Analisi di materialità (in inglese materiality assessment) è il processo che, attraverso il coinvolgimento continuo e diretto degli stakeholder, consente di identificare e valutare le tematiche che sono prioritarie (incluse quelle sociali ed ambientali) per tutti i portatori di interesse di un’impresa. Il che in parte spiega la difficoltà di mappare e scegliere gli indici che sono oggetto dell’analisi di materialità. I portatori di interesse di un’organizzazione, infatti, sono dipendenti, manager, componenti del board direttivo e detentori di asset proprietari, ma anche investitori, fornitori o soggetti che si trovano a monte o a valle della stessa filiera produttiva o, ancora, clienti e community di consumatori. La maggior parte delle aziende oggi è costituita da aziende multistakeholder e individuare di quali interessi sia portatrice la molteplicità di soggetti che interagisce con un’organizzazione è complicato.
Materiality assessment: cosa sta cambiando
In riferimento agli orientamenti ESG, negli ultimi anni l’analisi della materialità ha ampliato sia i quadri di riferimento che standard contabili, riferendosi a:
- le linee guida G4 della Global Reporting Initiative (GRI)
- l’International Integrated Reporting <IR> Framework
- il Sustainability Accounting Standards Board (SASB) statunitense
Anche la nuova regolamentazione (ad esempio la Direttiva europea sulla rendicontazione non finanziaria) e l’aumento degli obblighi di borsa per segnalare i rischi ambientali, sociali e di governance (ESG) stanno portando le imprese a considerare quali informazioni non finanziarie siano importanti e cosa dovrebbero segnalare nell’ambito dell’analisi di materialità. Di conseguenza, molte organizzazioni stanno cercando di rivedere e aggiornare i propri processi di valutazione. Tuttavia, rispetto a una crescente sensibilità e maturità rispetto ai temi della Corporate Social Responsability, molte grandi aziende comprendono i principi della materialità ma hanno difficoltà a definire e implementare un processo solido.
Panoramica dei framework di riferimento per la valutazione della materialità
Esistono diversi framework di riferimento che le aziende utilizzano per sviluppare una comprensione delle questioni chiave su cui impostare l’analisi di materialità. Ciascuno dei framework ha un suo scopo, un suo pubblico e un’articolazione del concetto di materialità diverso. Di seguito i framework che possono aiutare le aziende a capire su quali problemi focalizzarsi.
CDP
Il Carbon Disclosure Project gestisce il sistema di divulgazione globale che consente ad aziende, città, stati e regioni di misurare e gestire i propri impatti ambientali. Il CDP non enfatizza tanto la materialità quanto, piuttosto, si concentra principalmente sul convincere le aziende a divulgare i dati ambientali chiave come, ad esempio, le emissioni di carbonio, l’utilizzo dell’acqua e via dicendo, senza considerare l’intera serie olistica della sostenibilità.
Pubblico principale: investitori, fornitori di dati ESG
GRI
Si chiama GRI (Global Reporting Initiative) l’organizzazione internazionale indipendente per gli standard che aiuta le aziende, i governi e altre organizzazioni a comprendere il loro impatto su questioni come il cambiamento climatico, i diritti umani e la corruzione fornendo un linguaggio comune globale per comunicarli. La materialità si riferisce agli impatti economici, ambientali e sociali significativi di un’organizzazione o a questioni che influenzano in modo sostanziale le valutazioni e le decisioni degli stakeholder.
