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Venezia parte dai remote workers per ridefinire il futuro sostenibile della città

Il progetto Venywhere apre le porte di una collaborazione tra Fondazione di Venezia e Università Ca’ Foscari che ha l’obiettivo di supportare un processo di rinnovamento urbano avviato dalla presenza di una nuova popolazione di “cittadini temporanei” che si identifica con quella emergente dei workers from anywhere, esplorando nuove opportunità di crescita economica. Ma l’iniziativa si configura anche come progetto di ricerca e sperimentazione sul futuro del lavoro, come dimostra l’esperimento pilota con Cisco.

Pubblicato il 19 Apr 2022

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Nel corso della sua storia millenaria, Venezia ha sempre attratto persone, religioni e culture diverse; oggi, si pone come un luogo ideale per sperimentare nuove modalità di lavoro e per collaborare supportati dalle più recenti tecnologie digitali. Una predisposizione storica che incontra le esigenze della nuova generazione di lavoratori, non legata a nessun posto, e non limitata dai confini di un ufficio, nell’era della comunicazione digitale.

Il fenomeno del work-from-anywhere è diventato una componente importante e irreversibile del nuovo panorama lavorativo, e offre oggi opportunità senza precedenti per ripensare il ruolo delle città, di cui Venezia è senza dubbio un caso esemplare. Stanno, infatti, cambiando le regole del gioco della crescita delle città: dalla necessità di attrarre imprese, all’opportunità di attrarre direttamente lavoratori qualificati. 

Venywhere (gioco di parole tra Venice e anywhere) è il nuovo progetto nato dalla collaborazione tra la Fondazione di Venezia e l’Università Ca’ Foscari (ideato e coordinato dal professor Massimo Warglien) per offrire alla città e alla popolazione emergente dei workers from anywhere un innovativo strumento di contatto e interazione grazie ad una piattaforma specificamente progettata che faciliterà l’attrazione e l’inserimento di una nuova comunità attiva di persone che potranno arricchire la città di nuove energie e attivare un’offerta di nuovi servizi e opportunità economiche per la comunità locale. 

Nello specifico, il progetto si propone di: 

  • offrire ai workers from anywhere il supporto necessario all’individuazione di soluzioni residenziali e di spazi lavorativi adeguati.  
  • sviluppare una offerta di servizi, che permetta di partecipare alla vita quotidiana della città mediante attività quali lo sport, l’arte, l’artigianato, l’enogastronomia, la conoscenza della lingua, le visite in città e in laguna, generando un potenziale significativo indotto economico locale alternativo al turismo, e contribuendo a favorire lo spostamento di una parte significativa dell’offerta residenziale dal breve termine, verso una offerta a medio-lungo termine.   
  • promuovere l’innovazione sociale, coinvolgendo i workers from anywhere in forme di cittadinanza attiva al servizio della comunità. 

 

Una nuova popolazione di “cittadini temporanei” che innesca il rinnovamento urbano

Ma l’iniziativa si configura anche come progetto di ricerca e sperimentazione sul futuro del lavoro, con diverse iniziative in fase di attivazione con importanti centri di ricerca e università internazionali che vedono nel progetto, e in particolar modo nell’esperimento pilota con Cisco, un “living lab” da cui attingere dati e in cui esplorare nuove forme di lavoro a distanza, trasformando Venezia in un laboratorio aperto per il futuro del lavoro.

Sedici dipendenti dell’area Cisco Sud Europa (Italia, Spagna, Francia e Grecia) sono stati chiamati a misurarsi, per primi, con questa nuova esperienza: dai primi di marzo si sono trasferiti a Venezia per sperimentare non solo le funzionalità della piattaforma Venywhere e l’impatto che l’intera iniziativa avrà sulla città di Venezia, ma anche le tecnologie abilitanti il futuro del lavoro e le nuove forme di collaborazione tra persone di team distribuiti.

