Intelligenza Artificiale

Come sbloccare il potenziale della GenAI: la ricerca di Dell Technologies



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Tra responsabili IT e decision maker è diffuso l’ottimismo verso il potenziale dell’AI generativa di trasformare interi settori industriali. Più marcata l’adozione tra le aziende in rapida crescita. Carenza di talenti, preoccupazioni per privacy e sicurezza dei dati, e limitazioni di budget frenano l’innovazione. La ricerca di Dell Technologies

Pubblicato il 3 mag 2024



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L’Intelligenza Artificiale (AI) e l’Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI) promettono di trasformare radicalmente interi settori industriali nel prossimo futuro. O almeno questa è la convinzione dell’81% di 6.600 responsabili IT e decisori di business in 40 Paesi che hanno partecipato alla ricerca condotta da Dell Technologies Innovation Catalyst. Tale percentuale sale al 91% tra le aziende che hanno registrato un significativo incremento (+25%) del fatturato nel 2023, mentre si riduce al 75% per quelle che hanno riportato una crescita più contenuta (1-5%), un fatturato stabile o in diminuzione.

I leader dell’innovazione, suggerisce l’azienda, allineano strategicamente risorse umane, processi e tecnologie. Ciò implica la capacità di progettare un’infrastruttura intelligente, flessibile e resiliente per agire sui dati ovunque si trovino, ma anche di costruire una cultura dell’innovazione e un’esperienza di lavoro produttiva in cui tutti possano prosperare. Bisogna infatti, oltre ai benefici tecnologici ed economici, tenere conto anche degli impatti ambientali e sociali dell’AI, per garantire che l’innovazione sia responsabile e benefica per l’intera società.

I risultati completi dello studio QUI

Le sfide per tenere il passo dell’innovazione

Dalla ricerca di Dell Technologies emerge che, nonostante un diffuso ottimismo riguardo all’AI e alla GenAI, il livello di preparazione varia notevolmente rispetto alla velocità del cambiamento in atto. L’82% sostiene di essere ben posizionato dal punto di vista competitivo e di avere una strategia solida. Tuttavia, quasi la metà (48%) non ha ancora una visione chiara del proprio settore per i prossimi tre-cinque anni e sei su dieci (57%) ammettono di avere difficoltà a stare al passo. Tra gli ostacoli da superare per favorire l’innovazione, le aziende citano la carenza di talenti (35%), le preoccupazioni legate alla privacy dei dati e alla sicurezza informatica (31%) e la mancanza di budget (29%).

Nuove opportunità, ma anche nuove problematiche

Responsabili IT e decision maker riconoscono il potenziale trasformativo o specifico della GenAI nel migliorare la sicurezza informatica (52%), incrementare la produttività (52%) e ottimizzare l’esperienza del cliente (51%). Sono inoltre consapevoli del risvolto della medaglia: il 68% teme che la GenAI possa introdurre nuove problematiche di sicurezza e privacy, mentre il 73% concorda sul fatto che i propri dati e la propria proprietà intellettuale sarebbero troppo esposti se inseriti in uno strumento come la GenAI, accessibile a terze parti.

La responsabilità della GenAI è in capo all’azienda

In generale, le risposte indicano che le aziende stanno affrontando gli aspetti pratici della GenAI nel passaggio dall’ideazione all’applicazione: il 58% dichiara di aver iniziato a implementare la GenAI. Man mano che l’adozione si intensifica, i dubbi si concentrano sulla comprensione dei rischi localizzati e sulla responsabilità. Il 77% sostiene che l’azienda, piuttosto che il dispositivo o l’utente, sia responsabile di qualsiasi malfunzionamento o comportamento indesiderato dell’AI.

Sicurezza informatica, un punto dolente per le organizzazioni

La sicurezza informatica continua a costituire una criticità per le organizzazioni. Del resto, l’83% degli intervistati afferma di aver subito un attacco negli ultimi 12 mesi. Ma la maggior parte (89%) sta perseguendo una strategia di implementazione Zero Trust e il 78% dichiara di avere un piano di risposta agli incidenti per riprendersi da un attacco informatico o da una perdita di dati.

I tre principali problemi citati dalle aziende includono malware, phishing e violazioni dei dati. Il problema del phishing è indicativo di una problematica più ampia evidenziata nello studio, ovvero il ruolo dei dipendenti nel panorama delle minacce. Ad esempio, il 67% degli intervistati ritiene che alcuni dipendenti aggirino le linee guida e le pratiche di sicurezza informatica. Il 65% afferma che le minacce interne sono fonte di grande preoccupazione. Ciò sottolinea la necessità di concentrarsi sulla formazione, poiché i dipendenti rappresentano la prima linea di difesa.

Una moderna infrastruttura dati per accelerare l’innovazione

Lo studio evidenzia anche il ruolo fondamentale di una moderna infrastruttura dati, in un contesto in cui tecnologie come la GenAI avanzano rapidamente e i volumi di dati aumentano. L’investimento in un’infrastruttura moderna e scalabile è stato indicato come l’area principale di miglioramento per le aziende al fine di accelerare l’innovazione. La maggior parte dei responsabili IT (82%) dichiara di preferire un modello on-premise o ibrido per affrontare le sfide previste con l’implementazione della GenAI.

Importante anche la condivisione

Anche la capacità di condividere i dati all’interno dell’azienda è un elemento chiave del puzzle dell’innovazione, con solo un terzo (33%) che afferma di essere in grado di trasformare i dati in insight in tempo reale per supportare il percorso innovativo. Tuttavia, le risposte suggeriscono che le aziende stanno affrontando questa sfida, con l’82% che afferma che i dati sono il fattore distintivo e che la loro strategia GenAI deve prevedere l’utilizzo e la protezione di tali dati. Quasi la metà (42%) prevede anche che la maggior parte dei dati proverrà dall’edge nei prossimi cinque anni.

Basi tecnologiche sicure e scalabili che tengono conto della sostenibilità

Adrian McDonald, Presidente EMEA di Dell Technologies, ha dichiarato: “Molte realtà si stanno attivando per massimizzare appieno il potenziale di trasformazione di tecnologie come GenAI. Stanno introducendo l’AI sfruttando le loro basi dati per
generare valore e competitività. Cogliere questa opportunità richiede un ecosistema
di partner di fiducia in grado di creare basi tecnologiche sicure e scalabili per
l’innovazione, progettate tenendo conto della sostenibilità”.

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