Scenari

Climate change, gli impatti  sul mercato azionario e del debito

L’analisi di Marie Lassegnore (La Française Asset management): “Gli investimenti nella trasformazione energetica attraverso i mezzi di produzione e i beni di consumo proseguono. Ma le tecnologie di nuova generazione faticano a prendere piede”

Pubblicato il 26 Set 2023

Lassegnore

“L’investimento in ambito climatico, attraverso soluzioni economiche e su scala, come un maggior utilizzo delle energie rinnovabili, ad esempio, non è più considerato opzionale nel medio termine, nonostante questo possa rivelarsi una minaccia di erosione dei flussi di cassa”. Ad analizzare l’impatto che il cambiamento climatico può avere sul mercato azionario e su quello del debito è Marie Lassegnore, analista finanziario ed Head of Sustainable Investment di La Française Asset management, gestore patrimoniale globale con sede a Parigi.

Quest’analisi giunge in un momento in cui la misurazione dei rischi legati alla transizione Net Zero è un tema all’ordine del giorno, come dimostra l’iniziativa della Banca centrale europea che si è impegnata ad analizzare lo scenario nel perimetro degli istituti di credito.

Il caso dell’estate 2023

Proprio durante l’estate 2023, segnata da un’accelerazione dei sintomi del cambiamento climatico, spiega l’analista, sono aumentate le citazioni di soluzioni climatiche e relativi processi di mitigazione all’interno delle comunicazioni sugli utili Q2 delle aziende al mercato, in coincidenza con una fase che in generale è stata segnata da un rallentamento economico.

D’altro canto, nota Lassegnore, l’aumento del costo delle materie prime ha ridotto i livelli di utilizzo della capacità produttiva in molti settori, come l’industria automobilistica e chimica: “Ci aspettiamo quindi un impatto negativo sull’utilizzo intenso del carbonio nell’ultimo trimestre – sottolinea – che potrebbe avere un impatto sugli obiettivi annuali di decarbonizzazione anche delle aziende più impegnate”.

Proseguono gli investimenti sulla transizione energetica

 “Il tessuto economico in cui investiamo sta affrontando pressioni inflazionistiche e consumistiche sui margini e sulla capacità di generare di cassa – nota Lassegnore – Sebbene in questo contesto alcuni aspetti stiano perdendo centralità nel breve termine, gli investimenti nella trasformazione energetica attraverso i mezzi di produzione e i beni di consumo proseguono. La minaccia nel contesto attuale riguarda le tecnologie dirompenti di domani, che non stanno prendendo piede, e questo favorisce le soluzioni di transizione esistenti che non richiedono uno sforzo economico marginale da parte di imprese e consumatori”.

L’impatto del climate change sul mercato azionario

Queste dinamiche potranno avere conseguenze dirette e indirette sul mercato azionario: “Ci aspettiamo una performance resiliente da parte delle società che forniscono soluzioni climatiche in grado di promuovere l’efficienza operativa attraverso il risparmio di energia e risorse naturali – nota Lassegnore – Il settore delle attrezzature industriali, uno dei settori chiave per la transizione energetica, ha sovraperformato il mercato europeo dall’inizio dell’anno”.

“Prevediamo che questa tendenza continui fino alla fine dell’anno – argomenta – trattandosi di un settore ricco di soluzioni in materia di decarbonizzazione provenienti dai settori della generazione di energia, dei trasporti, dell’industria e dell’edilizia. Le aziende non hanno rallentato gli investimenti in questi settori, in quanto possono beneficiare di una rapida riduzione dei costi operativi”.

L’impatto sul mercato del debito

“Il volume emesso quest’anno nel mercato del debito degli Esg (prestiti bancari e obbligazioni) è diminuito del 18% rispetto allo stesso periodo del 2022 – spiega ancora l’analista –  Ciò è dovuto a un calo del 62% nell’emissione di prestiti bancari, mentre le obbligazioni sono aumentate del 9% grazie alle emissioni governative, sovranazionali e locali. Prevediamo  – conclude – che i volumi del debito primario Esg si riprenderanno nell’ultimo trimestre del 2023, ma il prolungato contesto di tassi d’interesse elevati minaccia i volumi complessivi dell’anno, che dovrebbero rimanere al di sotto dei livelli del 2022 in un contesto prolungato di resistenza dei tassi”.

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