La tredicesima edizione dell’Executive Perspectives on Top Risks Survey rappresenta uno strumento per comprendere le principali sfide e incertezze che gli Executive percepiscono sia nel breve (2-3 anni) che nel lungo termine (10 anni). Realizzata da Protiviti in collaborazione con l’Università del North Carolina, la Survey ha raccolto il punto di vista di oltre 1.200 tra Amministratori Delegati e Direttori appartenenti a diversi settori industriali e aree geografiche. L’analisi ha considerato 32 temi di rischio suddivisi in macroeconomici, strategici e operativi. I risultati di quest’anno mostrano un allineamento generale tra le sfide globali e quelle italiane, sebbene la visione italiana presenti alcune specificità.
Rischi per le aziende: visione globale dei primi 10 rischi
A livello globale, i 10 principali rischi per le aziende evidenziano preoccupazioni legate all’instabilità economica, all’incertezza normativa, al mercato del lavoro e al contesto tecnologico.
Al primo posto si colloca l’incertezza delle condizioni economiche e l’inflazione, mantenendo la posizione del 2024 a causa di un quadro economico internazionale volatile. Le incertezze economiche si riflettono sul mercato del lavoro e dei talenti, con un potenziale aumento del costo del lavoro, che si posiziona al quinto posto a livello globale.
Il rischio di attacchi cyber sale al secondo posto, evidenziando una crescente preoccupazione amplificata dalla diffusione della tecnologia. In sesta posizione si trova il rischio legato all’inasprimento e all’incertezza del contesto regolamentare. Tra i rischi operativi, spicca il rischio terze parti, confermandosi nella top ten nonostante una leggera diminuzione rispetto al 2024. Infine, le posizioni ottava, nona e decima sono occupate da minacce legate all’evoluzione del contesto tecnologico, inclusa l’intelligenza artificiale.
Le specificità della visione Italiana nei rischi per le azienda
La visione italiana presenta alcune preoccupazioni non condivise a livello globale e attribuisce un diverso livello di rilevanza ad altri rischi. Un elemento distintivo è la maggiore sensibilità italiana verso le tematiche di sostenibilità, la resilienza della catena di fornitura in un contesto geopolitico incerto e i cambiamenti nei mercati globali e nelle politiche commerciali. Al contrario, l’evoluzione del contesto tecnologico e l’intelligenza artificiale sono meno percepite come rischi prioritari in Italia, non figurando nella top ten.
Nel breve termine (2-3 anni), al primo posto in Italia si trovano le minacce cyber, in linea con la prospettiva globale. Al secondo posto, gli executive italiani percepiscono difficoltà nell’attrarre, trattenere e formare figure altamente professionalizzate e nel creare prospettive di crescita in un mercato del lavoro in continua trasformazione. Al terzo posto, in contrasto con la sesta posizione globale, si colloca il rischio relativo all’aumento della pressione regolatoria. L’impatto del cambiamento climatico e le tematiche ambientali e di sostenibilità si posizionano all’ottavo posto in Italia, mentre non rientrano nella top 10 globale. Le preoccupazioni relative allo scenario economico e alle spinte inflazionistiche si trovano al quarto posto. In quinta posizione, con una rilevanza maggiore rispetto alla visione globale, emerge il rischio relativo al cambiamento dei mercati globali e delle politiche commerciali. Seguono il rischio connesso alla gestione delle terze parti (sesto posto) e il rischio geopolitico ( a questo proposito si suggerisce la lettura di Industry 4.0 360 Summit 2025: innovazione e sostenibilità per la competitività del manifatturiero) (settimo posto). L’incertezza relativa alla catena di fornitura si posiziona al decimo posto nella classifica italiana, non comparendo nella top 10 globale.
Le preoccupazioni di lungo termine in Italia sui rischi per le aziende
Nel lungo termine (10 anni), tutti i temi considerati rilevanti nel breve periodo si confermano tali anche nell’orizzonte decennale. Nel contesto macroeconomico, pesano significativamente il rischio di instabilità geopolitica e nuove tensioni internazionali, combinato con l’incertezza derivante dai cambiamenti nei mercati globali e nelle politiche commerciali. Sul piano strategico, le principali sfide a lungo termine sono legate al cambiamento climatico e a un quadro normativo sempre più complesso e impattante. A livello operativo, rimangono prioritari gli attacchi informatici e il rischio terze parti, a cui si aggiunge la crescente minaccia dei disastri naturali e dei fenomeni meteorologici estremi.