Pubblico principale: comunità di professionisti della sostenibilità, stakeholder, investitori, fornitori di dati ESG
IIRC
L’International Integrated Reporting Council (IIRC) è una coalizione globale di regolatori, investitori, società, normatori, professionisti della contabilità e ONG. Principalmente europeo e internazionale e meno diffuso negli Stati Uniti la coalizione sta promuovendo la comunicazione sulla creazione di valore come passo successivo nell’evoluzione della rendicontazione aziendale. L’obiettivo? Stabilire relazioni e pensieri integrati all’interno delle pratiche commerciali tradizionali come, ad esempio, la norma nel settore pubblico e privato. Il presupposto? Che un problema è rilevante se può influire in modo sostanziale sulla capacità dell’organizzazione di creare valore nel breve, medio e lungo termine. Il processo di determinazione della materialità è specifico dell’entità e si basa sull’industria e su altri fattori, nonché su prospettive multi-stakeholder.
Pubblico principale: Investitori
SASB
Il Sustainability Accounting Standards Board stabilisce standard specifici del settore per la divulgazione della sostenibilità aziendale, al fine di garantire che la divulgazione sia materiale, comparabile e utile a supportare le decisioni degli investitori. Gli standard SASB affrontano argomenti di sostenibilità che potrebbero essere rilevanti e avere un impatto significativo sulla condizione finanziaria o sulla performance operativa delle aziende che operano in un determinato settore. Nell’identificare i temi di sostenibilità, SASB applica la definizione di materialità e analisi di materialità ai sensi delle leggi sui titoli statunitensi.
Pubblico principale: Investors Task Force sulla finanza legata al clima
Informativa TCFD
Il Financial Stability Board ha creato la Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD) per migliorare e aumentare la rendicontazione delle informazioni finanziarie relative al clima. Incentrato sull’investitore, questo framework chiede alle aziende di fornire informazioni sui rischi che il cambiamento climatico può comportare sulle operazioni aziendali, incoraggiando le aziende ad allineare le informazioni a ciò di cui gli investitori hanno bisogno per prendere le loro decisioni, sia in senso positivo che negativo. Le aziende che stanno adottando misure proattive per costruire la resilienza climatica nella loro pianificazione degli scenari possono trarre vantaggio dalla divulgazione tramite TCFD per segnalare i loro sforzi agli investitori.
UN Global Compact (UNGC)
Negli Stati Uniti, il Global Compact chiede alle aziende di impegnarsi a rispettare i suoi principi di sostenibilità in materia di diritti umani, lavoro, ambiente e lotta alla corruzione. Richiede ai firmatari di produrre una comunicazione annuale sui progressi (COP – Communication On Progress) che delinei i progressi compiuti per incorporare i dieci principi dell’UNGC a livello strategico e operativo.
Differenza tra analisi di materialità e matrice di materialità
Analisi di materialità e matrice di materialità non sono sinonimi: sono due fasi dello stesso processo.
- L’analisi di materialità permette di individuare tutto quello che ha un impatto sul business o su cui il business può avere un impatto
- La matrice di materialità è l’output finale dell’analisi, rappresentato attraverso un sistema di mappatura gerarchica e strategica che distribuisce su asse e/o quadranti di tutti gli indici identificati dagli stakeholder.
