Sostenibilità in azione, Volontari al lavoro, Responsabilità sociale alla prova dei fatti: testimonianze concrete di innovazione sociale sul campo. Questo è Impact Bridges, l’iniziativa editoriale multimediale realizzata dalla cooperativa sociale e casa di produzione Atacama con l’obiettivo di raccontare, far conoscere, divulgare e valorizzare le esperienze e i progetti di sostenibilità di Imprese sociali ed Enti del Terzo Settore. Protagonisti di questo primo appuntamento i volontari di RECUP, Associazione di promozione sociale nata per contrastare lo spreco alimentare attraverso un’azione basata sull’inclusione e sulla partecipazione attiva. RECUP è in particolare attiva nei mercati ortofrutticoli delle città di Milano e Roma.
Impact Bridges entra con Atacama al Mercato Ortofrutticolo di Milano per incontrare e raccontare i volontari di RECUP al lavoro
Gli squilibri della produzione agroalimentare: chi ha troppo e chi non ha nulla
Ogni anno tutto il settore agroalimentare a livello mondiale riesce a produrre qualcosa come 4 miliardi di tonnellate di cibo. Nello stesso anno una quota vicina al 20% di tutta quella produzione non arriva sulle tavole di famiglie o persone, ma finisce sprecata. In media, sempre a livello globale, ogni persona spreca 74 Kg di cibo da gennaio a dicembre. Come sempre i valori espressi da una media nascondono una parte di verità, in questo caso è quella più drammatica, fatta di persone che si possono permettere di sprecare ben più del doppio di quei 74 Kg e di un immenso continente di 800 milioni di poveri che se avessero quel cibo non lo sprecherebbero di certo.
Dove si annida lo spreco alimentare
In Italia lo spreco alimentare ha dimensioni paragonabili a quelle di una industria, con una valorizzazione economica che va ben oltre i 10 miliardi all’anno, per una media di quasi 600 grammi di cibo a settimana. Lo spreco si annida ovunque, dal campo, quando i prodotti alimentari iniziano il loro percorso commerciale, sino alle nostre tavole. Per alcune tipologie di prodotti, come nel caso dell’ortofrutta, ci sono alcuni punti nevralgici nei quali storicamente si concentrano tanti sprechi. Basti guardare al cibo sprecato nei supermercati dove una quota ampiamente superiore al 30% riguarda proprio i prodotti ortofrutticoli.
Il motivo è evidente. Un prodotto può essere perfettamente commestibile e perfettamente valido dal punto di vista delle sue qualità nutritive, ma per il solo fatto di non rientrare nei canoni estetici previsti dai canali commerciali ha il destino segnato verso il macero o, nei casi più fortunati, può sperare di diventare cibo per animali. Nello stesso tempo, dall’altra parte del destino c’è il invece la fame di persone a cui manca il cibo per il pranzo e per la cena.
RECUP, un ponte tra i prodotti recuperati dallo spreco e la distribuzione a persone bisognose
Ed è proprio sulla necessità di creare un ponte tra la necessità di evitare uno spreco e la possibilità di rispondere a un bisogno primario che è nata e lavora RECUP protagonista di questa puntata di Impact Bridges, l’iniziativa editoriale realizzata dalla cooperativa sociale e casa di produzione Atacama con l’obiettivo di raccontare le esperienze e i progetti di sostenibilità di Imprese sociali ed Enti del Terzo Settore.
RECUP è un’Associazione di Promozione Sociale che lavora per restituire un valore sociale a quel cibo che perde o sta perdendo il suo valore economico. I volontari dell’associazione non solo evitano uno spreco, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale provocato dal cibo destinato al macero, ma lo mettono a disposizione di famiglie e persone che ne hanno bisogno.
Contrastare lo spreco alimentare nei Mercati Ortofrutticoli
RECUP nasce proprio con la missione di contrastare lo spreco alimentare con un’azione che si concentra e si svolge nei luoghi in cui il rischio di spreco è più elevato vale a dire nei grandi mercati ortofrutticoli delle città di Milano e di Roma.
I volontari dell’associazione sono all’opera già dalle prime ore del mattino per ricevere dagli operatori commerciali le cassette contenenti i prodotti invenduti. Prodotti che hanno perso il loro valore commerciale e che le aziende non hanno più interesse a gestire, perché non abbastanza “attraenti” esteticamente per essere scelti dai clienti, oppure perché troppo maturi per piacere a chi li vedesse in vetrina.
