Nuovi prodotti e servizi per agevolare clienti e sviluppatori a rendere più green la propria realtà, grazie al supporto del cloud “più pulito”, di tutti. Questo il messaggio principale che arriva dal Google Cloud Sustainability Summit, che si è tenuto nei giorni scorsi in modalità online. Numerosi sono i clienti e i partner che hanno partecipato, testimoniando l’efficacia su questo fronte della partnership con Google Cloud: tra questi nomi del calibro di Spotify, Uber e Salesforce.
La sostenibilità per Google Cloud
Nel corso dell’evento, che ha coinvolto partner, clienti e agenzie governative, la multinazionale IT ha ribadito le sue linee guida in materia. Come ha messo in evidenza Thomas Kurian, Ceo di Google Cloud, “Non è un segreto quanto importante sia la sostenibilità ed indirizzare il climate change. Per Google Cloud si tratta di un vero e proprio valore fondante. Tutto quello che disegniamo è costruito per creare futuro più sostenibile: osserviamo che la sostenibilità è diventata una delle top priorità per il mondo del business. Questo perché prima di tutto consumatori e istituzioni chiedono sostenibilità, trasparenza e di conoscere nel dettaglio i progressi conseguiti in questi ambiti. Ma ormai anche 3 executive su 4 pensano che la sostenibilità possa spingere il business. Il cloud, in questo senso può fare molto”.
Sulla stessa linea Kate Brandt, Chief Sustainability Officer di Google: “Possiamo lavorare insieme per un futuro più sostenibile, in particolare tecnology e business leader possono collaborare insieme. Dal canto nostro lavoriamo con gli sviluppatori, aiutandoli a sviluppare applicazioni più sostenibili e vogliamo sempre di più condividere informazioni a proposito con i nostri partner. La nostra attenzione al tema è consolidata: già nel 2007 siamo stati la prima grande compagnia a diventare carbon neutral, dal 2017 il 100% della nostra elettricità è prodotta a partire dalle fonti rinnovabili. Entro il 2030 vogliamo arrivare all’obiettivo zero emission nell’intera value chain. Quando qualcuno utilizza il cloud Google può essere sicuro di avere di fronte il cloud più pulito di tutti. Anche se è necessario aumentare ulteriormente la scala della nostra ambizione”.
Le nuove soluzioni disponibili
In questo senso, vanno letti gli annunci fatti in occasione del Summit. Uno dei più importanti, probabilmente, è relativo alla disponibilità universale di Google Earth Engine su Google Cloud. Earth Engine, lanciato originariamente per scienziati e ONG nel 2010, è una tecnologia di monitoraggio ambientale leader su scala planetaria, capace di combinare i dati provenienti da centinaia di satelliti e da altre fonti con le risorse di cloud computing geospaziale, per fornire informazioni tempestive, accurate, in alta risoluzione e rilevanti per prendere le giuste decisioni, sullo stato degli habitat e degli ecosistemi del mondo e su come stanno cambiando nel tempo.
Con l’obiettivo di rendere più disponibili strumenti capaci di misurare la sostenibilità in ambito IT vanno invece visti gli annunci nella suite di prodotti Carbon Sense Google Cloud, rivolti soprattutto a cloud architect e amministratori. All’inizio del prossimo anno sarà lanciato Carbon Footprint per Google Workspace, capace di fornire funzionalità di reporting per le emissioni associate a prodotti come Gmail, Meet, Docs e altri. Inoltre, per i team che si occupano di sostenibilità e che hanno l’esigenza di accedere ai dati di Carbon Footprint a scopo di reportistica, Google Cloud ha lanciato un ruolo IAM dedicato a Carbon Footprint, che consentirà agli utenti non tecnici di accedere facilmente ai dati sulle emissioni e di utilizzarli per il monitoraggio o per le proprie comunicazioni.
Il coinvolgimento dei partner
Molto importante, in ottica di ecosistema (tanto da essere stato citato anche da Kurian) è Gogle Cloud Ready – Sustainability, un nuovo programma di convalida per i partner con una soluzione business-ready disponibile su Google Cloud. I partner con la designazione GCR-Sustainability potranno essere facilmente riconosciuti come in grado di aiutare sulla strada della sostenibilità, poiché capaci di ridurre le emissioni di carbonio, aumentare la sostenibilità delle catene del valore, aiutare le organizzazioni a elaborare i dati ESG o a identificare i rischi climatici e sviluppare, quindi, una maggiore resilienza. Sul fronte rinnovabili va poi segnalato l’avvio di un progetto pilota per condividere con i clienti Google Cloud gli insight raccolti negli ultimi 10 anni sull’energia carbon-free: l’obiettivo è offrire loro un quadro chiaro del proprio profilo di emissioni elettriche e della propria impronta di carbonio scope 2, aiutandoli a prevedere e pianificare un’offerta energetica ottimizzata e, infine, a operare tramite transazioni di energia carbon-free.