Dopo aver recentemente proposto ai soci il passaggio a Società Benefit, Digital360 decide di mettere le competenze avanzate delle persone che la compongono e il know-how nel mondo dell’innovazione digitale a diretta disposizione dei giovani che non lavorano né studiano, i cosiddetti NEET (Not in Education, Employment or Training), offrendo loro l’opportunità di accedere all’innovazione manifatturiera e alle nuove professioni che il digitale crea.
Radicato sulle nuove esigenze professionali correlate all’evoluzione verso l’Industria 4.0 delle imprese manifatturiere più avanzate, “Al lavoro 4.0” è un percorso di formazione gratuita che offre ai giovani dai 18 ai 25 anni un totale di cinque mesi tra lezioni teoriche e laboratori pratici dedicati ad approfondire le attività più operative di una impresa manifatturiera, dalla lean production, alle tecnologie meccaniche, alla logistica di fabbrica, alla qualità, guardando alle tecnologie di oggi e di domani, ma anche acquisire e migliorare le soft skill per entrare nel mondo del lavoro. Alla fine è previsto anche un tirocinio in azienda, che nella durata di tre mesi, che permetterà ai ragazzi di acquisire competenze e know-how pratico.
“Il percorso si inserisce in un progetto più ampio che Digital360 sta portando avanti volto ad aiutare giovani in stato di vulnerabilità o con fragilità di diversa natura (culturale, sociale, etnica, ecc.) per entrare nel mondo del lavoro passando dalle nuove professioni che la trasformazione digitale dell’economia in atto sta creando”, afferma Andrea Rangone, Presidente di Digital360.
Coltivare competenze digitali in giovani vulnerabili
L’iniziativa nasce in partnership con Caritas Ambrosiana e Fondazione San Carlo, che si sono occupate dell’identificazione dei giovani interessati attraverso la loro rete capillare di centri di assistenza e di ascolto, e permesso di coinvolgere alcune importanti realtà manifatturiere del territorio lombardo che, condividendo appieno lo spirito del progetto, hanno messo a disposizione tirocini e, soprattutto, concrete opportunità di impiego. Su cinquantacinque candidature pervenute, sono stati selezionati 15 giovani che, presenti in aula dal 10 maggio, hanno un’età media di 21 anni e appartengono a diverse nazionalità restituendo una fotografia multietnica del nostro territorio.
I corsi sono tenuti da docenti universitari, professionisti specializzati e manager di impresa, la maggior parte dipendenti o collaboratori di Digital360 o delle aziende partner. I PC per la formazione saranno invece messi a disposizione da PC4U.tech, associazione no profit creata da quattro liceali milanesi, che raccoglie dispositivi usati come pc o tablet da organizzazioni e privati e, dopo averli ricondizionati, li dona agli studenti che ne hanno bisogno per l’attività di didattica a distanza.
Giovanni Miragliotta, Responsabile area Industria 4.0 di Digital360 sottolinea il ruolo sociale del manifatturiero nell’assicurare un bacino occupazionale inclusivo, aperto, di fondamentale importanza anche per la coesione sociale. Al Lavoro 4.0 dimostra che grazie alla trasformazione digitale l’industria permette l’inclusione di giovani che già hanno familiarità con il digitale, ma non sono inseriti nel tessuto lavorativo e che, con la giusta formazione e motivazione, possono valorizzare se stessi ed il loro territorio.
Per un mercato del lavoro molto più inclusivo
Con la pandemia in Italia, i giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in percorsi di formazione sono aumentatati passando dal 22,1% del 2019 al 23,3% nel 2020. Le statistiche Eurostat aggiornate rivelano il dato peggiore in Europa con quasi 10 punti oltre la media dell’UE a 27 (13,7%). Si tratta di 2,1 milioni di giovani, in aumento di 97.000 unità sul 2019. Per le donne la percentuale sale al 25,4% (oltre una su quattro) mentre per gli uomini è al 21,3%, oltre dieci punti superiore alla media UE.
“I giovani sono tra le categorie che hanno pagato il prezzo maggiore di questa crisi ma è dal loro successo che dipende il nostro futuro. Ecco perché è importante offrire opportunità reali a tutti senza dimenticare anche chi ha spesso potenzialità che si rivelano sorprendenti quando sono messe alla prova” commenta Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana che precisa “Per farlo abbiamo bisogno, da un lato, di partner innovativi disponibili a condividere le conoscenze con generosità, dall’altro di aziende pronte a scommettere. In questo progetto si è realizzata questa felice convergenza. Ci auguriamo che possa crescere e diventare anche un modello per altri”. Al Lavoro 4.0 è stato realizzato con la collaborazione della società benefit The Good in Town specializzata nella ideazione e realizzazione di progetti nell’ambito della social responsibility e dello sviluppo sostenibile.
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