Gestione dei rischi

Business Continuity: un piano a misura di emergenze

Le linee guida di Citrix per redigere una strategia business continuity e gli strumenti che agevolano il lavoro da remoto

Pubblicato il 07 Mar 2020

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Eventi come disastri naturali, problemi informatici, interruzioni nell’erogazione di corrente elettrica e tanti altri sono all’origine dell’interruzione della routine produttiva delle aziende. I piani di disaster recovery aziendali si focalizzano soprattutto sugli elementi “core” della tecnologia come i data center, le infrastrutture e i sistemi. Un metodo operativo alternativo è quello noto con il termine di business continuity, un concetto che richiede una visione organizzativa più ampia, per capire come minimizzare o prevenire l’impatto di un evento catastrofico sulle operazioni di business. Una strategia di Business Continuity è un processo importante per le aziende di qualsiasi dimensioni e offre un framework in cui inquadrare possibili interruzioni delle operazioni quotidiane. Citrix, società multinazionale che fornisce tecnologie per la virtualizzazione desktop e server, networking, Software-as-a-Service e cloud computing, suggerisce alcune linee guida da rispettare nel momento in cui si redige una strategia di business continuity. 

Business Continuity: resilienza, prioritizzazione e pianificazione

Innanzitutto, si tratta di incorporare la resilienza. Sia che si tratti di infrastrutture critiche, di sistemi o di processi di business, è necessario partire dalla progettazione, costruendoli tenendo conto di un possibile evento che ne interrompa il funzionamento, il che risulta più facile rispetto al pensare a un rimedio in una fase successiva. Al di là della tecnologia, vanno considerati anche i flussi di lavoro messi in atto dai dipendenti. Molti processi, anche efficaci, spesso vengono messi in atto senza essere codificati, mentre tutti i processi più importanti dovrebbero essere identificati, documentati e se possibile automatizzati.

In secondo luogo, è importante identificare e prioritizzare le funzioni chiave per continuare, nel caso di un evento “catastrofico”, ad essere operativi ed essere sicuri di avere una visione che non si limiti all’IT. Bisogna quindi considerare le conseguenze dell’evento sull’azienda e l’impatto sui diversi elementi critici per le operazioni di business. Bisogna poi capire quale approccio alternativo adottare per mitigare i diversi rischi, come il passare a processi manuali o adottare una specifica soluzione tecnologica, e poi incorporarlo nel piano di business continuity.

Documentare la Business continuity

Infine, è fondamentale che il piano di business continuity sia chiaramente documentato e situato in un luogo facilmente accessibile alle persone che possono averne bisogno. È inutile avere il piano in un data center a cui non si può accedere quando non si è in ufficio. Inoltre, deve essere un documento in continua evoluzione coerentemente con i cambiamenti che riguardano l’azienda. Il piano dovrebbe includere: l’identificazione dei principali stakeholder e della catena di comando che si deve attivare quando il piano diventa operativo; una chiara strategia di comunicazione su come restare in contatto con gli impiegati, i contractor, i manager e i fornitori; processi per come e in che ordine le principali funzioni di business possano restare attive; il modo in cui dipendenti e stakeholder sono istruiti sul piano di business continuity affinché che siano aggiornati su come le cose funzioneranno.

Business continuity: anche con il lavoro da remoto più produttività e work life balance

Quello appena esemplificato è un approccio tradizionale alla business continuity che offre alle aziende un metodo operativo alternativo nel momento in cui si verifica un evento “catastrofico”. Tuttavia, un modo diverso di lavorare ha bisogno di essere mantenuto, soluzioni alternative devono essere installate e i dipendenti devono essere formati per lavorare in modo diverso nel nuovo scenario.

Ma per alcuni eventi “catastrofici” i dipendenti non sono in grado nemmeno di raggiungere fisicamente gli uffici, devono assolutamente poter lavorare da remoto. Servizi di video conferenza firmati Citrix, come GoToMeeting o Teams permettono di incontrarsi e collaborare con le persone ovunque si trovino. Le tecnologie di Workspace come Citrix Workspace permettono di avere accesso a tute le apps, i dati e i workflow necessari alla produttività. Questa è una piattaforma software per area di lavoro digitale che consente a più utenti di accedere e utilizzare in remoto desktop Microsoft Windows in esecuzione in un data center o in un cloud pubblico o privato, tramite dispositivi situati altrove.

E poi il lavoro da remoto sta acquisendo sempre più popolarità e in alcuni casi sono le stesse aziende a imporlo. Infatti, il lavoro da remoto non solo offre benefici alle organizzazioni permettendo ai dipendenti di essere produttivi ovunque, ma anche un miglior equilibrio tra le esigenze personali e quelle lavorative. Un work life balance positivo è importantissimo per il coinvolgimento dei dipendenti e in ultima analisi permette una miglior esperienza di lavoro.

Immagine fornita da Shutterstock.

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