La sostenibilità non è più un “nice to have”. Le ragioni per cui un’impresa dovrebbe già disporre di un piano dedicato alla sostenibilità sono molte ma purtroppo, per molti, sembra complesso adottare nuovi sistemi produttivi o politiche volte a preservare le risorse, soprattutto quando ci si concentra sull’aspetto relativo agli investimenti iniziali che queste strategie richiedono. Come intraprendere dunque un percorso agile ed efficace verso obiettivi di sviluppo sostenibile? Xerox e Magnetic Media Network (MMN) hanno organizzato una tavola rotonda per fare il punto sull’importanza e sulle ripercussioni della scelta di rendere i processi di stampa meno impattanti a livello ambientale, concentrandosi su progetti IT carbon neutral.
Puccio: la “rivoluzione copernicana” nel passaggio dalla stampa al software
Con 116 anni di storia alle spalle, Xerox ha un posizionamento d’eccellenza in termini di sostenibilità. Del resto, come racconta Daniele Puccio, VP Country Manager, Xerox ha sempre creduto fortemente nell’innovazione sviluppando soluzioni che che molto spesso sono andate nella direzione della sostenibilità: come negli anni ’60 e ’70 la possibilità di utilizzare la carta riciclata e di abilitare la stampa in fronte retro, successivamente l’introduzione di criteri di progettazione ecologica, la rigenerazione dei componenti elettronici, il programma di restituzione delle cartucce, il Toner EA a bassa temperatura di fusione, il calcolatore di sostenibilità, i driver di stampa Earth Smart, i ricambi di lunga durata, la certificazione EPEAT e lo strumento PAT (Print Awareness Tool) che guida i comportamenti degli utenti in modo più consapevole. Negli ultimi anni, Xerox ha lanciato anche un programma importante di riforestazione che ha portato a piantare 188 mila piante nel globo; inoltre, le sue apparecchiature utilizzano al 34% materiale riciclato per evitare lo spreco e il 100% di tutte le cartucce viene riutilizzato. Come compagnia globale, l’impegno di Xerox è quello di traguardare la carbon neutrality entro il 2040 e ridurre i gas serra su base scientifica.
A giocare un ruolo preponderante in questa direzione, sicuramente la pandemia da Covid-19 che, pur nella sua tragicità e nell’impatto violento che ha avuto sui fatturati di aziende come la stessa Xerox, ha accelerato moltissimi processi positivi, tra cui la spinta all’attenzione e al rispetto dell’ambiente. A dimostrazione di ciò, la riduzione drastica nel numero delle stampe e delle copie cartacee spinta dai fenomeni dell’home working e del working from anywhere diventati standard di mercato in poco tempo. Tendenza che per un’azienda che ha proprio il core business sulle stampe ha un risvolto drammatico ma contemporaneamente benefico a livello ambientale. Per questo, spiega Puccio, “abbiamo spostato l’asset strategico dall’hardware, quindi dalle stampe, a un lavoro massiccio sul software e sulle applicazioni, per andare nella direzione della trasformazione digitale”.
Salafia presenta l’offerta sostenibile di Xerox
A ribadire questa “rivoluzione copernicana” che ha portato Xerox a investire le proprie risorse nel comparto software, Ferdinando Salafia, Partner Marketing Manager, presenta le ultime novità. Negli ultimi 15 mesi l’azienda ha lanciato diverse piattaforme come Xerox® DocuShare®: una soluzione di gestione dei contenuti progettata per avviare la trasformazione digitale in azienda e che consente di digitalizzare, conservare e proteggere informazioni aziendali d’importanza critica; automatizzare i flussi di lavoro dei processi aziendali chiave; collaborare e condividere i file. Risale a 8 mesi fa il lancio della piattaforma Xerox® Workflow Central che semplifica la conversione dei file in formati utilizzabili, con accesso 24/7 sicuro e semplice da qualunque luogo.
Salafia cita anche la nuova divisione software CareAR ·™ che si affida alla realtà aumentata per consentire ai clienti di provare una esperienza potente diversa come l’aspetto di supporto all’assistenza tecnica. “Il prodotto hardware stampante richiede molta manutenzione e spesso è necessario l’intervento del tecnico on site. Con CareAR è possibile interagire con specialisti attraverso app per risolvere problematiche ed evitare gli errori, con una diagnostica precisa evitando viaggi inutili e risparmiando sulle parti di ricambio” precisa Salafia.
