Il rapporto tra innovazione digitale e mondo delle infrastrutture e building è complesso e di lunga data. Il digitale è stato ed è tutt’ora prima di tutto un tema di progettazione e di gestione. In questi ambiti l’innovazione digitale ha da tempo portato nuovo valore e rinnovato processi e relazioni. Grazie alla crescente diffusione di apparati Internet of Things e alla contemporanea diffusione e sviluppo di soluzioni di Big Data che permettono di lavorare sui dati delle “cose” è nata e cresciuta una “nuova” disciplina che sta portando nuovo valore e una nuova visione nell’ambito del Risk Management ambientale e del mondo building.
Il digitale anche in questo caso è quanto mai in “linea” con “lo spirito del tempo”. Sono purtroppo in crescita le condizioni che generano incertezza e insicurezza e purtroppo molte di queste insicurezze arrivano proprio dal nostro rapporto con l’ambiente in tutte le sue declinazioni. L’ambiente è costituito dai building che frequentiamo per il nostro lavoro, per la nostra mobilità, per le relazioni sociali, ma anche dalle nostre abitazioni. Nello stesso tempo l’ambiente è purtroppo, oggi assai più del passato, soggetto a nuove minacce e nuovi rischi. I cambiamenti climatici stanno impattando sulle condizioni di ponti, strade, sottopassaggi, edifici, ferrovie e tante altre infrastrutture. Le situazioni di crisi alle quali purtroppo ci stiamo abituando erano in passato molto meno frequenti e di minore vigore. Non solo, ma la stessa intensità di utilizzo di tante infrastrutture, è oggi largamente superiore a quanto avveniva in passato: dalla crescita nel numero delle vetture alla crescita nell’utilizzo di queste infrastrutture. In tutto questo cambia anche il numero delle variabili che incidono sulla sicurezza e le stesse logiche legate alla individuazione di fattori di rischio legati al ciclo di vita delle infrastrutture e alle strategie adottate per effettuare gli interventi di manutenzione.
Il ruolo centrale dell’Internet of Things per il Risk Management ambientale
In questo nuovo scenario il digitale gioca un ruolo completamente nuovo, grazie alla diffusione di apparati Internet of Things gli edifici, le infrastrutture, gli ambienti nei quali si svolgono servizi e attività professionali o che permettono di gestire la mobilità hanno iniziato a “parlare” e l’introduzione di questi apparati ha aperto una nuova prospettiva che sta diventando oggi concreta e reale grazie alla disponibilità di soluzioni in grado di trasformare l’enorme mole di dati che arriva dalle “cose” in nuove forme di conoscenza. Grazie a soluzioni che sono in grado di mettere in relazione più fattori di conoscenza e grazie a soluzioni, che permettono di ridurre i tempi necessari al passaggio dalla individuazione di una criticità all’azione necessaria per la riduzione e la gestione dei rischi connessi.
Ed è proprio grazie alla relazione tra Internet of Things, Big Data, Data Analytics e Machine Learning che sta prendendo forma un nuovo Risk Management. E si parla di un fenomeno che trova nuove risorse e nuove forze nell’innovazione che arriva da aziende e startup che stanno proponendo nuove soluzioni e nuove applicazioni per permettere di aumentare la sicurezza degli ambienti e delle infrastrutture.
La grande sfida non è solo su come utilizzare le grandi potenzialità dell’IoT, ma di mettere a valore l’Internet of Things che è già ampiamente presente e quello di nuova generazione che può fornire dati in modo più preciso. O, ancora, per sfruttare le soluzioni di Edge Computing che consentono di disporre di una capacità elaborativa a livello locale e mettere a disposizione del “centro” solo i dati che servono. Ma la sfida è anche quella di stabilire e gestire relazioni tra diverse fonti di dati, tra l’IoT che monitora lo stato di salute di un ponte, per fare un esempio, e le previsioni metereologiche (leggi in proposito anche il servizio Rischio catastrofi sotto controllo con Grific ) che possono indicare quali sono e come cambieranno le condizioni ambientali. E poi ci sono i dati legati all’intensità dei volumi di traffico che quell’infrastruttura dovrà sopportare e non ultimo i dati che possono arrivare dalle vetture stesse che percorrono quell’infrastruttura e che a loro volta possono aprire una diversa prospettiva su possibili criticità.
Mettere in relazione i dati dell’IoT con i dati di altre fonti per fare previsioni basate sulla realtà
Lo stesso tipo di analisi, anche se con attori magari diversi, può valere per la sicurezza di un edificio, di un centro commerciale, di una stazione ferroviaria o di un grande stabilimento produttivo. Se facciamo parlare le strutture e le infrastrutture occorre, questo è il senso, disporre di intelligenza per capire i segnali che arrivano, per metterli in relazione tra loro, per fare previsioni basate sulla realtà delle cose.
Nello stesso tempo queste analisi sono anche una fonte preziosa per definire dei piani d’azione nel momento in cui determinate minacce si concretizzano, ovvero per capire i comportamenti di edifici, ambienti e persone a fronte di situazioni di crisi e gestire con maggior precisione ed efficacia gli interventi necessari per ridurre le conseguenze. Anche su questi aspetti il ruolo dell’IoT, dei Big data e del Machine Learning sono destinati a svolgere un ruolo fondamentale.
Nuove fonti di dati IoT al servizio dei progettisti
Ma questo processo non si ferma qui, più si conosce il comportamento degli edifici e delle infrastrutture esistenti a fronte di minacce reali più si dispone di informazioni preziose e veritiere da utilizzare in fase di progettazione per preparare i nuovi building e le nuove infrastrutture a reggere meglio l’impatto “con la realtà”. E a costruire una maggiore resilienza già dal punto di vista del design. Ecco che in questo caso i dati dell’IoT e dei Big Data diventano uno strumento di lavoro per i progettisti.
Questo nuovo piano di innovazione si sta saldando con quello che sta portando allo sviluppo di Smart City Platform, ovvero di piattaforme di innovazione per città intelligenti in cui il fattore chiave non è più la soluzione “specializzata” a un particolare bisogno, ma la lettura e la interpretazione dei dati che tutti i “sensori” vivi della città mettono a disposizione per disporre di una conoscenza aumentata in grado di dare risposte nuove in termini, ad esempio, di sicurezza.
Di queste nuove prospettive, legate all’utilizzo del digitale per il mondo del building, delle infrastrutture, al ridisegno delle città o dei quartieri parleremo il prossimo 21 novembre nell’evento IoT e Big Data per il Risk Management nel building che si terrà in occasione di LUMI EXPO a Bologna.
Il workshop è organizzato con la collaborazione delle testate RiskManagement360 e Internet4Things e vede la partecipazione di relatori di riferimento nella ricerca, nello sviluppo di soluzioni per la sicurezza di building e ambienti basata sull’innovazione digitale e nella realizzazione di progetti di innovazione a livello di città intelligenti
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