La riduzione delle emissioni di CO2 è una sfida che accomuna tantissime aziende in particolare nel mondo manifatturiero. Ogni realtà la affronta tenendo nella massima considerazione in contesto inn cui opera e la propria capacità strategia di adottare principi di sostenibilità nel proprio core business e nelle proprie operations. Brugola OEB è una realtà che ha scelto da tempo di lavorare alla riduzione e alla compensazione delle emissioni di CO2 con un approccio allineato ai valori di responsabilità sociale che guidano l’azienda in tutte le sue attività.
Si tratta di un approccio e di un impegno che si concretizza nelle modalità con cui vengono condotte le operazioni, nell’organizzazione e nel miglioramento dei processi produttivi così come nell’adozione di specifiche iniziative destinate alla riduzione dell’impatto ambientale.
La preparazione del Bilancio di sostenibilità
Marco Cerruti, HSE Manager di Brugola OEB sottolinea come l’azienda stia preparando la pubblicazione del primo bilancio di sostenibilità nel 2025. Un impegno e un passaggio che documenterà le prestazioni ambientali, sociali e di governance (ESG) raggiunte nel 2024. Il bilancio, viene sottolineato, rappresenterà il risultato di anni di impegno continuo verso la sostenibilità, un aspetto sempre più cruciale per un’azienda che opera in un settore come quello automotive nel quale l’attenzione all’ambiente da parte di tutta la filiera riveste ormai un ruolo di primaria importanza. Questa scelta, viene poi osservato, ha portato l’azienda a intraprendere un percorso chiaro e ambizioso verso la riduzione del nostro impatto ambientale.
Uno dei passi più significativi intrapresi è stato il calcolo della nostra Carbon Footprint di Organizzazione (OCF) per il 2023. Questo calcolo, certificato da un ente indipendente secondo la norma UNI 14064-1 consente di avere una base solida da cui partire per implementare strategie mirate alla riduzione dell’impronta carbonica. “Misurare la nostra impronta di carbonio – tiene a sottolineare in modo particolare Curruti – è un passo fondamentale per comprendere dove intervenire. La certificazione da un ente indipendente aggiunge un ulteriore livello di serietà e trasparenza al nostro percorso“.
Un percorso per bilanciare l’impatto ambientale anche sul piano energetico
La testimonianza di Cerruti fa riferimento alla consapevolezza di rappresentare un’azienda con un elevato fabbisogno energetico che non può, naturalmente, eliminare del tutto i propri consumi. Tuttavia, è stato intrapreso un percorso concreto per bilanciare questo impatto. Oltre a lavorare sulla riduzione degli sprechi, sono stati adottati progetti di compensazione come la riforestazione con il bambù e il programma PrintReleaf. Dal 2022, in collaborazione con ForeverBambu, l’azienda ha avviato un progetto che ha consentito di “adottare” 6 ipercelle di bambù gigante, ciascuna di estensione pari ad un ettaro, e di realizzare un bambuseto di proprietà di 10 ettari, completato nell’ottobre 2024. Ogni ettaro di bambù è in grado di sequestrare fino a 260 tonnellate di CO2 all’anno, rendendolo una soluzione particolarmente efficace grazie alla capacità di questa pianta di assorbire anidride carbonica. Si tratta oltretutto di un’iniziativa di riforestazione effettuata direttamente sul territorio locale, per la maggior parte in Lombardia o comunque in Italia, il che aggiunge un’ulteriore valenza al progetto proprio in un’ottica di responsabilità sociale d’impresa.
Parallelamente, dal 2023 collaboriamo con PrintReleaf per la piantumazione di alberi come compensazione della carta stampata utilizzata nelle nostre attività aziendali, per un totale già di 164 alberi. Questi interventi dimostrano come sia possibile integrare la compensazione delle emissioni con azioni concrete e misurabili. “Ogni progetto di compensazione che portiamo avanti – aggiunge nello specifico Cerruti – rappresenta una risposta tangibile alla necessità di ridurre le nostre emissioni. Iniziative come PrintReleaf e ForeverBambu ci permettono di agire responsabilmente, trasformando un impatto in un beneficio per l’ambiente“.
La strategia per ridurre l’impronta carbonica è partita dall’efficientamento energetico. Negli ultimi anni sono state esplorate diverse linee di intervento per ridurre al minimo i consumi di energia elettrica e gas. La sostituzione delle luci tradizionali con LED ha portato significativi risparmi, così come il miglioramento della qualità dell’energia elettrica, che ha ridotto i consumi tra il 5% e il 7%, pari a circa 770.000 kWh annui nei tre principali stabilimenti. Inoltre, in uno dei siti utilizzato come stabilimento pilota si è ottenuta una riduzione di circa il 35% nei consumi di energia elettrica associati alla produzione di aria compressa, grazie all’efficientamento dei compressori. Abbinando il tutto a sistemi di recupero del calore si è raggiunto un risparmio del 40% del gas utilizzato per il riscaldamento civile. Anche l’ottimizzazione nell’utilizzo delle linee di trattamento termico ha contribuito a ridurre i consumi di gas: i forni, a parità di produzione, consumano oggi oltre il 30% in meno di quanto consumavano quindici anni fa.
Un impegno articolato per ottimizzare i consumi energetici
A tutto questo si aggiunge un impegno anche in iniziative di sostenibilità che vanno oltre la riduzione dei consumi energetici. Ad esempio, i 2 terzi della plastica utilizzata nel processo produttivo proviene da materiali riciclati, e ogni anno vengono recuperate circa 70 tonnellate di olio minerale utilizzato nei processi produttivi, alleggerendo quindi il quantitativo inviato a rifiuto. Queste pratiche rafforzano l’impegno verso un modello produttivo più sostenibile e circolare.
Guardando al futuro, l’azienda si è posta l’obiettivo di ridurre del 70% le emissioni di CO2 entro il 2030 rispetto ai livelli del 2019, attraverso un mix di efficientamento energetico e compensazione delle emissioni, e raggiungere la Carbon Neutrality entro il 2035, combinando ulteriori riduzioni delle emissioni e iniziative di compensazione. Le strategie adottate nello stabilimento pilota saranno estese agli altri siti produttivi del gruppo, e l’0azienda intende stipulare contratti di fornitura energetica che garantiscano l’utilizzo di energie rinnovabili. Si continuerà inoltre a ottimizzare i processi produttivi per ridurre gli sprechi e migliorare ulteriormente la Carbon Footprint.
L’impegno verso la sostenibilità non è solo una risposta alle esigenze del mercato, ma una scelta strategica e responsabile. Per Brugola OEB, la sostenibilità è un percorso, non un punto d’arrivo, un lavoro che affronta ogni giorno per integrare i valori ESG nel DNA aziendale, con la consapevolezza che le sfide ambientali di oggi richiedono risposte concrete e innovative.