Le aziende, alle prese con le sfide legate alla gestione di molteplici carichi di lavoro basati sul cloud e ai conseguenti costi legati all’aumento della capacità del cloud, potrebbero essere perdonate per aver distolto l’attenzione dalle tematiche ESG. La componente ambientale, in particolare, è stata la più importante per le aziende che cercano di ridurre il consumo di energia e quindi i costi. A fronte dell’imprevedibilità del mercato energetico e della crescente inflazione, l’ESG diventa un parametro ancora più potente della resilienza e della capacità di adattamento di un’azienda.
L’AI per la gestione dei consumi energetici
Parte del problema che le aziende stanno affrontando nella gestione dei consumi energetici è l’automazione guidata dall’intelligenza artificiale. Questo è un aspetto che Gartner ha messo in evidenza già a gennaio, nelle sue 10 Previsioni strategiche per il 2023. Entro il 2025, si legge, “l’IA consumerà più energia della forza lavoro umana, annullando in modo significativo i potenziali risparmi in termini di riduzione delle emissioni”. Si tratta di una previsione preoccupante, perché in sostanza afferma che il settore non si muove abbastanza rapidamente per affrontare il problema del consumo energetico.
Il pressing di governi, investitori e utenti
La pressione da parte di governi, investitori e clienti è in aumento. Nel 2024, le aziende europee e quelle con sede negli Stati Uniti che hanno legami con l’Europa dovranno comunicare le proprie emissioni di carbonio “dirette”, “indirette” e “totali”. Gli impegni NetZero e la capacità di un’azienda di dimostrare l’effettiva riduzione delle emissioni di carbonio (rispetto alla compensazione) sono legati alla reputazione del marchio, un aspetto che gli investitori tengono sempre più in considerazione.
Pianificare i consumi dei datacenter
Per le aziende che vogliono capire come crescere in modo efficace, misurare e gestire il consumo energetico è fondamentale, soprattutto nel datacenter. Dal momento che i datacenter sono particolarmente energivori, è importante poter conoscere i consumi e pianificarli in anticipo. Di fatto, ogni azienda dovrebbe implementare una strategia ESG, dal consiglio di amministrazione alla dirigenza, mentre i principali promotori di tale strategia dovrebbero essere il CIO e il CFO.
Abbracciare la sobrietà digitale
Anche la conformità, ovviamente, è un fattore chiave per l’implementazione di una strategia Esg, ma sicuramente qualsiasi azienda può comprendere il vantaggio di ridurre costosi sprechi e ottimizzare le prestazioni IT per garantire una crescita redditizia.
Secondo il report sulla governance ESG di Deloitte, il riconoscimento dell’ESG a livello di consiglio di amministrazione è in aumento, ma “le aziende dovranno adattarsi rapidamente per migliorare la misurazione e la rendicontazione dei dati ambientali e stimolare il processo decisionale relativo all’allocazione delle risorse”.
Le aziende devono continuare a evolvere e, considerando gli obiettivi NetZero e i progressi compiuti finora, risulta chiaro che è necessario fare di più. Ed è qui che entra in gioco la sobrietà digitale.
Il termine “sobrietà digitale” si riferisce a un consumo più responsabile delle soluzioni digitali. Questo ovviamente riduce il consumo di energia e le emissioni associate, ma deve essere gestito. Le aziende devono valutare l’utilizzo delle risorse necessarie per la crescita, identificare gli sprechi e agire di conseguenza.
La tecnologia abilitatore di sostenibilità
Ora abbiamo l’opportunità di dimostrare come la tecnologia, come infrastrutture e operazioni più efficienti dal punto di vista energetico nei data center, possa effettivamente contribuire ad accelerare il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità delle aziende. Un data center cloud, ad esempio, non solo offre vantaggi economici e di efficienza, ma può anche contribuire a una migliore sostenibilità grazie alla riduzione dei consumi energetici.
Una strategia per la sobrietà digitale e l’identificazione delle opportunità di riduzione delle emissioni nell’infrastruttura hardware permettono di ridurre la pressione sui data center e i costi, fornire servizi di gestione dei dati più efficienti e contribuire a migliorare il coinvolgimento dei clienti. Molti report evidenziano una maggiore attrazione e fidelizzazione dei collaboratori come risultato della strategia ESG di un’azienda e, in un periodo di forte attenzione alle competenze, questo non può che essere un bene.
I datacenter e la sostenibilità
A dire il vero, il settore dei data center nel suo complesso ha abbracciato la sostenibilità, investendo in misure per ridurre il consumo energetico e le emissioni, ma c’è sempre spazio per i miglioramenti. Si tratta di uno spazio in rapida evoluzione e le aziende che desiderano accelerare la riduzione dei costi e l’impatto sulle emissioni di carbonio devono valutare e rivalutare costantemente l’infrastruttura e le strategie.
Concentrarsi sui sistemi e sui processi legacy deve essere una priorità per le aziende. Sebbene le infrastrutture di iperconvergenza e basate su cloud possano ridurre immediatamente l’impatto sull’ambiente grazie alla riduzione del consumo energetico, la strategia ESG deve coinvolgere l’intera l’azienda, perché, in fondo, l’ESG è il futuro di qualsiasi business.