Da un lato, una chiara consapevolezza e un forte appetito di fronte alle prospettive che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale apre nei confronti dei cambiamenti climatici, dall’altro, numerose barriere che ostacolano la generazione di un impatto su larga scala. È questo il quadro tracciato dal nuovo rapporto How AI Can Be a Powerful Tool in the Fight Against Climate Change realizzato dall’AI for the Planet Alliance, in collaborazione con Boston Consulting Group (BCG) e BCG GAMMA. L’evidenza principale è che l’87% dei leader nei settori del clima e del digitale ritiene che l’applicazione di analisi avanzate e intelligenza artificiale (IA) alle sfide climatiche costituisca una risorsa preziosa per ridurre al minimo i danni che ne derivano e ne deriveranno a livello ambientale, sociale, politico ed economico. Tuttavia, solo il 43% può immaginare di usare questi tool per sostenere il proprio impegno nella lotta al climate change.
Intelligenza artificiale e Climate Change: l’intenzione c’è, ma ancora tanti ostacoli
Sulla base delle risposte di oltre 1.000 dirigenti con autorità decisionale sull’IA o sulle iniziative di cambiamento climatico, il rapporto rileva che circa il 40% delle organizzazioni può immaginare di utilizzare l’IA per i propri sforzi climatici. Tuttavia, vi è un ampio consenso sulla permanenza di ostacoli significativi all’adozione generalizzata: il 78% degli intervistati cita l’insufficiente competenza dell’IA; il 77% la limitata disponibilità di soluzioni di IA; e il 67% indica una mancanza di fiducia nei dati e nelle analisi relativi all’IA.
“La capacità unica dell’IA di raccogliere, completare e interpretare grandi e complesse mole di dati aiuta gli stakeholder a essere maggiormente informati e ad adottare un approccio efficace per ridurre le emissioni di carbonio e affrontare in modo mirato rischi climatici” commenta Roberto Ventura, Managing Director and Partner di BCG “Tuttavia, la maggior parte delle soluzioni climatiche esistenti relative all’IA sono sparse, tendono ad essere difficili da accedere e mancano delle risorse per scalare. Queste carenze devono cambiare”.
La promessa dell’IA di risolvere la crisi climatica
I leader globali possono utilizzare l’intelligenza artificiale per raggiungere i loro obiettivi climatici in diversi modi. Uno degli usi più critici dell’IA riguarda la mitigazione che consiste nella misurazione, riduzione e rimozione delle emissioni e degli effetti dei gas serra (GHG) in cui oltre il 60% dei leader del settore pubblico e privato vede il più grande valore aziendale. Secondo BCG, l’uso dell’IA può portare a riduzioni dal 5% al 10% delle emissioni di gas serra, o da 2,6 a 5,3 gigatonnellate di CO2e se applicate a livello globale.
Anche l’adattamento ai cambiamenti climatici è un’impresa fondamentale per i responsabili politici e il pubblico, in quanto aumenta la resilienza agli effetti sia delle tendenze climatiche a lungo termine che degli eventi meteorologici estremi. L’intelligenza artificiale è adatta per aiutare a proiettare i rischi legati al clima, sia migliorando le proiezioni a lungo termine di eventi localizzati come l’innalzamento del livello del mare o aggiornando i sistemi di allerta precoce per fenomeni estremi come uragani o siccità.
Infine, l’intelligenza artificiale può essere utilizzata per sostenere gli sforzi di ricerca e istruzione sui cambiamenti climatici, aiutando le parti interessate a comprendere i rischi e le implicazioni coinvolti e incoraggiandole a condividere ciò che apprendono. Questi sforzi supportano e amplificano il lavoro in corso verso la mitigazione, l’adattamento e la resilienza.
Serve una spinta decisa del governo
Nell’arena del cambiamento climatico esiste una moltitudine di usi critici per l’IA, ma qualsiasi soluzione di successo deve essere user-friendly e facilmente accessibile. Deve offrire vantaggi tangibili all’utente e fornire raccomandazioni chiare e facili da attuare. Le soluzioni di intelligenza artificiale hanno quindi bisogno di un supporto molto più significativo, compreso l’accesso agli investimenti di capitale, ai responsabili delle decisioni e ai professionisti qualificati.
“L’IA promette di aiutare a risolvere la crisi climatica, ma l’IA da sola non è sufficiente. Dipende dalla volontà dei responsabili delle decisioni di agire e apportare i cambiamenti necessari, supportati in parte dall’intelligenza artificiale e da altre tecnologie emergenti” afferma Damien Gromier, fondatore di AI for the Planet e coautore del rapporto.
AI for the Planet ha invitato tutte le parti interessate a partecipare alla sua call for solutions, con proposte in qualsiasi fase di maturità (se pronte per un primo pilota, come minimo) e da qualsiasi settore, sia esso privato, pubblico, accademico o non profit. Il supporto per ogni soluzione scelta sarà adattato alle sue esigenze e può variare dal supporto commerciale o tecnico personalizzato alle relazioni con gli investitori e allo sviluppo della rete. Le domande devono essere presentate entro il 15 ottobre 2022. Per saperne di più o per candidarti, vedi qui.
Il ruolo dell’Intelligenza Artificiale per l’ESG
L’Intelligenza Artificiale è sempre di più di supporto alle logiche ESG come si può osservare da alcuni contributi che sono stati realizzati successivamente a questo servizio.
Intelligenza Artificiale al servizio della sostenibilità e dell’ESG spiega come l’Artificial Intelligence sia oggi utilizzata per organizzare processi ESG mentre l’articolo Intelligenza Artificiale e ESG: la sfida è sulla qualità dei dati richiama l’attenzione sulla necessità di un controllo sulal qualità e l’affidabilità dei dati. In generale la sezione Intelligenza Artificiale permette di accedere a una ricca serie di altri servizi.
(Articolo aggiornato il 5 settembre 2023)
Su ESG Smart Data una selezione e una sintesi delle ricerche e delle analisi sul ruolo e sulle prospettive della sostenibilità per le imprese e per le pubbliche amministrazioni.