Diversità e inclusione sono temi caldi e sensibili nell’ambito del mondo del lavoro, eppure non tutte le aziende hanno già definito una strategia a riguardo (6 su 10 sono ancora al palo secondo la ricerca Future of Work realizzata da Inaz e Business International).
Ma cosa accade in un segmento particolare come quello delle startup? Qui la situazione appare subito diversa in quanto almeno il 63% di loro ha un piano ad hoc e si sta occupando della cosa: lo rivela la nuova ricerca di B-PlanNow, acceleratore di startup per progetti in fase di avvio con un approccio unico e coerente.
Cresce la sensibilità delle startup
L’indagine rivela come l’81% delle startup consideri D&I (diversity & inclusion) come elementi in grado di impattare positivamente anche sul proprio business mentre il 78% ha valutato come strategici anche gli impatti in termini di maggiore fiducia sulla comunità degli investitori. La quasi totalità delle startup ritiene la diversità un elemento prezioso, in grado di arricchire a tutti i livelli la propria azienda.
Parlando di gender gap, il World Economic Forum mette l’Italia al 63° posto nella graduatoria del Global Gender Gap Index: situazione completamente rovesciata considerando invece l’ecosistema delle startup in cui il 55% delle posizioni manageriali e di founder o co-founder sono occupate da donne. Anche il gender pay gap, ancora molto persistente nelle aziende “tradizionali” italiane, è di molto stemperato nel mondo startup, con una differenza del 2,3% in favore degli uomini al momento della rilevazione.
Il tema delle disabilità è molto sentito, sempre secondo il campione monitorato da B-PlanNow: la totalità degli intervistati si mostra sensibile al tema e, nel 94% dei casi, ha previsto strategie ben precise per supportare al meglio le fragilità in azienda.
I vantaggi delle policy D&I
“Le aziende che decidono di abbracciare la diversità e l’inclusione sono, in genere, più redditizie, riescono a comprendere meglio i consumatori (e a prendere, di conseguenza, decisioni operative più efficaci), sono in grado di assicurarsi i migliori talenti sul mercato e vantano un tasso di soddisfazione dei dipendenti più alto – afferma Nicola Zanetti, CEO e founder di B-PlanNow.
“Diversità e inclusione all’interno dell’azienda significa una pluralità di punti di vista e riferimento culturali differenti. In un ambiente del genere gli stimoli creativi aumentano e, con essi, anche la produttività perché tutti i dipendenti sono felici e motivati a far bene. In un’azienda che promuove una cultura inclusiva, infatti, i lavoratori hanno la possibilità di sentirsi a loro agio a mettere a disposizione del gruppo le loro idee e le loro competenze, senza che si debbano preoccupare di come verranno accolte le loro opinioni – conclude Zanetti.