“Questa settimana milanese della Youth4Climate è stata una grande sferzata, una scossa di adrenalina fortissima, anche per noi aziende nel migliorarci. È indubbio che siamo vicini al tipping point, al punto di non ritorno per quel che riguarda l’ambiente. La buona notizia è però che siamo ancora in tempo per raggiungere i target, e che molte soluzioni tecnologiche e sociali sono già disponibili, e lo sono attraverso una molteplicità di settori e di industrie. L’altra buona notizia anche soprattutto grazie al lavoro e alla spinta di cui vi fate promotori voi giovani, il divario fra tecnologie e la comprensione che la società ha delle tecnologie si sta velocemente azzerando. Rimane però da affrontare il gap che divide la comprensione che la società ha delle tecnologie e l’intento concreto di passare all’azione”. Lo ha detto Aldo Bisio, ceo di Vodafone Italia, nel suo intervento a Italy Goes Green, l’evento organizzato da Vodafone Italia, Officine Italia e Politecnico di Milano, con la collaborazione di AsviS e Anci, che si è svolto il primo ottobre al Vodafone Theatre di Milano.
Cinquanta ragazzi che hanno partecipato all’evento, suddiviso in 10 tavoli tematici, da cui sono scaturite dieci domande “trasformative”, capaci quindi di contribuire a trovare nuove soluzioni per la lotta al cambiamento climatico, che saranno consegnate alla delegazione italiana che parteciperà a COP26 di Glasgow tra il 31 ottobre e il 12 novembre.
“Il settore del digitale è responsabile dell’1,5% delle emissioni globali, quindi effettivamente non tantissimo. Un cliente che usa i nostri servizi di connettività in media emette un chilo di CO2 ogni mese, il problema sono però i moltiplicatori: per un’azienda come Vodafone che ha più di 18 milioni di clienti, significa 250 mila tonnellate di CO2 in un anno – prosegue Bisio – Ed è per questo che abbiamo deciso di impegnarci come Vodafone, a livello di Gruppo in Europa, per azzerare le emissioni delle nostre reti, che già oggi funzionano in tutta Europa grazie all’energia ricavata dal sole e dal vento, quindi siamo a emissioni zero per quanto riguarda tutta l’operatività delle nostre reti, sia quelle mobili che quelle fisse. E Vodafone Italia, prima tra tutte le operating companies del mondo Vodafone e prima telco company a livello italiano, ha deciso di rilanciare ulteriormente e di accelerare l’obiettivo di Net Zero sui cosiddetti Scope 1 e Scope 2, per azzerarli entro il 2025. Il Gruppo Vodafone ha segnato invece come target il 2030”.
A Italy Goes Green hanno partecipato con i loro interventi anche Jill Morris CMG, Ambasciatore britannico presso la Repubblica Italiana e Ambasciatore non residente presso la Repubblica di San Marino, Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano, Roberta Cocco, assessora alla Trasformazione digitale e Servizi civici del Comune di Milano, Stefano Bolognini, assessore allo Sviluppo Città metropolitana Giovani e Comunicazione della Regione Lombardia, Veronica Nicotra, segretario generale Anci, Flavio Proietti Pantosti, presidente di Officine Italia, Luigi Di Marco, coordinatore ASviS, Raffaella Cagliano, direttore vicario del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano. La chiusura dei lavori è stata affidata ad Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili, mentre nel pomeriggio Fabiana Dadone, Ministra per le politiche giovanili, ha partecipato dialogando con i giovani partecipanti ai tavoli di lavoro.
“Non dobbiamo guardare solo alle nostre emissioni, ma al fatto che attraverso la leva della trasformazione digitale saremo in grado di contribuire all’abbattimento di emissioni del 15% a livello globale, un terzo di tutte le emissioni che siamo chiamati ad abbattere da qui al 2030 – prosegue Bisio – Il digitale è una leva molto importante, sinergica alla trasformazione ambientale. E questo sarà possibile grazie alla produzione delle cosiddette tecnologie esponenziali: in primis il 5G, l’Internet of Things e attraverso tutti i settori, l’industria, la sanità, i trasporti, la mobilità dei cittadini e l’agricoltura”.
Ai dieci tavoli di lavoro tematici, ognuno con cinque giovani tra i 18 e i 30 anni, erano presenti un facilitatore metodologico, un esperto del Politecnico e un rappresentante delle aziende e associazioni partecipanti (illycaffè, Coima RES, Italo, Leonardo, Wwf, Edison, Comieco, Chiesi Farmaceutici e Gruppo Davines, Nativa, Bper Banca). Ciascuna di queste realtà ha contribuito al dibattito, inviando un proprio rappresentante a supportare il lavoro di produzione delle domande dei giovani partecipanti in virtù del settore economico e produttivo di appartenenza. I dieci tavoli erano focalizzati su utilizzo del suolo e agricoltura, Smart Cities & Vita nelle aree urbane, Mobilità e Infrastrutture, Manifattura e Industria 4.0, Biodiversità Terrestre e Oceani, Energia, Gestione dei rifiuti e Economia Circolare, Salute e Benessere, Educazione e Consapevolezza, Finanza Sostenibile e Investimenti.
“Il Pnrr, i cui cardini sono la trasformazione digitale e la trasformazione ambientale che lavorano in maniera sinergica, è un piano molto robusto e deciso – prosegue Bisio – Credo che per l’Italia saranno anni formidabili, che ci metteranno nelle condizioni, soprattutto a voi giovani, di mettere in campo tutto l’impegno e la creatività. Questa è un’occasione unica nella storia. A voi giovani spetta il compito di guidare e stimolare questa nuova fase, investendo soprattutto in voi stessi, nelle vostre competenze, nel cercare di migliorare il vostro patrimonio culturale, perché sono le nuove competenze ciò di cui l’Italia, l’Europa e tutto il mondo hanno bisogno. Siete una risorsa preziosissima, unica per l’Italia – conclude Bisio – La carta della sostenibilità è in mano vostra, siete le persone più informate su questo tema, siete quelle più decise e più convinte e siete anche quelle che rischiano di più”.