigantesca come può essere l’automotive, a livello di impatto ambientale possiamo dare un contributo importante”.

Agli edifici è imputabile circa un terzo del consumo finale di energia primaria a livello mondiale e, più in particolare in Europa, in ambito residenziale, il 62,8% dell’energia consumata è impiegata per il riscaldamento degli ambienti mentre il 15,1% per il riscaldamento dell’acqua. L’impatto di Ariston in particolare, più che alla fase di produzione vera e propria degli impianti, è legato all’utilizzo degli stessi, destinati a funzionare per diversi anni. Addirittura la stima è che il 98,25% della footprint di CO2e derivi dalle emissioni prodotte dall’utilizzo che famiglie ed imprese fanno dei prodotti venduti da Ariston Group.

Il piano road to 100

Questo spiega perché la società si stia impegnando per ampliare la propria offerta di soluzioni rinnovabili e ad alta efficienza smart e mettere a disposizione dei propri clienti pompe di calore di ultima generazione con refrigeranti naturali, prodotti ibridi e ad idrogeno, oltre che tecnologie all’avanguardia come il Demand Response e l’Home Energy Management. Il piano Road to 100, in gestazione dal 2021, ha conosciuto una accelerazione con l’arrivo in Ariston Group di Sabrina Baggioni Chief Digital, Marketing and Sustainability Officer di Ariston Group dal novembre 2022: l’architettura del piano è stata trasformata in obiettivi concreti, con 5 aree di engagement (Solutions, Operations, People & Communities, Customers e Governance) e 9 impegni assunti verso l’esterno. Sul fronte delle solutions, ovvero dei prodotti commercializzati, il target al 2030 più importante è quello di evitare 100 milioni di tonnellate di emissioni di CO2e grazie alle soluzioni rinnovabili e ad alta efficienza vendute (come le caldaie a condensazione) e far sì che tutte le soluzioni a gas vendute dal 2025 in poi siano Hydrogen ready, cioè pronte a funzionare con l’idrogeno. Sempre entro il 2025, Ariston punta ad arrivare a vendere anche 5 milioni di prodotti connessi, nella convinzione che il collegamento Internet sia la chiave per ottimizzare il rendimento degli impianti. Non a caso già nel 2023 è previsto il lancio in Europa e negli USA di un progetto di demand e response, nonché di una soluzione per l’home energy management.

L’ottimizzazione delle operations

Sul fronte delle operations, l’impegno è quello di ridurre del 42% le emissioni Scope 1 e Scope 2, nonché di più del 50% le emissioni Scope 3 per ogni milione di euro di valore aggiunto. Inoltre il 100% degli impianti produttivi di Ariston – dislocati non soltanto in Italia – entro il 2023 dovranno avere piani di efficientamento, con piani per le fonti rinnovabili, acqua e circolarità. Sul fronte energetico, in particolare, l’obiettivo non è soltanto quello di acquistare energia di provenienza green, ma di incrementare sempre più l’autoproduzione energetica grazie al fotovoltaico, che in alcuni siti potrebbe garantire sino a un terzo del fabbisogno elettrico complessivo. Sul fronte della supply chain, un altro impegno assunto è che entro il 2030 il 100% dei fornitori strategici di Ariston dovranno essersi adeguati agli obiettivi ESG. Un’altra politica sarà quella di preferire sempre più i fornitori a livello locale.

Non meno importanti sono i target assunti sul fronte della S di ESG: tra questi, l’obiettivo di ottenere la certificazione come top world class employer. Internamente, si punta ad avere più del 60% delle posizioni manageriali coperte da figure cresciute internamente, oltre che almeno il 30% delle donne nelle posizioni di management. Allo stesso modo, Ariston si propone di riuscire ad anticipare le esigenze dei clienti rimane al centro degli sforzi del gruppo: garantire la massima prossimità e fornire a professionisti e consumatori prodotti affidabili e di qualità. Un sistema di governance di altissimo livello è, infine, considerato un fondamentale fattore di longevità aziendale e l’attenzione del gruppo è volta ad aderire ai più elevati standard e alle migliori pratiche di governance, per continuare a progredire in materia di diversità, equità retributiva, gestione del rischio, strategia fiscale e condotta aziendale.

Il ruolo dei dati

Impegni non certo semplici che, come ha messo in evidenza Baggioni, “Comportano che il tema della sostenibilità sia inglobato nella nostra sostenibilità a livello di brand. Dobbiamo lavorare per capire le esigenze di clienti b2b e b2c e bisogna che tutta la nostra supply chain capisca la rilevanza del programma, dunque c’è tutto un lavoro che dobbiamo fare in questa direzione”. In Ariston Group è chiaro che Road to 100 potrà essere effettivamente realizzato soltanto padroneggiando e monitorando al meglio i dati, dunque questa l’attenzione alla governance e alla digitalizzazione delle attività aziendali. Per il momento, invece, è escluso l’avvio di politiche di compensazione delle emissioni, privilegiando in questa fase la revisione dei processi interni, la cui effettiva implementazione sarà seguita dal team interno di sostenibilità diretto da Chiara Ticchi.

“Come azienda, sentiamo forte la responsabilità di affrontare in prima persona le grandi sfide del nostro tempo. I 100 anni di Ariston Group cadono in concomitanza con i termini dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e guardiamo a questo traguardo come un’opportunità per riaffermare il ruolo che vogliamo ricoprire nel contribuire attivamente alla sostenibilità dei futuri ecosistemi economici, sociali e ambientali. Lavoriamo per creare valore a lungo termine per i nostri stakeholder e, nel contempo, ci impegniamo ogni giorno per legare la nostra crescita sostenibile al futuro del Pianeta”, ha affermato Paolo Merloni, Presidente Esecutivo di Ariston Group.

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Gianluigi Torchiani

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