L’ostacolo che impedisce a molte aziende in Italia di cogliere a pieno i vantaggi dell’intelligenza artificiale è il fatto che per utilizzare al meglio questo strumento c’è bisogno di una trasformazione che a volte può indurre in confusione: “Molte aziende faticano a comprendere da dove iniziare, ma l’intelligenza artificiale permette una trasformazione aziendale tangibile e duratura”, spiega Filippo Giannelli, Area Vp Israel & Italy e country manager di ServiceNow per l’Italia.
I quattro pilastri della trasformazione
Per aiutare le aziende ad affrontare con ordine e consapevolezza l’adozione dell’intelligenza artificiale Giannelli suggerisce un percorso in quattro step.
- Iniziare dalle basi
L’approccio graduale è importante perché con il passare del tempo l’evoluzione della trasformazione digitale ha portato nelle aziende un insieme di complessità, con una proliferazione disordinata di applicazioni, team isolati e a volte esperienze poco soddisfacenti. “Introdurre l’AI in questi contesti, senza porre la giusta attenzione, potrebbe generare ulteriore complessità e aggiungere ulteriore confusione – spiega Giannelli – Per implementare con successo l’AI è fondamentale partire dalle basi”. Si tratta in pratica di connettere i diversi dipartimenti aziendali dell’organizzazione, dalle risorse umane alla supply chain, fino ai team legal, adottando piattaforme con un unico modello di dati e un’unica architettura. “In questo modo – prosegue – i dipendenti possono beneficiare di un’unica esperienza multimodale su desktop, dispositivi mobili e app di messaggistica, creando le condizioni giuste perché l’AI funzioni al meglio”.
- Il contributo degli agenti AI
Un contributo importante per far rendere al meglio le applicazioni di intelligenza artificiale in azienda può essere dato dagli agenti AI, programmi intelligenti in grado di raccogliere dati, prendere decisioni ed eseguire compiti, coinvolgendo le persone. Si tratta ad esempio di agent addetti al customer service che esaminano le richieste dei clienti seguendo alcuni parametri aziendali già fissati, o di agent addetti all’ufficio risorse umane che sono in grado di dare assistenza ai dipendenti.
“Ma l’Agentic AI, se non unificata, rischia di creare maggiore complessità all’interno delle organizzazioni – spiega Giannelli – Diventa quindi centrale garantire che team di agenti AI specializzati collaborino tra attività, sistemi e dipartimenti per raggiungere un obiettivo specifico. Piattaforme come ServiceNow fungono da torre di controllo degli agenti AI e rappresentano una postazione centrale che analizza, gestisce e governa l’ecosistema in rapida evoluzione degli agenti AI in ogni parte dell’organizzazione”.
- Migliorare la produttività
Al centro delle applicazioni dell’intelligenza artificiale in azienda rimane comunque l’obiettivo dell’aumento di produttività: “Per il team di Formula Uno Aston Martin Aramco, ad esempio – spiega Giannelli – le prestazioni sono tutto e sono guidate dalla produttività. La Now Platform consente all’azienda di ottenere visibilità immediata su qualsiasi criticità che influisca sulla produttività e di intervenire per migliorare l’efficienza e mantenere Aston Martin entro i rigorosi limiti di spesa del settore”.
- Esperienze migliori per i dipendenti
Con il passare del tempo e la disponibilità di applicazioni di intelligenza artificiale sempre più complesse e performanti, l’attenzione delle organizzazioni si sta progressivamente spostando sul miglioramento dell’esperienza dei dipendenti. “Per esempio – sottolinea Giannelli – l’AI può assistere un dipendente nella ricerca di un collega con un’esperienza specifica per supportare un progetto, o per accedere a informazioni mirate e personalizzate sui programmi aziendali, come le iniziative benefiche o le opportunità di formazione. La gestione delle relazioni con i dipendenti – conclude – continuerà a essere affidata alle persone. Ma se usata in modo mirato, l’AI può aggiungere comodità e semplicità all’esperienza dei dipendenti”.