Analisi di materialità: quali sono le sfide
Prima di affrontare l’analisi, le organizzazioni devono:
- coinvolgere l’alta dirigenza
- incorporare e prioritizzare le opinioni degli stakeholder
- estendere la valutazione della materialità oltre le operazioni dell’azienda di carattere economico, finanziario, sociale e ambientale rispetto alla catena del valore
Il processo presuppone poi diverse modalità di analisi, tra cui:
- analisi della documentazione interna
- analisi dei macro-trend
- analisi dei rischi
- analisi degli standard di settore (tra cui il succitato Sustainability Accounting Standard Board – SASB)
- analisi e benchmark dei peer del settore
I vantaggi impliciti ed espliciti dell’analisi di materialità
La materialità è la dimensione all’interno della quale un determinato aspetto del rapporto tra l’azienda e i suoi stakeholder è in grado di influenzare la capacità di creare valore da parte dell’organizzazione. Attraverso il materiality assessment, un’organizzazione è in grado di comunicare se:
- produce impatti significativi dal punto di vista economico, sociale o ambientale
- influenza in maniera sostanziale le valutazioni o le decisioni degli stakeholder in merito all’azienda aiutando a stabilire il coinvolgimento degli stakeholder, le priorità di investimento, la sponsorizzazione esecutiva ma anche la gestione del rischio
Gli aspetti da considerare in fase di assessment
L’analisi di materialità valuta la rilevanza dei temi emersi da un confronto tra le priorità aziendali e gli obiettivi perseguiti dalla strategia industriale. Il che è molto sfidante, includendo la definizione dei temi sociali e ambientali che contano di più per un’azienda e per i suoi stakeholder. La valutazione, infatti, include diversi argomenti che, per finalizzare l’analisi di materialità, devono includere:
- Esaminare le richieste di CSR da clienti, partner e investitori
- Condurre l’ascolto sui social media
- Intervistare gli stakeholder esterni
- Effettuare un sondaggio tra i dipendenti
- Fare un’analisi comparativa con altre società
L’importante è che l’azienda prima di procedere all’analisi di materialità scelga un approccio di categorizzazione univoco e condiviso, utilizzandolo in modo coerente e definendo come pensa a un problema.
Qual è l’obiettivo dell’analisi di materialità
Riassumendo, l’analisi di materialità è un esercizio formale che mira a coinvolgere gli stakeholder in modo da rivelare quanto siano importanti per loro le questioni ESG (ambientali, sociali e di governance) specifiche. Le informazioni acquisite possono quindi essere utilizzate per guidare la strategia e la comunicazione dell’azienda, sostanziando una storia di sostenibilità più significativa. L’impostazione, l’analisi di materialità e la rendicontazione della strategia di materialità e sostenibilità continueranno a evolvere per ampiezza dei temi e relativa importanza. Non a caso, cresce il numero di aziende che stanno sviluppando team di sostenibilità, concentrandosi sulla materialità e pubblicando rapporti di sostenibilità.
Esempi di analisi di materialità
L’analisi di materialità comporta una prioritizzazione delle tematiche identificate, in funzione della loro significatività rilevata attraverso la compilazione di un questionario online sottoposto al management e a un panel quanto più possibile esteso di stakeholder tra utenti e operatori, pubblica amministrazione, cittadini e dipendenti.
Oltre alle interviste one to one con il top management l’attività presuppone interviste one to one e invio di questionari alle funzioni di management (es. sustainability manager) che fungono da primi riporti all’Amministratore Delegato, l’invio di questionari strutturati a un campione selezionato di stakeholder rilevanti nella propria categoria di business.
Alcune considerazioni sui trend di sviluppo dell’assessment
Le tendenze che modellano l’evolutiva della materialità e delle analisi correlate includono:
- Crescente richiesta di trasparenza: attraverso i social media, ogni singolo gruppo di stakeholder può segnalare trasgressioni aziendali. Le aziende riconoscono che devono affrontare i problemi ed essere trasparenti su come stanno affrontando le sfide più importanti.
- Direttiva UE: per le aziende nell’UE, la Direttiva sulla divulgazione di informazioni non finanziarie e sulla diversità richiede alle aziende con più di 500 dipendenti di riferire su questioni ambientali, sociali e relative ai dipendenti, diritti umani, anticorruzione e concussioni. Sono inoltre tenuti a descrivere il loro modello di business, i risultati e i rischi delle politiche e la loro politica sulla diversità applicata agli organi di gestione e di controllo. La direttiva incoraggia le aziende di utilizzare framework come GRI, UNGC tra gli altri per condividere le proprie informazioni. Requisiti come questo aumenteranno la necessità per le aziende di divulgare i dati sulla sostenibilità.
- Più normative e sfide legali: l’evolutiva evidenzia come sussista una maggiore pressione e richiesta per le aziende di divulgare informazioni che gli investitori, e forse presto le autorità di regolamentazione, considerano finanziariamente rilevanti per la loro performance. Queste azioni legali e normative sono anche segni del fatto che gli investitori riconoscono sempre più il legame tra buone prestazioni ESG e performance gestionali e finanziarie.
