Guidare una transizione rapida e affidabile verso un’economia a emissioni zero fornendo ai clienti e alle società energia pulita e soluzioni sostenibili. Fortum è un’azienda di energia pulita, detto altrimenti, clean energy con sede a Helsinki in Finlandia, che ha recentemente adottato una strategia basata su multi-cloud e hybrid cloud per accelerare la sua reinvenzione digitale e trasformare l’intero sistema energetico. Il tutto con l’aiuto di IBM che l’ha supportata nella migrazione consentendole di ricavare valore aziendale e pianificare future iniziative digitali.
Fonti energetiche rinnovabili e infrastrutture efficienti ed ecologiche stanno diventando sempre più importanti per mitigare il cambiamento climatico e garantire a tutti un approvvigionamento energetico sostenibile e sufficiente. Ma le fonti di energia rinnovabile come il solare e l’eolico sono anche più volatili e devono essere bilanciate e ottimizzate per fornire il massimo valore. Ciò esercita pressioni sugli attuali sistemi energetici affinché funzionino in modo molto più efficiente di prima, e qui la digitalizzazione gioca un ruolo chiave.
Modernizzando l’infrastruttura IT e spostando le applicazioni esistenti in un ambiente multi-cloud, Fortum può creare nuove funzionalità digitali e utilizzare i dati in un modo completamente nuovo rispetto a prima. Le piattaforme digitali consentiranno inoltre ai consumatori di far parte dell’ecosistema energetico, ad esempio consentendo loro di vendere l’energia inutilizzata dalle loro famiglie o dai veicoli.
In occasione dell’IBM THINK 2021, Arun Aggarwal, Senior Vice President for Business Technology and member of Executive Management team, Fortum racconta il perché di questa scelta e il come l’ha messa a terra. E quale modo migliore per iniziare se non delineando il panorama che caratterizza l’industria energetica di oggi.
Tra rinnovabili e idrogeno, i consumatori guidano il cambiamento della supply chain energetica
L’industria energetica si sta trasformando molto rapidamente: attualmente un’ampia parte della generazione viene dalle rinnovabili ma si tratta di risorse estremamente volatili e quindi non affidabili in ogni momento. Un altro trend riguarda il fatto che l’elettricità sta rimpiazzando altre fonti di energia come petrolio e gas: nel settore del riscaldamento domestico ci si sta allontanando dalle centrali termiche per avvicinarsi alle pompe di calore che usano l’elettricità, allo stesso tempo le auto si spostano sempre più utilizzando l’elettricità per alimentarsi. E certamente l’impegno nel rendere più verde il business dell’elettricità può contribuire a rendere più green l’intera energy supply chain.
Ci sono poi le ottime prospettive legate all’idrogeno che permette di trasportare grandi quantità di energia tra paesi e ridurre le emissioni di CO2 derivanti dalla combustione del gas naturale, necessario al sistema energetico come mezzo per fornire la capacità di carico di base e per bilanciare domanda e offerta soprattutto durante le ore di punta. L’idrogeno giocherà un ruolo anche nel futuro partecipando a rendere “più green” altri settori, per esempio la produzione di acciaio e cemento poiché queste industrie hanno bisogno di sorgenti di calore ad altissima temperatura nel processo di produzione. L’idrogeno può farlo al posto di gas, petrolifero e carbone.
“Man mano che i clienti acquisiscono potere nelle dinamiche energetiche, aumenta la concorrenza e mentre nuovi sistemi energetici intelligenti emergono, in IBM vediamo che per i nostri clienti molto valore proverrà dall’open innovation in termini di opportunità di guadagno ampliate con ecosistemi maggiori, nuove idee, piattaforme, incrementi in produttività e time-to-market accelerato”. Ad accompagnare nella narrazione Arun Aggarwal, Varun Bijlani, GM and Managing Partner, Hybrid Cloud Transformation Services, IBM sottolinea come l’organizzazione tecnologica aziendale di Fortum si sta elevando per stimolare, informare e ispirare proattivamente il business. “In IBM collaboriamo con diverse organizzazioni sostenendole con soluzioni intelligenti in un ecosistema open energy. Per collegarsi e partecipare a questi ecosistemi, serve una architettura ibrida e multi-cloud che permetta di abbracciare completamente la modernizzazione e creare modelli operativi efficienti”.
