La pandemia da Covid-19 e la conseguente spinta alla digitalizzazione hanno portato a un forte cambiamento nelle abitudini d’acquisto dei consumatori, sempre più orientati verso l’online, ma con una crescente attenzione nei confronti di sostenibilità e trasparenza. Eppure, le festività rimangono uno dei periodi di maggior impatto per il budget degli italiani: il 25,2% spenderà fra i 100 e i 200 euro per i regali e le attività legate al Natale (pranzi, cene, viaggi e altro); il 41,8% fra 200 e 500 euro ; il 23,8% prevede una spesa fra 500 e 1.000 euro; il 9,3% oltre i 1.000. Il 68,9% ha inoltre dichiarato che spenderà di meno rispetto agli anni passati, contro il 31,1% che invece crede di spendere di più.
È quanto emerge da un’indagine condotta su un campione di oltre 1.100 persone da Younited Italia, fintech leader in Europa che gestisce una piattaforma digitale di credito al consumo. In quanto a destinatari dei regali, il 96% dei partecipanti acquisterà doni per i familiari. Seguono amici (28,7%) e partner (24,2%) e, in misura minore, i colleghi (7,2%). Il 55.3% acquisterà principalmente vestiti, mentre al secondo e terzo posto troviamo prodotti alimentari e cosmetici e profumi (32,3 e 30,7%). Completano la top 5 i libri (28%) ed elettrodomestici e TV (17,2%). Seguono buoni regalo (17%), gioielli e accessori (15%), smartphone e PC (13,8%), videogiochi (9,1%).
Per evitare possibili disagi dovuti a ritardi nelle consegne o a sovraffollamento nei negozi, più della metà degli italiani acquista i regali di Natale con un discreto anticipo, un mese o due settimane prima (rispettivamente 23,8 e 33%), mentre il resto degli intervistati si divide più o meno equamente fra la settimana prima di Natale e la settimana stessa (21,8 e 21,5%). Il Black Friday è ormai considerato il momento per eccellenza per chi desidera prenderli per tempo, possibilmente risparmiando un po’: il 23,1% degli intervistanti ha infatti affermato di approfittare di questa occasione per acquistare i regali, mentre più della metà del campione ha dichiarato di valutare questa possibilità a seconda delle offerte vantaggiose o meno (54,2%).
Dati alla mano, è certo che se davvero vogliamo dare un contributo per salvaguardare le risorse della Terra e stimolare un nuovo modello di sviluppo, comprare un nuovo oggetto dovrebbe non è la strada giusta. Prima c’è la possibilità di riparare e riutilizzare, di noleggiare prodotti e servizi e condividerli in un’ottica di sharing economy, di acquistare prodotti elettronici ricondizionati o usati. E poi possiamo vendere o regalare quelli che non usiamo più, senza buttarli. L’ e-Commerce è comodo e le offerte sono convenienti, è vero. Ma il cambiamento dipende e inizia dalle nostre scelte d’acquisto.
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