Standard

I GRI (Global Reporting Initiative) e la Sostenibilità nella catena di fornitura

I GRI Standards rappresentano le migliori best practices a livello globale per il reporting di sostenibilità che fornisce informazioni sul contributo positivo o negativo allo sviluppo sostenibile di un’organizzazione e permette di rendicontare i propri impatti economici, ambientali e sociali, anche lungo la filiera della supply chain

Pubblicato il 06 Feb 2021

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In un contesto come quello attuale, in cui è in continua crescita l’attenzione dei consumatori per la sostenibilità dei loro acquisti (leggi il servizio:  sostenibilità un must per le famiglie), aumenta l’importanza per le imprese di comunicare la propria sensibilità su questi aspetti, che non si limiti però al proprio perimetro interno, ma venga esteso a tutta la catena di fornitura, perché è dalla somma di ciascun protagonista dell’intera catena di approvvigionamento che si determina l’impatto finale sulla società dei prodotti o dei servizi offerti al mercato.

Il ruolo del Green Procurement

Andrea Berni, P4I

Con Green procurement GP si intende l’adozione nelle Aziende di un modello di gestione nelle politiche di acquisto di beni e servizi attraverso rating ambientali, sociali ed economici.

Due sono i principali approcci all’implementazione di un modello di Green Procurement.

Il primo approccio Green Procurement è basato sul Prodotto e Servizio (Product driven) e prevede le seguenti azioni:

  • criteri di selezione di prodotti ecofriendly (come i prodotti a marchio ambientale);
  • la supplier engagement per il  miglioramento della performance ambientale;
  • la predisposizione capitolati, specifiche e standard basati su requisiti ambientali;
  • la Life Cycle Cost Analysis per l’Analisi costi/benefici di alternative green.

Il secondo approccio GP è basato sul Fornitore (Supplier driven) e prevede le seguenti misure:

  • L’Analisi dei rischi dei fornitori rispetto  ai parametri di sostenibilità e la segmentazione del portafoglio Fornitori
  • La definizione di sistemi di selezione e qualifica dei fornitori rispetto ai rating di sostenibilità
  • La definizione di sistemi di verifica, monitoraggio e reporting delle performance
  • La definizione e implementazione di Action Plan e Piani miglioramento che coinvolgano i supplier
  • L’attivazione di tavoli di lavoro congiunti per lo sviluppo di soluzioni innovative nella supply chain
  • Una combinazione integrata di entrambe le misure consente di attuare le strategie di Green Procurement

Cosa sono i GRI (Global Reporting Initiative) standard

Per predisporre un report standard delle performance di sostenibilità dal punto di vista ambientale che tenga conto sia del Product driven che del Supplier driven, i Global Reporting Initiative (GRI Standard) sono un ottimo supporto alle imprese.

I GRI Standards rappresentano le migliori best practices a livello globale per il reporting di sostenibilità. Il reporting sulla sostenibilità basato sugli Standards fornisce informazioni sul contributo positivo o negativo allo sviluppo sostenibile di un’organizzazione e permette di rendicontare i propri impatti economici, ambientali e sociali, anche lungo la filiera della supply chain.

I GRI Standards, modulari e intercorrelati, sono principalmente pensati per essere utilizzati come set, per redigere un report di sostenibilità concentrato su temi materiali.

Valutare l’impatto economico, ambientale e sociale con i GRI Standard

Ugo Tutolo, P4I

Attraverso i GRI Standards, le organizzazioni sono in grado di poter valutare gli impatti economici, ambientali e sociali anche dei propri fornitori. A tal fine, la serie 200 dei GRI, ovvero la serie dedicata ai temi economici, riporta tra i requisiti di rendicontazione il GRI 204, dedicato alla gestione degli approvvigionamenti. Un’organizzazione deve descrivere quali azioni sono state implementate per gestire le proprie pratiche di approvvigionamento, indicando come debba avvenire qualsiasi tipo di comunicazione con i propri fornitori. È rilevante quindi il supporto che un’organizzazione può dare ai fornitori locali di piccole dimensioni o che impiegano categorie di lavoratori socialmente vulnerabili; infatti, uno dei requisiti da rendere noto, è la percentuale di prodotti o servizi acquistati localmente. Il sostentamento dei fornitori locali di piccole dimensioni o fornitori che impiegano lavoratori rientranti in categorie sociali particolari è una strategia che comporta un incremento degli investimenti e una stabilizzazione delle economie dell’area in cui è situata l’organizzazione, minacciate sempre di più dai colossi delle grandi industrie.