Anche nella ricerca e nello sviluppo dei prodotti Xerox, si intravedono una serie di elementi importanti: basti pensare alle resine speciali riciclate per costruire i prodotti e al toner a bassa temperatura; per quanto riguarda la tecnologia in jet ha soluzioni per riciclare la carta in modo più semplice con inchiostri facilmente rimovibili; inoltre, è stata nominata Energy Star Partner of the Year 2021 per il secondo anno consecutivo per l’impegno nel garantire che tutti i nuovi dispositivi soddisfino rigorosi standard di gestione dell’energia.
Certo che poi, sottolinea Salafia, occorre trasferire l’impegno anche ai clienti e il livello di maturità delle aziende nell’affrontare questo tema è diverso. Implementare processi di trasformazione digitale implica analisi e scelte, tappe che bisogna mettere in campo passo passo per trasformare il modo di lavorare e affrontare la gestione del cambiamento e l’impatto che ha sulle persone che lavorano. “Molti si aspettano che la trasformazione digitale sia un interruttore on off, ma non è così. Noi sosteniamo l’accreditamento di partner certificati, certifichiamo le persone dei nostri partner, definiamo percorsi formativi e forniamo strumenti di analytics. I dati sono fondamentali per prendere le decisioni e noi accompagniamo questa trasformazione con l’innovazione“.
Lunga vita alla sostenibilità in azienda ma serve un approccio pragmatico
La sostenibilità non è un trend destinato ad esaurirsi nel breve termine. Puccio ne è convinto come del fatto che la responsabilità sia di tutti. Questo perché la sostenibilità si sposa perfettamente con l’elemento di profitto a cui tutte le aziende devono far riferimento, consapevolezza che la pandemia non ha fatto altro che accelerare e che anche ora sta mostrando tutti i vantaggi. Ogni soluzione che guarda all’ambiente porta con sé anche un contenimento dei costi: per esempio, pensando alla rilevazione dei problemi a distanza, il cliente può giovare di un ripristino rapido e al contempo, l’azienda risparmia sull’uscita del tecnico, sul trasporto e così via.
“Se guardiamo alle difficoltà che stiamo vivendo, – continua Pucci – la stampa 3D massiva impatta fortemente sulla filiera che ora si trova in una situazione più critica che mai da gestire sia in termini di materie prime che di trasporti. Ma se sono capace di produrre in casa i manufatti che mi servono e lo faccio localmente ho alleviato uno dei problemi che più mette in crisi le supply chain e mi assicuro la resilienza”.
“Questo è un tema che non solo continuerà ma che già oggi è una necessità visto l’enorme problema di supply chain – ribadisce Salafia – Ciò richiede sostenibilità e attenzione specifica ai consumi e io credo che questo non cambierà. Mettere d’accordo produttività, semplicità, competitività e sostenibilità è una esigenza, ma la cosa sorprendente è che si può fare ottenendo benefici importanti: bisogna avere solo la cura di approcciare al problema in modo attento e rigoroso. Il rischio è quello di vanificare, perciò bisogna essere pragmatici”.
Stiamo parlando di temi che hanno bisogno di essere affrontati con una visione a medio-lungo termine, azioni effimere del momento lasciano il tempo che trovano e azzerano in buona parte i benefici. Se l’azienda approccia in maniera intelligente a questo tema, comprende che può risparmiare ed essere più produttiva. Se semplifico il processo ottengo benefici che faranno funzionare meglio le strutture e fatturare. La sostenibilità è intrinseca al business per funzionare non solo in termini green, ma proprio perché deve funzionare e proseguire nel tempo.
MMN costruisce la consapevolezza delle aziende sull’importanza strategica della sostenibilità
A sentire molto il tema della sostenibilità è anche una realtà come Magnetic Media Network, nata per guidare i processi di trasformazione digitale nelle PMI italiane, nelle realtà Enterprise e nei migliori istituti di formazione e di ricerca del nostro Paese per rispondere alle grandi sfide che si trovano ad affrontare. E lo fa collaborando con i migliori partner IT tra cui appunto Xerox di cui è Partner Gold ed Apple con cui MMN si sente piacevolmente allineato nel modo di proporsi sul mercato e di “essere azienda”.