I volontari dell’associazione sono presenti al Mercato Ortofrutticolo di Milano due giorni a settimana e recuperano in media 11 tonnellate di prodotti alla settimana. A partire dal 2016 grazie a questo impegno sono state recuperate ben oltre 1000 tonnellate di prodotti ortofrutticoli ancora edibili.
I volontari con il loro lavoro provvedono alla selezione ma anche alle attività di distribuzione gratuita, sia in modo diretto mettendoli a disposizione di chi ne ha bisogno, sia in modo indiretto collaborando con una rete composta da 22 enti partner che si muovono sui territori per consegnarle a chi ne ha bisogno raggiungendo oltre 4.000 persone.
Chiunque può collaborare con RECUP: anche le aziende
La filosofia di RECUP prevede che chiunque possa prestare la propria opera nel recupero, ad esempio nelle fasi di selezione. Già con questo impegno i volontari acquisiscono il diritto a disporre di una parte dei prodotti che hanno contribuito a salvare. RECUP non fa distinzioni, possono prestare la loro opera persone in difficoltà che cercano cibo, volontarie e volontari che condividono la missione dell’associazione o anche persone che desiderano farlo temporaneamente, magari come una forma di impegno sociale che un’azienda intende prestare insieme ai propri dipendenti. Una opportunità che negli ultimi due anni è stata colta da oltre 20 aziende che hanno organizzato giornate di volontariato aziendale con RECUP.
Oltre 300 persone e una fitta rete di partner
La promozione sociale di RECUP ha poi trovato l’adesione di oltre 300 persone iscritte, che portano il loro contributo con una frequenza variabile e conta su un direttivo di 9 persone. Nel corso del tempo poi RECUP ha fatto crescere una fitta rete di collaborazioni, di partnership e di sostenitori, sia sul territorio milanese sia su quello di Roma. Un esempio in questo senso è rappresentato dalla collaborazione al progetto Ricetta Qubì finanziato da Fondazione Cariplo per contrastare la povertà infantile o come il coordinamento del progetto Fermenti, del Municipio VIII di Roma, finalizzato alla creazione di un polo civico di mutualismo sociale per facilitare l’accesso al cibo.
Un altro obiettivo di RECUP è rappresentato dall’impegno per la sensibilizzazione verso un maggior rispetto dell’ambiente. Un LAVORO che si concretizza ad esempio con la realizzazione di laboratori creativi per bambini. Un esempio in questo senso è rappresentato dalla partecipazione all’evento “Fa’ la cosa giusta”, in cui Recup ha saputo unire la propria azione di di sensibilizzazione verso i partecipanti a un lavoro di recupero attivo delle eccedenze alimentari.
La scelta di Impact Bridges in favore di RECUP
Impact Bridges ha scelto di visitare il Mercato Ortofrutticolo di Milano e di passare una giornata con RECUP per mostrare concretamente come si svolgono le attività dei volontari, come si scelgono i prodotti, come si attivano le collaborazioni con i partner e come il frutto di questo lavoro fa sentire i propri benefici alle persone che, per tante e diverse ragioni, non potrebbero permettersi di mettere a tavola frutta e verdura.
Le attività che vediamo in questo video si sono svolte all’interno del Mercato Ortofrutticolo all’Ingrosso di Milano e sono il frutto di una azione che RECUP ha iniziato durante la pandemia per poi strutturarsi e arricchirsi di nuove potenzialità grazie a partnership di peso come quelle con l’Università Statale di Milano, con il Banco Alimentare Lombardia e con la Croce Rossa Italiana – Comitato area sud milanese e con il sostegno del bando Cariplo Foody Zero Sprechi all’interno della cornice regionale del bando sul diritto al cibo.
RECUP, Atacama, Impact Bridges: contatti e riferimenti
Per chi volesse conoscere meglio RECUP o sapere come diventare volontario o ancora, come supportare l’associazione può trovare maggiori informazioni direttamente qui sul sito dell’Associazione RECUP.
Impact Bridges è una iniziativa Atacama che crea un ponte tra il mondo del Terzo Settore e le imprese più attente e sensibili ai temi della responsabilità e dell’innovazione sociale. Le imprese possono aderire a Impact Bridges con le formule previste e sfruttare le competenze e le potenzialità di Atacama per la realizzazione di servizi di comunicazione aziendale. Vai QUI per vedere i servizi realizzati da Atacama.