GRI 308 per la rendicontazione in materia di valutazione ambientale dei fornitori

Il GRI 308, invece, descrive uno standard specifico della serie 300, dedicato ai temi ambientali, con cui vengono stabiliti i requisiti di rendicontazione in materia di valutazione ambientale dei fornitori. In questa fase è importante stabilire quali sono i metodi di valutazione dei nuovi fornitori secondo i criteri ambientali. Questi criteri sono stabiliti dall’organizzazione per valutare i propri fornitori, possono riguardare diversi campi come, ad esempio, l’utilizzo da parte dei fornitori di carburanti a basso impatto ambientale tra cui i biodiesel, utili ad ottenere un risparmio delle emissioni dei gas ad effetto serra. Una volta stabiliti i criteri con cui l’organizzazione valuta i propri fornitori, bisogna rendicontarli nel bilancio di sostenibilità. Ad esempio, la valutazione da parte dell’organizzazione di quali sono i fornitori con un impatto ambientale significativo e, di conseguenza, con quali sono stati stabiliti dei miglioramenti e con quali sono stati terminati i rapporti contrattuali a causa di gravi inadempienze nell’ambito della tutela ambientale.

La valutazione sociale dei fornitori con GRI 414

Infine, nella serie 400, dedicata ai temi sociali, troviamo il GRI 414 il quale affronta il tema della valutazione sociale dei fornitori. I criteri maggiormente utilizzati sono il rispetto dei diritti umani, come ad esempio l’assenza di lavoro forzato e le pratiche attuate sulla salute e sicurezza, considerate come punti di forza per garantire ai lavoratori il mantenimento del proprio benessere psicofisico nei luoghi di lavoro.  Anche per la serie 400 dedicata ai temi sociali, stabiliti i criteri di valutazione dei propri fornitori, bisogna rendicontare quali sono coloro che hanno impatti sociali significativi e potenzialmente negativi e indicare se l’organizzazione ha richiesto di apportare dei miglioramenti in ambito sociale nel caso in cui le cautele applicate non sono state valutate sufficientemente adeguate.

L’ adozione degli indicatori di performance secondo i GRI Standard consente di definire i presupposti per una Supply Chain sostenibile come parte integrante del modello di business aziendale per :

  • la razionalizzazione dei consumi e riduzione degli sprechi
  • la  definizione di criteri di sostenibilità
  • l’adozione di un approccio approccio LCA (Life Circle Assessment), lungo tutte le fasi, dalla culla alla tomba del prodotto.

Un’organizzazione che vuole rispettare gli standard di sostenibilità deve verificare che anche i propri fornitori pongano la giusta attenzione a questi aspetti, al fine di non vanificare gli sforzi realizzati internamente per rendere un prodotto o un servizio conforme alle aspettative dei consumatori. L’importanza di avere una catena di fornitura sostenibile nasce anche da una richiesta dei clienti che in misura sempre maggiore fanno attenzione alle caratteristiche dei beni acquistati. Da ciò emerge la necessità che i propri fornitori debbano agire in conformità ai principi di correttezza e trasparenza e che le organizzazioni verifichino il loro operato attraverso controlli periodici. Attraverso un approccio sostenibile che coinvolga anche la supply chain è possibile dimostrare agli stakeholder il proprio impegno verso la sostenibilità e l’attenzione verso un prodotto o un servizio che abbia le qualità e le caratteristiche richieste dal mercato.

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Immagine fornita da Shutterstock.

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