La trasformazione nel mondo del lavoro è sempre più profonda: in Italia il 64% delle aziende sta già definendo le modalità di lavoro del futuro, da intendersi come una varietà di nuovi approcci operativi in grado di rispondere alle diverse esigenze e desiderata delle persone. Lo afferma il Global Human Capital Trends Report 2023 di Deloitte. secondo cui 2 rispondenti su 3 a livello global sarebbero pronti a dimettersi in caso di rientro full-time in ufficio.
Tra Gen Z e Millennials, in particolare, 1/3 lascerebbe il proprio lavoro anche in assenza di un’altra offerta, mentre 2 su 5 hanno rifiutato un lavoro perché non in linea con i propri valori. Inoltre, con l’obiettivo di accelerare il match tra nuove opportunità lavorative e competenze attese, nel nostro Paese il 96% degli intervistati ritiene fondamentale l’avvicinamento ad un modello di gestione della conoscenza skill-based, che possa valorizzare le persone per le proprie capacità, competenze e attitudini e non necessariamente per il ruolo ricoperto.
Cresce inoltre la consapevolezza sulla necessità di trovare nuove regole di ingaggio e motivazione delle persone ai diversi livelli, valorizzando la sempre maggiore influenza che i lavoratori vogliono avere nelle decisioni strategiche aziendali e accogliendo la loro richiesta di poter trovare un ambiente di lavoro sempre più sostenibile: oltre l’80 % dei lavoratori italiani ritiene infatti importante che la propria azienda si impegni concretamente in programmi e iniziative di sostenibilità.
Approccio sempre più basato su competenze e interessi
“Le aziende – commenta Alessandro Ghilarducci, Human Capital Leader di Deloitte Italia – si trovano a rivedere i confini tradizionali e a progettare ambienti fisici, digitali o ibridi che si adattino alle diverse esigenze lavorative e rispettino le preferenze dei lavoratori anche alla luce dell’adozione di nuove tecnologie. Un approccio sempre più basato su competenze, interessi e passioni dei lavoratori permetterà di andare oltre i confini tradizionali dei ruoli e di massimizzare il contributo e la crescita di ciascuna persona, creando un’esperienza di lavoro del tutto nuova. Le organizzazioni che si stanno avvicinando a modelli di gestione della conoscenza Skill-based dimostrano di poter promuovere il potenziale dei loro lavoratori e risultano essere più innovative e agili per il 62% degli intervistati in Italia.
La sostenibilità come obiettivo aziendale
Un’altra componente fondamentale riguarda l’inclusione della sostenibilità tra gli obiettivi di ciascuna azienda. Il 64% dei rispondenti alla ricerca preferisce far parte di un’organizzazione che crei valore non solo per il business, ma anche per la realtà in cui opera e per la società più in generale. In Italia soltanto il 15% dei rispondenti crede che la propria organizzazione sia pronta ad adottare la sostenibilità in tutti i propri processi organizzativi, confermando come ci sia ancora molta strada da compiere per raggiungere outcome concreti e tangibili in tema di sostenibilità. I numeri del report rilevano una chiara relazione predittiva tra la disponibilità delle organizzazioni ad affrontare le sfide legate alla sostenibilità e la probabilità di ottenere prestazioni elevate in termini di business e forza lavoro.
Necessaria una nuova mentalità
“Di fronte a questa evoluzione – conclude Ghilarducci – diventa imprescindibile una leadership focalizzata su una nuova mentalità per portare avanti gli obiettivi di business in senso ampio. Sarà fondamentale investire in nuove soluzioni, promuovere l’apprendimento continuo e coltivare i rapporti con le persone affinché si sentano realmente coinvolte nei processi decisionali strategici. Le organizzazioni dovranno creare impatto non solo per il business, i lavoratori o gli stakeholder, ma anche per la società nel suo complesso. Oltre la metà delle organizzazioni che hanno partecipato alla ricerca aspira a creare maggiori connessioni con stakeholder, persone e società, uscendo definitivamente dai tradizionali confini del mondo del lavoro”.