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IDC, l’AI veicolerà il 3,5% del PIL globale nel 2030: impatto su economia e lavoro



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Lo studio “The Global Impact of Artificial Intelligence on the Economy and Jobs” prevede che nel 2030 ogni dollaro speso in AI genererà 4,6 dollari nell’economia mondiale. Lapo Fioretti, Senior Research Analyst IDC “Automatizzando le attività di routine e sbloccando nuove efficienze, l’intelligenza artificiale rimodellerà i settori, creerà nuovi mercati e altererà il panorama competitivo”

Pubblicato il 20 set 2024



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Una nuova ricerca condotta da IDC intitolata The Global Impact of Artificial Intelligence on the Economy and Jobs, che ha analizzato l’impatto dell’intelligenza artificiale in termini di crescita economica e occupazionale sia a livello globale che regionale, prevede che la spesa delle aziende per adottare l’AI, utilizzarla nelle operazioni aziendali e offrire prodotti/servizi migliori a clienti e consumatori avrà un impatto economico globale cumulativo di 19,9 trilioni di dollari e contribuirà al 3,5% del PIL mondiale nel 2030.

Di conseguenza, l’intelligenza artificiale influenzerà i posti di lavoro in tutte le regioni del mondo, colpendo settori come contact center, traduzione, contabilità e ispezione dei macchinari. A contribuire a innescare questo cambiamento sono i leader aziendali che, quasi all’unanimità – il 98% – considerano l’AI una priorità per le loro organizzazioni.

L’impatto economico positivo dell’AI a livello globale

Secondo la ricerca, nel 2030 ogni nuovo dollaro investito in soluzioni e servizi di intelligenza artificiale per le imprese genererà 4,60 dollari nell’economia globale, considerando gli effetti indiretti e indotti. Questo fenomeno è determinato dall’aumento della spesa per soluzioni e servizi AI, spinto dall’adozione accelerata di queste tecnologie; l’impulso economico positivo che sperimenteranno le aziende che integreranno l’intelligenza artificiale nelle loro operazioni con benefici economici tangibili che le aiuteranno a crescere e a diversificare le loro fonti di guadagno; l’impatto lungo l’intera catena di fornitura dei servizi di AI, con un incremento delle entrate per i fornitori di materiali e servizi essenziali per l’implementazione dell’AI.

“Nel 2024, l’intelligenza artificiale è entrata in una fase di sviluppo e implementazione accelerati definiti da un’integrazione diffusa che ha portato a un’impennata degli investimenti aziendali volti a ottimizzare in modo significativo i costi operativi e le tempistiche – ha osservato Lapo Fioretti, Senior Research Analyst, Emerging Technologies and Macroeconomics, IDC – Automatizzando le attività di routine e sbloccando nuove efficienze, l’intelligenza artificiale avrà profonde conseguenze economiche, rimodellando i settori, creando nuovi mercati e alterando il panorama competitivo”. 

Gli effetti sull’occupazione: nuovi ruoli professionali

La maggior parte dei partecipanti al sondaggio “Future of Work Employees” di IDC prevede che alcune (48%) o la maggior parte (15%) delle proprie attività lavorative saranno automatizzate dall’intelligenza artificiale e da altre tecnologie nei prossimi due anni. Tuttavia, solo una minoranza (3%) degli impiegati si aspetta che il proprio lavoro venga completamente automatizzato dall’AI.

Sebbene alcune attività lavorative subiranno un impatto negativo a causa della diffusione dell’AI, emergeranno nuove figure professionali come gli AI Ethics Specialists e gli AI Prompt Engineers, che assumeranno ruoli dedicati all’interno delle organizzazioni globali.

Lavori con ‘tocco umano’ e decisioni etiche rimarranno solidi

La ricerca indica inoltre che “l’intensità del tocco umano” (human touch intensity) combinata con il livello di “ripetitività delle attività” (task repetitiveness) che caratterizza ciascun lavoro, informerà le organizzazioni su quali ruoli sono soggetti a una completa sostituzione da parte dell’AI e dell’automazione, rispetto a quelli in cui il ruolo della tecnologia sarà di potenziare le capacità umane. Di conseguenza, le posizioni in cui le capacità sociali ed emotive umane sono fondamentali, come l’assistenza infermieristica, e i ruoli che richiedono decisioni etiche e comprensione oltre i numeri, rimarranno solide.

L’AI non sostituirà il lavoro, ma richiederà nuove competenze

​​​​​”Comprensibilmente, siamo tutti curiosi di sapere se l’intelligenza artificiale sostituirà il nostro lavoro – ha sottolineato Rick Villars, Group Vice President, Worldwide Research, IDC – Come ha detto un CEO intervistato da Andrea Siviero di IDC: ‘Sulla base di questa ricerca è chiaro che dovremmo chiederci come il nostro lavoro possa essere reso più facile e migliore dall’intelligenza artificiale. L’intelligenza artificiale non sostituirà il tuo lavoro, ma qualcuno che sa come usare l’intelligenza artificiale meglio di te'”.

Presumibilmente dunque il vero cambiamento non sarà rappresentato dall’AI, ma piuttosto dal fatto che le persone che sapranno utilizzarla in modo efficace e intelligente avranno un vantaggio competitivo. Questo significa che le competenze nell’uso dell’AI diventeranno sempre più cruciali per rimanere rilevanti e competitivi nel mercato del lavoro. Invece di temere che l’AI possa eliminare il proprio lavoro, le persone dovrebbero concentrarsi su come possono integrare e sfruttare l’AI per migliorare la propria efficienza e produttività.

L’Importanza dei modelli di impatto economico

Per stimare l’impatto economico complessivo di una tecnologia o di un servizio, IDC ha sviluppato una metodologia che unisce la conoscenza del mercato e i dati interni di IDC con un quadro analitico standard noto come Economic Impact Analysis o analisi dell’impatto economico. Questo approccio utilizza un modello input-output (I/O) basato sulle tabelle economiche ufficiali più aggiornate. Attraverso queste tabelle, vengono determinati e applicati moltiplicatori specifici per calcolare l’effetto relativo delle tecnologie. L’Analisi dell’Impatto Economico di IDC valuta tre tipi di impatto sull’economia, specificamente per l’AI:

  1. Effetto Diretto: Include i ricavi dei fornitori di soluzioni e servizi di intelligenza artificiale che vendono direttamente ai consumatori finali.
  2. Effetto Indiretto: Riguarda l’impatto economico sulla catena di fornitura dell’AI e i benefici per gli utenti dell’AI, comprendendo sia gli effetti a monte (sulle catene di fornitura e industrie fornitrici) sia quelli a valle (sugli utenti dell’AI in termini di produttività e crescita dei ricavi).
  3. Effetto Indotto: Sono gli effetti derivanti dall’aumento della produzione e dallo stimolo economico legato all’incremento del reddito familiare, inclusi i dipendenti collegati alla catena del valore dell’AI. Le spese dei salariati nell’economia generano un ulteriore impatto economico.

“L’importanza dei modelli di impatto economico è in aumento. Questo tipo di analisi può essere importante per qualsiasi fornitore che voglia comprendere l’impatto dei suoi prodotti o servizi specifici in un periodo di breve o medio termine. Aiuta non solo le aziende, ma anche i governi e le altre parti interessate a prendere decisioni informate, valutando i potenziali benefici di un investimento tecnologico, ad esempio, per l’economia”, ha spiegato Carla La Croce, Research Manager, Data and Analytics, IDC.  

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