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Sostenibilità, AI e KPI guideranno il mercato dell’Open Innovation in Italia

Il Report Italian Open Innovation Lookout 2024 della School of Management del Politecnico di Milano sottolinea l’importanza dell’innovazione aperta nel panorama aziendale italiano sia pubblico che privato, con un focus particolare sul corporate venturing

Pubblicato il 22 Feb 2024

Federico Frattini, responsabile scientifico dell'Italian Open Innovation Lookout 2024 della School of Management del Politecnico di Milano

Anche in Italia il mercato dell’Open Innovation sta assistendo alla crescita di applicazioni concrete, con la sostenibilità che emerge come un principio guida fondamentale. Infatti, la possibilità accedere a una vasta gamma di risorse e competenze esterne, inclusi talenti, tecnologie e conoscenze specializzate, soprattutto Green Skills, insieme alla collaborazione con startup, clienti, fornitori, partner accademici e altri, possono favorire lo sviluppo di modelli di business orientati all’innovazione sostenibile.

Il recente Report Italian Open Innovation Lookout 2024, risultato di una collaborazione tra il gruppo di ricerca Innovation & Strategy della School of Management del Politecnico di Milano e il team Lab11, con il coinvolgimento attivo dei principali player dell’innovazione collaborativa in Italia, cerca di fotografare il fenomeno con valenza scientifica.

Un quadro sul mercato italiano dei servizi di Open Innovation

Con un valore stimato di 696 milioni di euro, il mercato dei servizi di Open Innovation in Italia è principalmente alimentato (85%) da cinque categorie di service provider: Corporate innovation hub, Società di consulenza, Uffici di trasferimento tecnologico, Centri di competenza e Società professionali per la proprietà intellettuale. Tuttavia, mentre l’entusiasmo per l’Open Innovation è palpabile sia a livello pubblico che privato, molte aziende si trovano ad affrontare una serie di ostacoli che impediscono di ottenere benefici tangibili. Tra questi, la gestione della proprietà intellettuale, la cultura organizzativa e la disponibilità di risorse emergono e influenza dei sistemi d’innovazione regionali e nazionali.

Per questa ragione, la School of Management del Politecnico di Milano si impegna a supportare le imprese nell’adattarsi a un ecosistema in continuo cambiamento, definendone le dinamiche, promuovendo la collaborazione tra i diversi attori, suggerendo strategie efficaci e facilitando la transizione verso un modello di innovazione aperto. Nelle sue prossime edizioni, il report si concentrerà su una serie di argomenti emersi dal confronto con gli operatori del settore: sostenibilità, Deep tech, Artificial Intelligence, sinergie pubblico-privato, crowd-control, capitale relazionale, informazione, PMI, governance e KPI.

Le nuove tendenze nel Corporate Venturing, come il Venture Building e lo Startup Studio, offrono un’ulteriore prospettiva su come le aziende possono abbracciare l’innovazione aperta: la possibilità è quella di innovare con rapidità, sfruttando le sinergie con l’azienda madre ma mantenendo l’autonomia e la flessibilità necessarie ad adattarsi alle dinamiche di mercato. Quattro modelli di Venture Building (Corporate Venture Builder, Venture Builder con approccio consulenziale, Venture Builder con approccio imprenditoriale, Startup Studio) che definiscono una nuova era della creazione d’impresa.

L’obiettivo è aiutare imprese, manager e professionisti interessati

Federico Frattini, responsabile scientifico dello studio insieme a Josip Kotlar, della School of Management del Politecnico di Milano, e Alberto Di Minin, della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, dichiara che l’obiettivo è ampliare e aggiornare questa panoramica dettagliata degli attori e dei modelli che costituiscono il mercato dei servizi di Open Innovation in Italia nel tempo per supportare imprese, manager e professionisti interessati.

Frattini spiega inoltre che la piattaforma sviluppata è il risultato di contatti diretti tra domanda e offerta, al fine di promuovere il dialogo tra gli attori coinvolti nel mercato dell’innovazione aperta. “Nonostante il grande interesse, persistono barriere alla realizzazione di iniziative di innovazione aperta e la condivisione di strategie efficaci è cruciale per la loro implementazione” conclude Frattini.

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