Normative fiscali

Criptovalute e fisco: come vanno dichiarate?

Cosa succede se non si dichiarano le criptovalute? In quale quadro della dichiarazione devono essere indicate? Cosa succede in caso di pagamento tardivo? Ecco le sanzioni in cui si può incorrere

Pubblicato il 17 Mag 2022

Giammarco Brega

Dottore commercialista, partecipante Corso Alta Formazione “Data Management e consulenza d’impresa” di SAF Emilia Romagna

criptovalute

Cosa succede se non si dichiarano al fisco le criptovalute? Ecco una domanda che viene posta sempre più spesso ai commercialisti, in quanto gli italiani hanno acquisito sempre più dimestichezza con le criptovalute. Secondo un’analisi di fine 2021, il 18% degli italiani le utilizza o le ha utilizzate in passato, mentre il 44% intende farlo in futuro. Le motivazioni possono essere varie. Indipendentemente dai motivi che spingono le persone ad avvicinarsi a questo mondo, il risultato non cambia. Il fenomeno di cui stiamo parlando non è destinato a pochi intimi, e se prosegue nella strada intrapresa ormai da tempo non può fare altro che diventare mainstream. Trattandosi di beni dalle molteplici funzioni tra i quali la speculazione, la componente delle tasse entra a gamba tesa nel bel mezzo della discussione. Ma cosa dice il fisco italiano in merito? Cosa succede se non si dichiarano le criptovalute?

Criptovalute e fisco

L’argomento delle criptovalute può essere visto sotto diversi punti di vista: dall’inquadramento in bilancio aziendale alla quantificazione delle imposte. In queste sede ci limiteremo a esaminare le sanzioni dovute per la mancata compilazione del quadro RW della dichiarazione dei redditi. Cos’è il quadro RW? In sostanza è un prospetto che il contribuente deve compilare per adempiere agli obblighi di monitoraggio fiscale. Praticamente i residenti in Italia sono obbligati ad inserire in tale sede le attività estere di natura finanziaria. Ma le criptovalute cosa c’entrano con gli investimenti all’estero? A oggi un orientamento dell’Agenzia delle Entrate del 2016 considera le criptovalute alla stregua di valute estere; quindi, meritevoli di essere inserite nel quadro RW. Per questo motivo il contribuente dovrebbe inserire il tale prospetto il controvalore in euro di tutte le criptovalute detenute nella totalità dei suoi wallet alla data del 31 dicembre. E se non lo fa?

Ebbene, l’omessa o irregolare compilazione del quadro RW prevede una sanzione dal 3% al 15% del valore dei possedimenti non dichiarati. Tuttavia, nel caso in cui la dichiarazione sia presentata entro 90 giorni dal termine, la sanzione applicata ammonta a 258 euro. Facciamo un esempio pratico: il termine per il deposito della dichiarazione 2021 sui redditi 2020 era il 30 novembre 2021; quindi il termine di 90 giorni scade il 28 febbraio 2022.

In realtà, se entro il 28/2/22 viene trasmessa la dichiarazione con il quadro RW corretto, è possibile sfruttare l’istituto del ravvedimento operoso che permette pagare la sanzione di 258 euro ridotta a un nono: quindi 28,67 euro. Ricordiamo che la compilazione del quadro RW non fa emergere reddito imponibile, per cui la quantità di criptovalute dichiarate non sarà soggetta a tassazione.

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Criptovalute in caso di plusvalenza

Le criptovalute possono però essere tassate in caso di plusvalenza. In quest’ultimo caso, ovvero di plusvalenza da cessione di criptovalute soggetta a tassazione, la situazione muterebbe. Ci troveremmo di fronte a una dichiarazione infedele che, se integrata entro 90 giorni, avrebbe come conseguenza il pagamento delle seguenti sanzioni:

  • 250 euro riducibile a un nono (27,78 euro);
  • il versamento delle imposte pari al 26% delle plusvalenze;
  • gli interessi legali (1,25% dal primo gennaio 2022);
  • la sanzione del 30% delle imposte tardivamente versate, potenzialmente riducibile a 1/8.

Pagamento tardivo

Decorsi 90 giorni, sono ancora in tempo per dichiarare le criptovalute tramite il quadro RW? Certamente sì, ma in questo caso le sanzioni non si limiteranno a pochi euro ma saranno applicate nella misura del 3% o del 15% (potenzialmente riducibili a 1/8) del valore delle criptovalute non dichiarate. In conclusione, la risposta alla domanda “cosa succede se non si dichiarano le criptovalute?” è molto semplice: si rischia pesantemente di incorrere in sanzioni.

Quello delle criptovalute è quindi un tema in continua evoluzione, per cui consigliamo sempre di farsi affiancare da consulenti preparati per evitare brutte sorprese.

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Giammarco Brega
Dottore commercialista, partecipante Corso Alta Formazione “Data Management e consulenza d’impresa” di SAF Emilia Romagna

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