In questo senso, le piattaforme di collaborazione innovative come Cisco Webex creano modelli che vanno oltre le attuali esperienze di lavoro remoto, ridefinendo nuovi standard più inclusivi e coinvolgenti, alla base di iniziative con le comunità locali. 

Comprendere come persone, gruppi di lavoro e aziende possono lavorare insieme al meglio, attrarre nuovi talenti e creare forti connessioni con la comunità in cui vivono è fondamentale per contribuire a contrastare la progressiva perdita di popolazione della città di Venezia portando le energie dei lavoratori remoti giovani e attivi e ridurre la dipendenza della città dal turismo di massa. Venezia può attrarre talenti che si integrano nella comunità locale e creano a lungo termine un nuovo strato di “cittadini temporanei“. 

Online in versione sperimentale da poche settimane, la piattaforma “https://www.venywhere.it/”  ha già destato moltissimo interesse, con 15000 visite e oltre 1200 iscrizioni di workers potenzialmente interessati a trasferirsi a Venezia per sperimentare una nuova modalità di lavoro e per vivere la città in forma attiva e coinvolgente. 

 

Il futuro del lavoro attraverso gli occhi di Cisco: inclusivo, sostenibile e digitale 

Chuck Robbins, Chair e CEO di Cisco

“Il modo in cui pensiamo al lavoro è profondamente cambiato – racconta Chuck Robbins, Chair e CEO di Cisco – Le persone esprimono molto più chiaramente il loro desiderio di flessibilità e le aziende devono prendere coscienza del fatto che, se vogliono attrarre talenti e trattenere i migliori professionisti, devono offrire modalità di lavoro ibride. Devono inoltre considerare in modo olistico lavoro, produttività e benessere dei dipendenti. La collaborazione che abbiamo attivato con Venywhere ci permette di raccogliere sul campo indicazioni concrete su ciò che si potrebbe realizzare, grazie all’esperienza maturata in una città storica che sta ridefinendo il proprio futuro”. 

Per questo, la squadra Cisco, che da Venezia svolge le abituali attività lavorative, ha accettato di partecipare ad una approfondita analisi sull’esperienza, svolta con un team di ricerca di Ca’ Foscari, che fornirà importanti indicazioni e best practice per l’attuazione di modelli e soluzioni di lavoro ibrido facilmente replicabili. 

Da sempre Cisco promuove e coltiva una cultura del lavoro in cui la persona assume un ruolo centrale. Nella definizione della strategia aziendale significa mettere al primo posto le esigenze degli individui: solo così è possibile creare un’armonia tra business e passioni personali. Tant’è che per sette anni consecutivi l’azienda ha conquistato il vertice della classifica Best Workplace per l’Italia, e anche a livello europeo e mondiale Cisco è leader.

Partendo da questo presupposto, il Futuro del Lavoro deve essere: 

  • Inclusivo: tutte le persone devono avere la possibilità di essere coinvolte e ascoltate; tutti devono poter esprimere le proprie idee e il proprio valore professionale. 
  • Sostenibile: Cisco ha preso l’impegno ufficiale di diventare Carbon Neutral entro il 2040, dieci anni prima rispetto agli obiettivi europei.
  • Digitale: la Transizione Digitale è la chiave per entrare nel Futuro del Lavoro.  

Gli strumenti tecnologici di collaboration eliminano le distanze geografiche, aprendo le porte di una Nuova Comunità.  

               

 

La forte connessione tra i lavoratori del futuro e l’evoluzione della comunità in cui vivono

Parte centrale del progetto – sviluppato da un team di giovani laureati coordinati dal professor Massimo Warglien, docente di Ca’ Foscari e ideatore di Venywhere – sono le connessioni che creano appartenenza tra i lavoratori e le comunità in cui vivono. I dipendenti Cisco partecipano infatti a progetti di impegno civile, collaborando con associazioni e iniziative focalizzate su cambiamenti climatici, crescita economica generata dal lavoro ibrido e circolarità.  

