Cosa si intende per circular product
Con il termine circular product ci si riferisce a un concetto chiave dell’economia circolare con una speciale attenzione alla sua applicazione a livello di singoli prodotti. La circular economy è un modello economico che mira a ridurre al minimo gli sprechi e a utilizzare le risorse in modo più sostenibile e si distingue dal tradizionale modello lineare di produzione e consumo, che segue il percorso “prendi, produci, usa e getta“. Se l’economia circolare punta a mantenere i prodotti, i materiali e le risorse in uso il più a lungo possibile così il circular product o prodotto circolare è un prodotto concepito per durare il più a lungo possibile, per adottare metodiche di Remanufacturing e per riciclare la maggior parte di componenti e materiali.
Concretamente un circular product è progettato per essere facilmente riparabile, riutilizzabile, riciclabile o compostabile. Questo implica che i materiali utilizzati per la sua produzione siano scelti in modo da poter essere recuperati e reintegrati nel ciclo produttivo quando il prodotto cessa di essere utilizzato. L’obiettivo è ridurre l’impatto ambientale e promuovere un uso più efficiente delle risorse.
L’importanza della progettazione e dell’Ecodesign per i circular product
La progettazione di prodotti circolari richiede un approccio innovativo che considera l’intero ciclo di vita del prodotto, dalla selezione dei materiali alla produzione, dall’uso fino al momento in cui deve essere disassemblato. Questo può includere l’adozione di materiali biodegradabili, l’implementazione di sistemi di restituzione e riciclo, e la creazione di modelli di business basati su servizi come nel caso della servitizzazione piuttosto che sulla vendita di prodotti.
Il piano fa riferimento poi operativamente ai principi della Responsabilità estesa del produttore e al Regolamento sull’Ecodesign per i Prodotti Sostenibili (ESPR), adottato nel luglio 2024, si basa sull’approccio sperimentato con successo dagli attuali quadri normativi sull’ecodesign e sull’etichettatura energetica dell’UE. Insieme al Regolamento Quadro sull’Etichettatura Energetica (ELFR), l’ESPR facilita la scelta dei consumatori a favore di prodotti più sostenibili ed efficienti dal punto di vista energetico. Il piano di lavoro odierno prosegue il lavoro iniziato su 16 prodotti connessi all’energia (come lavastoviglie, motori elettrici, caricabatterie per veicoli elettrici o display) dal piano di lavoro 2022-2024 sull’ecodesign e l’etichettatura energetica.
Il piano di lavoro della Commissione Europea per un Regolamento sull’Ecodesign per i Prodotti Sostenibili (ESPR) e al Regolamento sull’Etichettatura Energetica
Con l’obiettivo di rafforzare la diffusione di circular product e di rendere nello stesso tempo più competitiva l’industria su questo modello produttivo la Commissione Europea ha adottato un piano di lavoro per il periodo 2025-2030 che fa riferimento al Regolamento sull’Ecodesign per i Prodotti Sostenibili (ESPR) e al Regolamento sull’Etichettatura Energetica.
Questo piano identifica i prodotti prioritari sui quali verranno introdotti requisiti di ecodesign ed etichettatura energetica nei prossimi cinque anni, al fine di promuovere prodotti sostenibili, riparabili, circolari ed efficienti dal punto di vista energetico in linea con il Clean Industrial Deal e il Competitiveness Compass.
nello stesso tempo poi il piano prevede anche delle misure orizzontali che attengono alla riparabilità per prodotti come l’elettronica di consumo e i piccoli elettrodomestici, introducendo un punteggio di riparabilità e requisiti di riciclabilità per le apparecchiature elettriche ed elettroniche RAEE.
Circular product: quali sono i focus di questa fase del piano
Le linee di prodotto sulle quali si concentra in questa fase l’attenzione riguardano i settori dell’acciaio e dell’alluminio, il mondo tessile (con particolare attenzione all’abbigliamento), mobili e arredamento, pneumatici. il piano prevede una attività di selezione allo scopo di valutare con precisione il loro potenziale contributo all’economia circolare.
La scelta di dare vita a dei requisiti armonizzati a livello europeo permette di rafforzare i concetti di mercato unico, ovvero di superare eventuali barriere commerciali, e di creare le condizioni per una reale parità di condizioni, oltre che stabilire delle modalità per ridurre gli oneri amministrativi e permettere alle imprese di rafforzare i fattori che determinano la competitività dei circular product. (così come nel caso della simbiosi industriale sono impostanti gli standard tecnici volontari n.d.r.)
Riparabilità e riciclabilità: i punti di riferimento per i circular product
Il piano della Commissione punta a introdurre anche una serie di misure che attengono ai criteri per la riparabilità dei prodotti in particolare nelle categorie dell’elettronica di consumo e dei piccoli elettrodomestici. Questo impegno ha anche lo scopo di creare le condizioni per l’introduzione di una sorta di punteggio di riparabilità per i circular product che presentano il maggiore potenziale di mantenere le loro condizioni di funzionamento oltre che stabilire i requisiti sulla riciclabilità delle apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Sempre tra gli obiettivi del piano figura l’impegno nello stabilire i contenuti dei prossimi requisiti di ecodesign e di etichettatura energetica per i circular product. Requisiti che dovranno rispondere a due grandi tipologie di obiettivi:
- Valutazioni prestazionali nell’accezione di prestazioni del circular product: come durabilità minima, efficienza energetica e delle risorse minima, disponibilità di pezzi di ricambio o contenuto minimo di riciclato.
- Carta d’identità e di impatto del prodotto nella quale dovranno essere incluse le informazioni relative alla carbon footprint e all’impatto ambientale del prodotto.
Per arrivare al Passaporto Digitale del Prodotto
Tutte le informazioni sui circular product dovranno poi essere messe a disposizione nell’ambito del Passaporto Digitale del Prodotto o, per i prodotti con etichetta energetica, tramite il Registro Europeo dei Prodotti per l’Etichettatura Energetica (EPREL). Il tutto dovrà avvenire attraverso un percorso che il piano della Commissione Europea ha concepito come un processo inclusivo che prevede un forte coinvolgimento delle parti interessate con un approccio che ha lo scopo di valorizzare sia i contenuti di tutti gli attori sia degli Stati membri.
In questo senso il processo decisionale che è stato approntato prevede una analisi tecnica e un allineamento ai criteri legati agli obiettivi dell’UE in materia di clima, ambiente ed efficienza energetica, con attività di advisory e consultazione come nel caso dell’Ecodesign Forum.
La Commissione ha scelto poi di prestare una speciale attenzione al mondo delle PMI. A queste realtà, alle microimprese e piccole imprese a media capitalizzazione sarà garantita la disponibilità di supporto su misura in particolare durante lo sviluppo dei requisiti di ecodesign.
Per maggiori informazioni sul piano della Commissione europea per Ecodesign for Sustainable Products Regulation vai qui