Best practice ESG

Barilla: riduzione del 31% delle emissioni e 4 brand carbon neutral

Il rapporto di sostenibilità del Gruppo agroalimentare di Parma testimonia di un percorso che negli ultimi 10 anni ha permesso il miglioramento del food system, puntanto allo sviluppo di un regime alimentare basato sulla ricerca di un equilibrio tra cibi sani, “piacere della tavola”, sostenibilità e responsabilità verso territori e risorse

Pubblicato il 12 Ago 2021

Puglia, 10/06/2020: CAMPO DI GRANO - BARILLA

Per il mondo agroalimentare la sfida della sostenibilità ha un valore un po’ più importante rispetto ad altri settori. Per tutte le imprese la sostenibilità è un Must, lo esigono i clienti, lo chiedono gli investitori, le normative stesse sono sempre più stringenti. Ma per il mondo del Food c’è qualcosa di più. I consumatori vogliono portare in tavola cibi che siano sani, ma che nello stesso tempo non siano frutto di compromessi con l’ambiente. Il modello “From Farm to Fork” sta aiutando ad aumentare il livello di responsabilità delle imprese agroalimentari anche verso il “campo”.

Si colloca in questo scenario il percorso di sviluppo sostenibile di Barilla che negli ultimi dieci anni ha ridotto del 31% le emissioni di CO2 per ogni tonnellata di prodotto finito e che ha raggiunto la neutralità carbonica con 4 brand.

I dati del rapporto di sostenibilità 2021

Il rapporto di sostenibilità 2021 del gruppo di Parma racconta di un progetto di sostenibilità che passa dall’innovazione e che nel 2020 ha visto investimenti per 40 milioni di euro in Ricerca e Sviluppo e che in 10 anni ha portato a ripensare 476 prodotti allo scopo di migliorare il profilo nutrizionale e a riprogettare la gestione delle risorse necessarie per la loro produzione. Un percorso che ha premesso di raggiungere una riduzione del -31% in termini di emissioni di CO2 equivalenti e una riduzione del 23% nell’utilizzo di acqua necessaria per la produzione di una tonnellata di prodotto finito.

Nel corso del 2020 il gruppo ha poi portato sul mercato 34 nuovi prodotti ripensato sulla base di una logica che punta a contribuire a migliorare il food system nel rispetto di una dieta che vuole essere appunto sana e attenta alle risorse con prodotti senza zuccheri aggiunti, ricchi di fibra a base di legumi e per evitare sprechi proposti con la formula delle monoporzioni.

Sostenibilità: si parte dalle materie prime e dall’agricoltura sostenibile

Come detto il percorso di sostenibilità parte dal campo e campo significa scelta sempre più attenta e responsabile delle materie prime. In un anno sono cresciute del 19% le materie prime scelte “in modo responsabile” ovvero con un rapporto attento alle logiche dell’agricoltura sostenibile e con la convinzione che le filiere ispirate ai criteri della sostenibilità sono anche le più resilienti. In questo percorso il gruppo Barilla ha coinvolto 10.000 aziende agricole sulla base di due disciplinari di riferimento che guidano le procedure per la coltivazione sostenibile del grano tenero: Carta del Mulino e Carta di Harrys. Il 90% del grano duro, ingrediente base per la pasta viene acquistato dal mercato locale e nel 42% attraverso contratti di coltivazione. In particolare poi il bilancio di sostenibilità ricorda che il “Manifesto del Grano Duro”, lanciato nel 2020, sancisce l’impegno di Barilla verso la filiera agricola italiana.

L’attenzione al “campo” non si deve fermare alla “terra” ma deve riguardare anche gli animali e deve saper estendere la garanzia anche al benessere degli animali che contribuiscono alla produzione di materie prime. E non si tratta solo di garantire i requisiti di legge, ma anche gli standard e i criteri del benessere animale. Nel 2020 Barilla ha ricevuto la Special Recognition della Ong CIWF, con cui ha impostato anche le proprie Linee Guida Barilla sul Benessere Animale.

Filiere corte e riduzione dell’impatto ambientale legato ai trasporti

Ma l’attenzione della sostenibilità non si ferma al cerealicolo, anche pomodori e basilico per la produzione di prodotti come sughi vengono coltivati partendo dal principio di ridurre la distanza dagli stabilimenti di produzione. (si legga a questo proposito il servizio Barilla sceglie la startup ZERO per produrre basilico e altri micro-ortaggi in vertical farming).

E il tema della “distanza” e del trasporto è un altro aspetto che incide in modo molto rilevante sulla sostenibilità. Barilla si è impegnata nella riduzione dell’impatto ambientale relativo al trasporto tanto delle materie prime quanto dei prodotti finiti. A partire dal marzo 2020 una quota pari al 70% dei prodotti destinati dall’Italia alla Germania viaggia con una soluzione intermodale basata su un accordo con GTS Logistic, che permette di ridurre l’impatto ambientale del trasporto di qualcosa come 6.000 tonnellate di CO2 equivalenti. Un impegno che riduce la quantità di mezzi pesanti in viaggio sulle strade.

La ricerca e il ripensamento della produzione si è concentrata anche nella gestione dell’energia raggiungendo l’obiettivo di una quota del 64% di energie prodotte da fonti rinnovabili.

Il packaging: verso carta e cartone sostenibili

Un altro ambito di innovazione è rappresentato dalla ricerca e dalla implementazione di soluzioni per il packaging sostenibile. Barilla ha scelto di avviare un percorso per arrivare a utilizzare al 100% confezioni riciclabili. I principi che guidano questa strategia prevedono l’utilizzo di carta e cartone in sostituzione alla plastica in tutte le situazioni in cui sicurezza garanzia di qualità del prodotto lo consentono. Non solo, la stessa scelta di carta e cartone in fibra vergine premia fornitori che garantiscono la provenienza di questi materiali da foreste gestite in modo responsabile.

Sostenibilità significa anche attenzione ai territori e alle comunità e dal bilancio di sostenibilità 2021 emerge che nei primi mesi di emergenza Coronavirus Barilla ha messo in campo iniziative solidali nei vari Paesi con un impegno che è arrivato a erogare 5,5 milioni di euro e circa 3.500 tonnellate di prodotti donati.

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