La loro esperienza sarà preziosa per la creazione di nuovi modelli di “cittadinanza digitale”. Il gruppo People & Communities di Cisco è coinvolto attivamente e raccoglierà i risultati dell’esperienza all’interno di una approfondita indagine che sarà condivisa al termine dei tre mesi 

Conferenze via web, chiamate in cloud, condivisione dei documenti e collaborazione in tempo reale permettono al gruppo che lavora a Venezia di partecipare a riunioni e eventi con i propri colleghi in tutto il mondo. Webex Collaboration Insights permette di avere un maggior controllo sulla giornata lavorativa, aiutandoli ad esempio a capire come e quando sono maggiormente produttivi. 

Gianmatteo Manghi, AD Cisco Italia

“Le nostre persone in Cisco sperimentano la collaborazione e il lavoro remoto da oltre un decennio: ora con questo progetto pilota all’interno di Venywhere vogliamo fare un passo in più – spiega l’Amministratore Delegato di Cisco Italia, Gianmatteo Manghi – Ciò che questo gruppo di pionieri ci restituirà da questa esperienza rappresenterà un prezioso contributo per capire in che modo la nostra idea di futuro del lavoro può entrare nella realtà di una comunità, trasformarla e farla crescere”. 

Cisco e la Città di Venezia sono fortemente impegnate nella creazione di ambienti sostenibili. Lo scorso mese di febbraio la Città ha presentato il Progetto “Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità”, che ha come focus lo sviluppo futuro della città. I dipendenti Cisco che fanno parte del progetto Venywhere partecipano come volontari a questa iniziativa. 

Nuovi business e soluzioni tecnologiche per realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile

Venezia, città simbolo di arte e cultura nel mondo, lancia così una nuova sfida e punta a diventare palcoscenico internazionale per idee imprenditoriali e soluzioni tecnologiche capaci di contribuire alla tutela dell’ambiente e all’utilizzo più efficiente delle risorse, in linea con i Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite, con l’obiettivo finale e ambizioso di popolare la città di innovatori e supportare un ecosistema locale basato sulla connessione tra ricerca e azienda, istituzioni e territorio.

Si inserisce qui VeniSIA – Venice Sustainability Innovation Accelerator l’acceleratore corporate di Università Ca’ Foscari che ambisce a raccogliere tutti gli sforzi globali per raggiungere gli SDGs, soprattutto collegati al cambiamento climatico e ad altri problemi ambientali, con il fine ultimo di creare una nuova immagine di Venezia proiettandola nel futuro e creando una comunità internazionale di startup che si trasferiscono per alcuni mesi in città e che fa di Venezia stessa un acceleratore. L’acceleratore trasforma Venezia in un polo di attrazione per giovani talenti e favorisce una residenzialità di qualità, dando prova della possibilità di coniugare la transizione energetica e la sostenibilità ambientale con lo sviluppo economico e sociale.

VeniSIA ambisce a coinvolgere entro il 2024: 50 imprese (nazionali e internazionali) e relativi corporate lab/startup; 500 nuovi residenti di qualità, comprendenti remote worker delle corporation partner, startupper, staff e studenti. Gli “innovatori residenti”, destinati a crescere nei programmi seguenti e che lavoreranno sull’accelerazione di idee e soluzioni, vengono coinvolti in attività di community building e soprattutto sostenuti nelle spese di vitto alloggio. Tutti gli startupper selezionati dalla call hanno accesso al programma di training e mentoring.

A maggio 2022 sarà aperta la seconda Call for Ideas per il programma di Co-Innovation dedicato a Climate Change & Circular Economy, già sostenuto nel 2021 da Eni con Eni Joule, Enel e Snam e dal 2022 anche da Cisco e Atlantia. Il primo programma, partito nel maggio 2021, si è concluso lo scorso febbraio con 1513 candidature ricevute, 21 milioni di destinatari raggiunti dalle media relations e l’apertura dell’Italian Pavilion a Dubai affidata, tra gli altri, al Professor Bagnoli.

Immagine fornita da Shutterstock

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Claudia Costa

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