Per le aziende, la capacità di affrontare e gestire efficacemente il rischio ESG (legato a questioni ambientali, sociali e di governance) non è più solo una scelta etica, ma una necessità strategica per garantire una crescita sostenibile nel lungo periodo. Le ragioni sono da ricercare nel carattere di urgenza che rivestono le misure di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici tanto quanto nelle trasformazioni sociali ed economiche a questi associati.
La rilevanza dei temi ESG traspare anche nel Global Risks Report 2024 del World Economic Forum (WEF) che posiziona al vertice della classifica di quest’anno e del prossimo il tema dei rischi collegati agli eventi atmosferici estremi, a una maggiore intensità e aggravamento nelle polarizzazioni sociali e demografiche, e alla crescente difficoltà nel governare le accelerazioni tecnologiche in particolare per quanto attiene ai rischi cyber.
Se gli istituti finanziari integrano sempre di più i criteri ESG nelle loro valutazioni influenzando l’accesso al credito delle imprese, le aziende devono monitorare le proprie supply chain per scongiurare il rischio di compromettere la reputazione e garantire la sostenibilità effettiva delle operazioni. Un contesto, questo, che richiede di integrare i principi ESG non soltanto nei piani strategici, ma anche nella cultura aziendale e nei processi decisionali.
Rendicontazione ESG tra costi e incoerenze
Un aspetto critico di questa trasformazione riguarda la rendicontazione ESG. Attualmente, molte organizzazioni gestiscono il processo di reporting di sostenibilità in modo frammentato, attraverso strumenti non integrati come fogli di calcolo o piattaforme disgiunte. Inoltre, si trovano a operare in un contesto privo di standard univoci globalmente riconosciuti, il che aumenta il rischio di errori e discrepanze e si traduce in un notevole dispendio di risorse.
“Le organizzazioni – osserva Lara Lindozzi, CFO di Vantea SMART SpA – devono affrontare metodologie non uniformi, duplicazioni di sforzi e costi amministrativi elevati, con il rischio di produrre dati e report poco e difficilmente comparabili o inaccurati, a scapito della trasparenza. Oltre ad ostacolare le imprese, questa mancanza di uniformità mina la fiducia dei loro stakeholder”.
Infosync si propone di risolvere tali criticità. Come spiega Lindozzi “Si tratta di una piattaforma GRC (Governance, Risk and Compliance) progettata per uniformare e centralizzare la gestione globale del rischio, in cui rientra il rischio ESG, all’interno di un ambiente collaborativo. Infosync snellisce le attività di autovalutazione, monitoraggio e remediation, migliorando la conformità agli standard, automatizzando la formazione degli utenti e la raccolta dei dati e riducendo quindi i costi operativi, grazie a un workflow armonico e al coinvolgimento di tutti gli attori su un’unica piattaforma”.
Metriche e strumenti innovativi per misurare il rischio ESG
Pensata per gestire il cyber risk, Infosync offre numerose funzionalità per la governance del rischio ESG, entrambi determinanti per migliorare l’accesso al credito delle aziende. Innanzitutto, adotta standard internazionalmente riconosciuti come i Global Reporting Initiative (GRI), gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) e gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), assicurando che le informazioni siano trasparenti, comparabili e coerenti.
Consente di effettuare autovalutazioni ESG attraverso questionari standard o personalizzati che forniscono analisi dettagliate e suggeriscono piani di remediation per colmare eventuali lacune. Un altro vantaggio riguarda la riduzione della complessità nella gestione dei dati ESG, grazie a una semplificazione dei processi di raccolta e analisi che elimina duplicazioni e incoerenze. Inoltre, le imprese possono inviare questionari ai fornitori per ottenere una panoramica completa della conformità ESG lungo tutta la catena di fornitura.
La piattaforma si serve di algoritmi avanzati di analisi per identificare, quantificare e monitorare il rischio ESG in tempo reale, il che consente alle aziende, grazie anche ad auditor certificati, di prendere decisioni strategiche informate e tempestive sulla base della propria “ESG risk posture”. Il sistema di pianificazione delle attività, le notifiche e le dashboard intuitive garantiscono il monitoraggio costante delle azioni correttive per una conformità proattiva agli standard.
