Digital Transformation

Firma elettronica, come è regolamentata in East Africa

Diversi paesi dell’area hanno adottato una legislazione per il riconoscimento della sottoscrizione elettronica, fra questi Kenya, Ruanda, Tanzania e Uganda. La pandemia mondiale, con la necessità del distanziamento sociale, ha accelerato la trasformazione digitale anche nel continente africano

Pubblicato il 08 Apr 2021

Kimberly Mureithi

Desk Africa Pavia e Ansaldo Studio legale

firma elettronica

L’esigenza di regole standard per il riconoscimento della sottoscrizione elettronica è assai sentita anche nella East Africa Community e sollecitata dall’East African Communications Organisation che ha spinto gli Stati membri a modernizzare le proprie leggi sulle operazioni elettroniche. In particolare, sulla firma elettronica.

La pandemia mondiale da Covid 19 ha poi accelerato l’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale; il distanziamento sociale e la decentralizzazione dei luoghi di lavoro premono sempre più sulla ricerca di soluzioni che possano assicurare l’affidabilità degli scambi di documentazione e l’autenticità delle sottoscrizioni a distanza.

Ecco lo stato della legislazione sulla firma elettronica in Kenya, Uganda, Ruanda e Tanzania.

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Indice degli argomenti

Kenya

In Kenya, il 18 marzo 2020 è entrato in vigore il Business Laws (Amendment Act), 2020. L’atto normativo è volto a facilitare, attraverso varie la modifica di varie norme esistenti, le transazioni d’affari attraverso la digitalizzazione di vari processi.

Il Law of Contract Act, il Kenya Information and Communication Act, il Survey Act, lo Stamp Duty Act Registration of Documents Act e il Land Registration Act sono stati modificati al fine di consentire la sottoscrizione elettronica di vari documenti.

La normativa definisce sottoscrizione elettronica come un dato elettronico che in associazione con un altro consente la identificazione del sottoscrittore e la relativa approvazione del contenuto di un messaggio. Una sottoscrizione avanzata è quella sottoscrizione che: (i) è legata in modo univoco al sottoscrittore; (ii) consente la identificazione del medesimo; (iii) è creata in modo tale che il sottoscrittore sia l’unico soggetto abilitato a poterla usare; e (iv) è legata ai dati cui essa si riferisce in modo tale da consentire di identificare qualsiasi successiva modifica.

Il riconoscimento della sottoscrizione elettronica sta così sostituendo la necessità di sottoscrivere materialmente molti documenti.

Ruanda

Il Ruanda è stato il primo paese dell’East Africa a riconoscere la firma elettronica nel 2010, acquistando così la reputazione di stato pioniere della regione. L’Electronic Transactions Act ha disciplinato le sottoscrizioni elettroniche, divenendo così lo schema di riferimento per gli altri stati della regione. Comunque, sebbene introdotta nel 2010, l’implementazione della sottoscrizione elettronica è stata lenta e il Ministero della Gioventù e delle telecomunicazioni unitamente al Rwanda Development Board (RDB) hanno implementato l’istituto nel 2016.

In tale anno, l’Information and Communication Technology Act ha sostituito la precedente legislazione istituendo la Rwanda Information Society Authority (RISA) con il compito di registrare ed emettere certificazioni per cittadini, imprese e fornitori di servizi. L’Authority assicura anche la gestione delle certificazioni digitali e valida le identità digitali sia nel settore pubblico sia in quello privato. Questo consente agli utilizzatori di avere un certificato digitale e potere apporre sottoscrizioni digitali , che hanno la stessa validità di una sottoscrizione autografa.

Tanzania

La legge chiave per le sottoscrizioni elettroniche in Tanzania è l’Electronic Transaction Act. Questo atto definisce quale sottoscrizione elettronica un dato elettronico di qualsiasi natura (anche un suono) utilizzato per identificare una parte e l’approvazione da parte della medesima di una comunicazione elettronica associata alla sottoscrizione.

L’atto normativo consente una notarizzazione elettronica così assumendo un approccio moderno in linea con gli altri paesi. Come l’Uganda, l’Electronic Transaction Act of Tanzania implicitamente distingue le sottoscrizioni elettroniche avanzate da quelle sicure. L’Atto inoltre stabilisce lo standard per considerare sicure le sottoscrizioni elettroniche senza però limitare la libera scelta delle parti.

Uganda

L’Uganda ha emanato nel 2011 l’Electronic Signature Act of 2011. Questo atto definisce la firma elettronica come un dato elettronico legato a un messaggio in modo tale da consentire l’identificazione del sottoscrittore del messaggio stesso e la sua approvazione. L’atto distingue tra sottoscrizione elettronica avanzata e quella sicura.

La prima richiede una certificazione della connessione tra sottoscrizione e sottoscrittore rilasciata dal Certification Service Providers autorizzati dalla National Information Technology Authority – Uganda (NITA-U); mentre la seconda si ottiene attraverso il rispetto di un protocollo di sicurezza concordato tra le parti coinvolte nella transazione.

Va sottolineato che al momento l’Ugandan Companies Act non riconosce la validità delle sottoscrizioni elettroniche tra le società. Ulteriormente per molti atti è ancora richiesta la sottoscrizione autenticata da notaio e la presenza di testimoni.

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