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Materialità 2024: Il futuro sostenibile del settore tech



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Il report Materialità 2024 mette in luce come i temi ESG stiano guidando una trasformazione nel settore tecnologico, con un’enfasi sulla gestione energetica, la privacy e l’inclusione sociale

Pubblicato il 30 dic 2024



investimenti sostenibili ESG

Gestione sostenibile delle risorse energetiche, salvaguardia della privacy, inclusione e diversità nei luoghi di lavoro sono alcune delle sfide che le aziende stanno affrontando nel loro percorso verso la sostenibilità e per le quali è sempre più importante contare sul supporto dell’innovazione tecnologica.

In questo contesto, l’intelligenza artificiale non è solo uno strumento di innovazione, ma apre le porte a una serie di nuove responsabilità in termini di governance. Per le imprese del settore tech si tratta di aggiornare i propri modelli operativi e strategici per considerare in modo sempre più rilevante i temi legati alla responsabilità sociale e ambientale.

E per capire in che modo i temi ESG stiano ridefinendo le priorità nel settore tecnologico può essere utile ripercorrere l’analisi del report “Materialità 2024” realizzato da Omnicom PR Group Italia.

Le priorità del mondo tech verso energy e privacy

L’analisi dettagliata ha rivelato un forte impegno delle aziende tech nelle dimensioni ambientale e sociale, mostrando una particolare inclinazione verso la gestione energetica e la privacy dei dati. Tuttavia, emerge anche una significativa necessità di miglioramento in termini di governance e modelli di business, soprattutto alla luce delle sfide imposte dall’avanzamento dell’intelligenza artificiale. Questo scenario sta richiedendo alle aziende una riflessione profonda su come i loro modelli operativi e le politiche interne possano essere allineati non solo con gli obiettivi finanziari ma anche con quelli di sostenibilità a lungo termine.

Il consumo energetico in crescita dovuto all’espansione dei data center impone al settore tecnologico si trova a dover bilanciare innovazione e sostenibilità. Nella ricerca si mette in evidenza come le aziende stiano rispondendo efficacemente ai bisogni di gestione delle risorse energetiche ma anche alla crescente preoccupazione per la privacy e la data security degli utenti. Inoltre, un’enfasi particolare è stata posta sulla diversità, equità e inclusione (DE&I), aspetti ritenuti cruciali non solo per il benessere organizzativo ma anche per il potenziale innovativo che possono stimolare all’interno delle aziende. Questi elementi rappresentano non solo una risposta etica alle pressioni sociali ma anche un vantaggio competitivo.

Adattare i modelli di business per incorporare considerazioni etiche ed ecologiche

Lo studio sottolinea poi come le aziende tech debbano integrare pratiche di governance che regolino l’uso etico dell’Artificial Intelligence. In questo contesto, la capacità di adattare i modelli di business per incorporare considerazioni etiche ed ecologiche diventa essenziale per garantire la fiducia degli stakeholder. La sfida principale sarà quella di trasformare le potenzialità dell’AI in strumenti che favoriscano uno sviluppo equilibrato e inclusivo, allineando le innovazioni tecnologiche agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

L’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi decisionali rappresenta infatti non solo un’opportunità di crescita, ma anche un compito da governare e gestire con estrema attenzione sulla base di una regolamentazione attenta e ponderata.

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