“Questo approccio – sottolinea Lindozzi – riduce la complessità operativa, migliora la comparabilità dei dati e garantisce una crescita sostenibile. Infosync non è quindi solo una piattaforma, ma un abilitatore strategico per trasformare il rischio ESG in una opportunità di crescita”.
Conformità ESG di filiera: il processo di audit fornitori
Uno degli aspetti più critici per le aziende è verificare la conformità ESG della propria supply chain, un processo complesso e dispendioso in termini di tempo e risorse. Infosync propone un approccio strutturato e automatizzato che facilita le fasi dell’audit, dalla configurazione iniziale alla generazione dei report finali, risolvendo le inefficienze legate all’assenza di standard univoci.
A semplificare il processo di audit interviene la possibilità di creare questionari basati su standard ESG riconosciuti (GRI, SDGs, ESRS) oppure personalizzati a seconda alle esigenze dell’azienda cliente. Poi c’è la centralizzazione dei processi poiché tutti gli attori coinvolti (azienda cliente, fornitori, auditor) operano su un’unica piattaforma, con funzionalità collaborative che eliminano strumenti disgiunti, duplicazioni ed errori.
Infosync riduce significativamente i tempi operativi snellendo la raccolta, la validazione e l’analisi dei dati forniti dai fornitori, tramite automazioni e risorse come chatbot e Metaverso. Permette poi di tracciare in tempo reale lo stato di avanzamento delle attività e l’implementazione dei piani di remediation, con notifiche automatiche per garantire il rispetto delle scadenze.
“Questi elementi – osserva Lindozzi – semplificano il processo di audit e offrono alle aziende una visione completa e trasparente della conformità ESG della propria filiera, che migliora la resilienza complessiva del business e aiuta a ridurre i costi”.
Intelligenza artificiale e Metaverso per affrontare il rischio ESG
L’innovazione tecnologica di Infosync si esprime nell’utilizzo di chatbot e Intelligenza artificiale per facilitare lo scambio di informazioni tra gli attori coinvolti nella piattaforma stessa e nel VanteaVerse, un ambiente immersivo per la formazione e il supporto operativo. Questi strumenti aiutano ad affrontare la complessità della rendicontazione ESG rendendo il processo più fluido ed efficiente.
Nello specifico, chatbot e AI assicurano risposte immediate ai quesiti operativi, riducendo i tempi di attesa. Inoltre, guidano passo dopo passo durante la compilazione dei questionari e il caricamento delle evidenze, limitando gli errori attraverso suggerimenti contestuali.
Il Metaverso offre un ambiente immersivo per la formazione con video che forniscono una chiara panoramica di ogni fase del processo, assicurando che sia di facile comprensione anche per gli utenti meno esperti. Le simulazioni pratiche permettono di prendere confidenza con gli strumenti e le procedure operative della piattaforma. L’interazione immersiva nel VanteaVerse migliora l’engagement e i livelli di apprendimento degli utenti.
“L’integrazione di queste tecnologie facilita l’onboarding, l’autovalutazione, e la comunicazione tra tutte le parti coinvolte, contribuendo a creare un ambiente di lavoro collaborativo e trasparente” commenta Lindozzi.
Trasformare il rischio ESG in opportunità: l’approccio Vantea SMART
Le istituzioni internazionali e i principali mercati stanno già attraversando una fase di transizione e convergenza verso standard comuni per la rendicontazione ESG. Di fronte alla richiesta di una maggiore trasparenza e comparabilità, disporre di soluzioni tecnologiche avanzate diventerà indispensabile per gestire il rischio ESG in modo efficiente. Automazione, monitoraggio continuo e data analytics saranno i pilastri su cui le aziende costruiranno la loro resilienza.
“Vantea SMART, attraverso Infosync, intende giocare un ruolo centrale in questa transizione, offrendo una piattaforma che uniforma le pratiche di rendicontazione ESG e promuove una cultura di sostenibilità competitiva – afferma Lindozzi – Il nostro impegno come Società Benefit e B Corp dimostra che l’integrazione dei principi ESG è parte integrante della nostra identità aziendale. Con il nostro approccio innovativo, supportiamo le aziende nel trasformare il rischio ESG in leva competitiva per attrarre investimenti e rafforzare la fiducia di clienti e partner”.