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Così la digitalizzazione sta cambiando i sistemi di sicurezza fisica

Il mondo della videosorveglianza e dei sistemi antintrusione è ormai caratterizzato dalla connessione alla rete. Con importanti conseguenze perla sicurezza dei sistemi

Pubblicato il 03 Apr 2019

paessler

In che modo i sistemi di sicurezza fisica e antintrusione stanno cambiando per via della trasformazione digitale? Un’analisi arriva  da Paessler, azienda specializzata nel monitoraggio e nella gestione delle infrastrutture di rete, che ha individuato alcune delle principali sfide che il settore dei sistemi TVCC (Televisione a Circuito Chiuso, o Closed Circuit Television, CCTV) si trova ad affrontare. Il mondo della videosorveglianza, in particolare, è stato rivoluzionato dall’arrivo delle videocamere IP con tecnologia Power over Ethernet (PoE), che ormai interessa anche i sistemi di controllo degli accessi. Le stesse modalità di storage dei dati, come le videoregistrazioni, sono drasticamente cambiate e oggi tutto viene archiviato completamente in digitale su dischi rigidi o nel cloud. Molti altri dispositivi per la sicurezza fisica sono ormai connessi alla rete: dai device per la richiesta di soccorso, ai rilevatori di movimento, sino ai sistemi Hvac (riscaldamento, ventilazione e condizionamento) e persino i rilevatori di fumo. I moderni sistemi di sicurezza, non a caso, risultano spesso un patchwork di tecnologie, protocolli e dispositivi di molteplici produttori. La prima sfida che gli integratori di sistemi di sicurezza devono affrontare è dunque la configurazione e l’ottimizzazione della rete, che può avvenire solo a seguito dell’inserimento di tutti questi sistemi eterogenei all’interno della rete stessa.

Non a caso uno dei principali problemi da affrontare risiede nella potenziale vulnerabilità della rete dagli attacchi del cybercrime, che possono portare alla sottrazione di dati e al malfunzionamento dell’intero sistema. Un altra novità di questi anni è la sostanziale convergenza dei moderni sistemi di sicurezza con l’IT tradizionale: il consiglio di Paessler è quindi di stabilire metriche ben precise che indichino quando un sistema è in buona salute e, in base ai parametri rilevati, definire soglie di allerta e allarmi.

“Grazie all’utilizzo di una soluzione per il monitoraggio di rete è possibile ottenere una panoramica dell’intera rete su un unico cruscotto. Inoltre, le informazioni ottenute dal monitoraggio della rete possono fornire un supporto essenziale per apportare le correzioni necessarie a prevenire la perdita di dati o guasti critici – dichiara Chiara Ornigotti, Business Development Manager, Southern Europe di Paessler -. “Uno dei vantaggi del monitoraggio di rete è che la tipologia di sistemi che è possibile monitorare è molto diversificata, purché i dispositivi connessi offrano tecnologie standard (SNMP, NetFlow, WMI, ecc). L’approccio rimane lo stesso: configurare un sensore per un dispositivo e ricevere dati da quel sensore. Ma la rete può essere molto diversa tra un’installazione e l’altra e, difatti, seguendo gli stessi principi è possibile monitorare indifferentemente un ospedale, una casa intelligente, una smart city o un sistema di sicurezza”.

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