Ridurre le emissioni di gas serra delle città e degli edifici è stato l’argomento al centro del terzo Dialogo Globale e dell’Evento focalizzato sugli investimenti tenutosi nel mese di maggio a Bonn nell’ambito del Mitigation Work Programme (MWP).
I Dialoghi – come riportato dall’UN Climate Change in questa nota stampa ndr – sono stati avviati in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici COP27 a Sharm el-Sheikh in Egitto, con l’obiettivo di esplorare soluzioni in specifici settori dell’economia per limitare il riscaldamento globale entro le soglie di temperatura stabilite dall’Accordo di Parigi sul clima. Il MWP, che proseguirà fino al 2026 con due dialoghi all’anno, è stato ideato per aiutare le comunità su scala mondiale ad aumentare l’ambizione e l’attuazione delle misure di mitigazione.
La COP29, che si terrà da lunedì 11 a venerdì 22 novembre a Baku in Azerbaigian, offrirà una piattaforma cruciale per valutare i progressi fatti e per discutere ulteriori azioni necessarie per raggiungere gli obiettivi climatici globali. Le lezioni apprese dai dialoghi globali, come quello tenutosi a Bonn, saranno fondamentali per informare le decisioni future. Ma in che modo e perché occorre spingere l’azione per decarbonizzare gli edifici?
COP29 e l’urgenza di decarbonizzare gli edifici
Secondo quanto riportato dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) gli edifici sono responsabili di oltre il 20% delle emissioni globali di gas serra, considerando l’intero ciclo di vita, dalla costruzione all’uso, il che sottolinea il peso del patrimonio immobiliare nella lotta ai cambiamenti climatici.
Yamina Saheb, autrice principale dell’IPCC, ha evidenziato poi una tendenza preoccupante: le politiche attuali sono insufficienti per decarbonizzare il patrimonio edilizio globale e, senza cambiamenti significativi, le emissioni degli edifici sono destinate ad aumentare. “Dobbiamo evitare le emissioni sin dall’inizio, tenendo sotto controllo la domanda di energia, terra, acqua e di tutte le risorse naturali”, ha dichiarato Saheb.
Soluzioni tecniche e normative pronte per essere implementate
Jan Rosenow del Regulatory Assistance Project – ONG globale indipendente che lavora per un futuro energetico pulito, affidabile, equo ed efficiente in termini di costi – ha attirato l’attenzione sulla crescente domanda di aria condizionata a fronte di temperature in aumento che porteranno a livelli insostenibili di consumo energetico. Tuttavia, ha notato che esistono già soluzioni tecniche e regolamentari pronte per essere implementate su larga scala.
“Oggi esistono soluzioni in termini di design degli edifici e di utilizzo dei sistemi di raffreddamento molto più efficienti. Tuttavia, facciamo ancora uso di sistemi di raffreddamento progettati male che potrebbero operare con maggiore efficienza – ha spiegato Rosenow – Lo strumento politico degli standard di prestazione energetica funziona bene e per questo, dovremmo farne un uso maggiore” ha concluso.
Come aumentare l’efficienza energetica e ridurre le emissioni degli edifici
Tutto, dalle pareti esterne al tetto e al seminterrato di un edificio, a cui ci si può riferire come ‘involucro’ dell’edificio – spiega l’UN Climate Change -, svolge un ruolo chiave nel determinare la quantità di energia necessaria per il riscaldamento e il raffreddamento.
Gli esperti che hanno partecipato al dialogo nell’ambito del MWP hanno spiegato anzitutto che sostituire materiali da costruzione ad alta intensità carbonica come il cemento o l’acciaio con materiali naturali come la canapa e il legno può non solo ridurre le emissioni di CO2 liberate nell’atmosfera, ma anche offrire l’opportunità di immagazzinare anidride carbonica man mano che gli alberi o le piante crescono e quindi di “intrappolarla” in queste strutture.
Le infrastrutture verdi, come pareti verdi, tetti verdi, giardini pluviali, alberi o spazi verdi migliorano la qualità dell’aria e mitigano le isole di calore urbane. Ancora, mentre i materiali degli edifici esistenti non possono essere facilmente recuperati, riparati o riciclati, i nuovi edifici potrebbero essere progettati in modo tale che i singoli componenti possano essere facilmente rimossi e riutilizzati.
L’esempio della Colombia
Un caso emblematico presentato all’incontro è il programma in Colombia volto a ridurre le emissioni di carbonio incorporate nel calcestruzzo e nel cemento nel fiorente settore delle costruzioni per passare a metodi e materiali di costruzione più sostenibili, con una strategia completa per il monitoraggio e la gestione.
Secondo il più recente Contributo Determinato a Livello Nazionale della Colombia, ridurre le emissioni del settore delle costruzioni potrebbe contribuire fino al 37% al raggiungimento dell’obiettivo generale di riduzione del 51% dei gas serra entro il 2030.
Fattori che influiscono sulla decarbonizzazione degli edifici
Altri temi sollevati durante l’evento a Bonn riguardano la considerazione del contesto locale specifico per accelerare la velocità e la scala dell’azione. Fattori come la disponibilità di materiali da costruzione locali, il livello di competenza della forza lavoro locale, i meccanismi finanziari e le disuguaglianze socioeconomiche giocano un ruolo importante.
Un altro punto riguarda la collaborazione tra i governi nazionali, le autorità regionali e locali, fondamentale per rafforzare l’azione per il clima nel settore dell’edilizia. Infine, ridurre le emissioni e promuovere lo sviluppo sostenibile vanno di pari passo. Tematiche di cui si discuterà anche in occasione della COP29.