L’open innovation per l’industria energetica future-proof
Il Senior Vice President for Business Technology, di Fortum spiega “Nella generazione di energia, vediamo un’enorme pressione ai margini, dobbiamo mantenere le nostre risorse per assicurarci di eseguirle in modo ottimale ed ottenere il massimo. Per questo, stiamo investendo tempo e capitale, nella creazione di strumenti digitali per monitorare in real time gli asset e per essere in grado di operare su quelle risorse automaticamente in risposta ai cambiamenti delle condizioni del mercato”.
Il mercato dell’energia sta cambiando: l’energia può essere negoziata in mercati aperti e quindi occorre collegare l’intera previsione della domanda lato universo con la capacità di offerta e in real time prendere decisioni finanziare per essere in grado di vendere energia al momento opportuno. La tecnologia deve orchestrare tutto ciò. La grid con tutta la sua abilità in resilienza e capacità di instradare energia in diverse parti del paese si serve di molta tecnologia digitale e ora che i consumatori non solo consumano energia ma si tramutano in fornitori, diventa complesso gestire tutto digitalmente. Lato cliente, a livello di puro business B2C, i consumatori richiedono più soluzioni digitali per monitorare i consumi, tenere sotto controllo il fabbisogno energetico, pagare il conto e trasferire energia ad un altro fornitore. Tutto ciò richiede di gestire l’intero consumo di elettricità con tecniche di risposta alla domanda per abbassare il costo totale di energia, consumano più energia quando costa poco. Alcune aziende vogliono prodotti che garantiscono che l’energia proviene da fonti rinnovabili.
E’ una catena del valore molto grande, dalla generazione alla gestione dei consumi, che richiede una collaborazione ampia affinché tutto funzioni. E solo se siamo in grado di digitalizzare tutto il processo consentendo a differenti aziende di accedere alle informazioni così da poterle usare per costruire a loro volta altre soluzioni. “Le nostre piattaforme ci consentono di prendere tutti i dati nello stream e renderli disponibili in cloud così che altre società, ad esempio con algoritmi per gestire l’usura del generatore e analizzarla, possono darci le soluzioni di cui abbiamo bisogno e possono farlo in maniera efficace per centinaia e migliaia di turbine in tutto il mondo, e non solo per la nostra flotta. Essere nel cloud rendendo i nostri dati disponibili per co-creare soluzioni è essenziale per l’industria energetica nel futuro” continua Arun Aggarwal.
Multi-Cloud e Hybrid Cloud per un’ecosistema energetico più efficiente
Arun Aggarwal di Fortum racconta “Il cloud e multi-cloud sono importanti per noi perché il sistema energetico che stiamo cercano di connettere, controllare e gestire riguarda migliaia di asset distribuiti in tutta Europa. E dobbiamo farli funzionare assieme, considerando che ciascuno di questi produce migliaia e migliaia di pezzi di signal data ogni millisecondo. Dobbiamo raccogliere tutti i dati, analizzarli in formato reale e poi ritrasmettere segnali di controllo a tutte queste risorse. Per costruire quel tipo di infrastruttura in Fortum serve la capacità specializzata dei Cloud Service Provider che hanno lavorato molto per renderlo affidabile e dipendere da loro perché possono raggiungere un performance point e un cost point impossibili per noi”.
Il multi-cloud permette di non essere completamente legati ad un provider nel caso succeda qualcosa e poter attingere a più cloud, che comunque non riguarda solo l’acquisto di infrastrutture ma l’accesso a funzionalità complete. E quello che è disponibile su una piattaforma non è detto che lo sia sull’altra. Il multi-cloud permette di scegliere tra tanti strumenti quelli di cui si ha bisogno. L’ibrido, invece, permette di andare incontro ad una questione normativa: nel senso che, essendo un settore altamente regolamentato quello energetico, gestendo infrastrutture critiche in molti paesi, i governi non sono ancora pronti a ricevere e gestire dati sul cloud.
“Ho lavorato con IBM per diversi anni e ammirato l’evoluzione dell’azienda dalla fornitura di hardware puro e hardware gestito ai servizi di data center alla fornitura del proprio cloud con integrazione e consulenza su più cloud. Il problema che stiamo cercando di risolvere con il multi-cloud rende IBM il partner naturale anche perché è in grado di garantire servizi di sicurezza gestiti attorno l’infrastruttura critica. Tutto ciò ci ha permesso di migrare da applicazioni legacy al cloud ” conclude Arun Aggarwal.