Strategie

Eaton: così gli edifici possono trasformarsi in Hub energetici

Il paradigma Building as grid portato avanti dal gruppo si basa sull’integrazione tra sistemi di ricarica per veicoli elettrici, impianti da fonti rinnovabili e rete elettrica

Aggiornato il 02 Mag 2023

eaton

Sfruttare al massimo le potenzialità della crescita del paradigma dell’elettrificazione nel mondo building, non soltanto nel segmento commerciale ma anche nel residenziale. Può essere riassunta così la strategia di Eaton, realtà multinazionale specializzata nella gestione intelligente dell’energia, che EnergyUp.Tech ha potuto toccare con mano nella sua sede di Le Mont-sur-Lausanne (Losanna, Svizzera). Eaton, infatti, ha scelto di focalizzare la sua attenzione in questa fase sugli edifici, che sono responsabili di circa il 40% del consumo energetico europeo e del 36% delle emissioni.

I trend di mercato

Una strada che il gruppo (con un fatturato globale di quasi 21 miliardi di dollari) ha sposato con decisione in particolare con l’acquisizione di Green Motion (azienda specializzata nello sviluppo di hardware e software nel campo di sistemi di ricarica di veicoli elettrici) nel 2021. Alla base di questa strategia, come ha evidenziato Delphine Clement, EMEA Commercial & Industrial Building Segment Manager, ci sono alla base alcuni mega trend che stanno ormai caratterizzando da tempo il settore dell’energia: la sempre maggiore diffusione dei veicoli elettrici e delle rinnovabili intermittenti e l’avanzata della digitalizzazione. A cui si sono aggiunti nell’ultimo biennio la crisi e l’insicurezza energetica.

Un contesto nuovo che rappresenta una sfida non da poco per la tradizionale rete elettrica. Da qui la necessità di trovare nuove soluzioni, su cui si sta concentrando per l’appunto Eaton: “Stiamo sviluppando soluzioni che possano supportare la decarbonizzazione, l’energy transition e la circular economy. Non parliamo soltanto di device connessi, ma anche di software che permettano l’integrazione dei diversi asset presenti nei buiding e con la rete, assicurando la flessibilità necessaria. Serve infatti un complessivo clean energy system, abilitato dalla digitalizzazione”.

Le caratteristiche del modello building as a grid

Più nel dettaglio, la risposta di Eaton risiede nell’approccio definito come Building as a grid, un’offerta completa e integrata di transizione energetica per i proprietari di edifici. Che è a sua volta basato su tre diverse famiglie di soluzioni: ricarica veicoli elettrici, gestione dell’energia e distribuzione dell’energia. Insieme, questi sistemi consentono ai proprietari di edifici di monitorare e ottimizzare le prestazioni energetiche dei loro edifici e di controllare in modo sicuro le risorse energetiche. In particolare rendendo possibile l’integrazione tra le infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, la generazione di energia rinnovabile in loco e il sistema di accumulo. “Abbiamo bisogno di integrare i sistemi di ricarica e le rinnovabili nei building, facendoli diventare degli energy hub, decarbonizzandoli e permettendogli di ottimizzare l’uso dell’energia”, aggiunge Cyrille Brisson Vice President per l’EMEA region,

Il fattore mobilità

Un’integrazione che, secondo Eaton, è particolarmente urgente anche per via della crescente penetrazione delle vetture elettriche, la cui diffusione rischia nel breve-medio termine di mettere ulteriormente sotto stress la rete. Dunque soltanto generando, immagazzinando e gestendo l’energia vicino al punto di utilizzo, utilizzando di fatto l’intero edificio come una rete di riserva, le smart grid del prossimo futuro potranno raggiungere l’equilibrio 24 ore su 24, un obiettivo che al momento risulta particolarmente complesso a causa anche dell’apporto crescente delle rinnovabili intermittenti. Rendendo così possibile coinvolgere effettivamente i proprietari degli edifici in quella flessibilità della domanda che è sempre più spesso invocata dalle autorità di regolazione dell’energia a livello continentale.

Nel concreto, Eaton può mettere sul piatto tutte le componenti necessarie al funzionamento di un approccio di questo tipo: da un lato soluzioni per la ricarica flessibile dei veicoli elettrici (frutto soprattutto dell’eredità di Green Motion), dall’altro sistemi di energy storage e di trasmissione dell’energia. Ma anche software di Building Energy Management System (BEMS), che consentono ai facility manager di ottenere una visibilità in tempo reale della generazione e dell’utilizzo di energia all’interno dell’edificio. Al software, in particolare, è affidato anche un importante compito di orchestrazione, consentendo di selezionare la fonte di energia da utilizzare sulla base degli obiettivi di decarbonizzazione, nonché di gestire i momenti di picco della domanda, stabilendo le opportune priorità.

Il ruolo dei digital twin

Un ulteriore supporto all’intera strategia di Building as a service arriva anche dalla recente partnership con IES, che permetterà l’applicazione della tecnologia dei Digital Twin anche in questo ambito: si tratta rappresentazione digitale in 3D di un bene ambientale – come per l’appunto un edificio o una sua infrastruttura di support – che può essere analizzato nei dettagli, così da prendere le decisioni migliori per ottimizzarne la resa energetica. La stessa sede di Losanna di Eaton (un edificio di 650 m² che ospita anche un asilo, un negozio e un parcheggio sotterraneo) è stata trasformata secondo i criteri del modello building as a grid, ottenendo un risparmio del 60% sui costi energetici con una media di 1.685CHF (1.700 euro) al mese. Come ha evidenziato Cyrille Brisson “nel lungo termine si tratta di investimenti che aumentano il valore dell’immobile, considerato anche con gli attuali prezzi energetici si tratta di investimenti che hanno un ritorno nel giro di pochi anni. Inoltre diventa possibile per la rete utilizzare questi asset dei building (pv, chargers ev) per contribuire a stabilizzare la rete”. Da rilevare che il target di Eaton (come approfondiremo in una prossima intervista) non sono soltanto i grandi edifici in cui sono ospitati uffici, retail o industrie, ma anche condomini residenziali o aggregazioni degli stessi.

Articolo originariamente pubblicato il 02 Mag 2023

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Gianluigi Torchiani

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