- Crescente consenso sugli standard (con ancora alcuni margini di personalizzazione): a differenza delle informative finanziarie, le informative sulla sostenibilità non sono regolamentate o obbligatorie, il che significa che le aziende possono scegliere quali framework utilizzare e come scelgono di definire i loro problemi più rilevanti. Mentre gruppi come SASB stanno tentando di semplificare l’elenco dei problemi su cui le società riferiscono e di rendere la divulgazione parte dei documenti finanziari, resta da vedere se questo sforzo avrà successo. Le aziende leader utilizzano una combinazione di SASB, GRI, CDP e le proprie metodologie di rendicontazione per definire i problemi e riferire sui progressi. Investitori, fornitori di dati, valutatori e classificatori chiedono alle aziende i propri set di informazioni su misura. C’è un crescente senso di affaticamento tra le aziende per la quantità di dati richiesta da parti diverse, e questo può portare all’adozione e all’adozione consensuale di un framework e di una serie di standard.
- Crescente problematicità: gli esperti segnalano anche una crescente problematicità sia rispetto alle modalità e ai criteri di indicizzazione, che devono far fronte a troppi quadri diversi nonché a richieste di informazioni da una varietà di fonti, sia ai nuovi formati di divulgazione. A questo proposito, molte aziende utilizzano l’analisi di materialità per guidare il processo di sviluppo della loro strategia interna, ma non condividono più pubblicamente le proprie matrici di materialità. Il che dipende sia da come vengono e verranno adottati i diversi quadri di rendicontazione che da quali tipi di dati gli investitori continueranno a chiedere.
Analisi di Materialità e Intelligenza Artificiale
L’analisi di materialità, come si è potuto osservare, implica la valutazione di vari fattori economici, ambientali e sociali per determinare quali aspetti sono più significativi per gli stakeholder, per la strategia aziendale e per la creazione di valore. Grazie all’intelligenza artificiale arrivano nuove opportunità per migliorare la precisione e l‘efficienza del processo.
L’AI offre strumenti avanzati per raccogliere e analizzare grandi volumi di dati in tempo reale, consentendo alle aziende di ottenere una visione più precisa e tempestiva delle questioni materiali. Algoritmi di machine learning possono identificare pattern e tendenze che potrebbero sfuggire all’analisi umana, migliorando la capacità di prevedere rischi e opportunità mettendo dunque a disposizione nuovi strumenti per il risk management. Ad esempio, l’AI può analizzare dati provenienti da social media, report finanziari, notizie e altre fonti per identificare emergenti preoccupazioni degli stakeholder e tendenze di mercato.
L’Intelligenza artificiale per il bene sociale può poi facilitare il processo di engagement degli stakeholder attraverso piattaforme di feedback automatizzate, garantendo che le preoccupazioni rilevate siano adeguatamente considerate. Chatbot e assistenti virtuali possono essere utilizzati per raccogliere input da clienti, dipendenti e altri stakeholder, rendendo il processo di consultazione più efficiente e inclusivo. Questo non solo migliora la qualità dei dati raccolti, ma aumenta anche la trasparenza e la fiducia tra l’azienda e i suoi stakeholder.
L’analisi predittiva basata su AI è un altro strumento potente che può aiutare le aziende a simulare scenari futuri e a valutare l’impatto delle loro decisioni strategiche. Ad esempio, un’azienda può utilizzare modelli predittivi per valutare come diverse strategie di sostenibilità potrebbero influenzare la sua reputazione, la soddisfazione dei clienti e le performance finanziarie. Questo permette alle aziende di prendere decisioni più informate e di sviluppare strategie più resilienti e sostenibili.
Articolo aggiornato il 16 agosto 2024