PierDamiano Airoldi, Founder, Presidente e AD, Magnetic Media Network ci tiene a sottolineare la volontà che da sempre ha guidato l’azienda di fare la cosa giusta e stare al passo con i cambiamenti. “Avendo scoperto che la sostenibilità è una grande opportunità, ci è venuto naturale adeguare questo valore al nostro modo di funzionare, ai consumi, al tipo di energia che usiamo, adattamenti strutturali che mirano a ridurre i consumi. Questo significa risparmiare, certo, ma quello che abbiamo fatto è stato portare questi messaggi anche verso i nostri clienti”.
Airoldi rileva una grande attenzione della grande media azienda verso questi temi determinata anche dalla necessità e dal dovere di rispettare bilanci sociali, ma anche per il fatto che hanno bisogno di cogliere opportunità di contenimento di spese. Al contrario, le PMI percepiscono questi temi più lontani, non vedono la possibilità né l’opportunità di portare qualcosa di positivo.
Per questo, come sottolinea Airoldi “La nostra missione è far scoprire l’importanza strategica della sostenibilità alle aziende instillando la consapevolezza che si può fare, si può fare bene, beneficiandone. Essere sostenibili non è solo un peso, ma qualcosa di molto concreto. In più, oltre al vantaggio competitivo, porta anche una ventata di motivazione”.
Poloni sull’impatto del digitale nei confronti dell’ambiente
Antonio Poloni, Vice President Partner, Magnetic Media Network condivide qualche dato sulla sostenibilità del digitale in azienda. “Oggi alcune ricerche ci dicono che l’impatto della nostra vita digitale sull’ambiente ha superato quello dell’intera industria dell’aviazione. Nel Regno Unito basterebbe una e-mail in meno al giorno per risparmiare la carbon footprint di più di 81 mila viaggi da Londra a Madrid. Eppure, le email utilizzano solo l’1,7% dell’energia che servirebbe per mandare una lettera cartacea. Ma oggi comunichiamo molto di più. Poi ci sono gli allegati. Una mail testuale pesa circa 4 grammi di emissioni di CO2 equivalenti, se aggiungiamo un’immagine l’impatto passa a 50 grammi. Mediamente nel mondo occidentale il peso delle e-mail che ogni persona spedisce e riceve ogni anno corrisponde a circa 320 km percorsi in automobile. L’impatto globale di tutti i messaggi di posta elettronica è equivalente ad avere 7 milioni di auto in più sulle strade. Se allarghiamo lo spettro, l’IT si posiziona in termini di consumi come se fosse virtualmente la terza nazione al mondo dopo Cina e USA come consumo di elettricità. Dobbiamo considerare però l’intero life cycle”.
Per tutti questi motivi, le scelte aziendali e la predisposizione culturale del top management e dei dipendenti svolgono un ruolo cruciale per il futuro sostenibile del nostro paese. Rivedere i flussi di lavoro, selezionare device, migliorare la consapevolezza delle persone, rendicontare al meglio, sono processi che non possono più essere rimandati.
MMN e sostenibilità: dalla selezione dei partner all’assessment dei clienti ai carbon credits
Poloni sottolinea che MMN seleziona con cura i brand con cui collabora. “Con Xerox stiamo aiutando i nostri clienti a rivedere i processi di stampa ma non solo. Apple sta dedicando un’attenzione maniacale al piano che entro il 2030 porterà i suoi prodotti a impatto zero. Solo di settimana scorsa l’annuncio dei famosi chip Apple silicon con attenzione all’efficienza energetica, confrontabili con il top di gamma Intel producendo ¼ del loro consumo”.
Tuttavia, MMN non si ferma alla selezione dei partner migliori perché con i clienti mette in atto un vero e proprio assessment tecnologico qualificato anche grazie a Rete Clima, ottimizziamo i workflow, miglioriamo la cultura su questi temi da parte di ogni dipendente e implementiamo software come eco analytics che permette di capire come i processi digitali impattano sull’ambiente visivamente; un sistema evoluto di accounting permette di gestire i vincoli di stampa e attende di rilasciare la stampa quando l’utente è davanti al mezzo; utilizziamo solo carta riciclata prodotta da Xerox.
“Una volta ridotto l’impatto, – spiega Poloni – compensiamo il resto delle emissioni attraverso carbon credits certificati e in collaborazione con Rete Clima creiamo iniziative di piantumazione in Italia che coinvolgono i dipendenti delle aziende a volte anche dei loro familiari e questo rientra nel processo di sensibilizzazione. Iniziative come queste si ripercuotono positivamente sui posti aziendali, riducono il TCO (costo totale del possesso dei device) dei dispositivi aziendali, attraggono nuovi talenti e soddisfano gli stakeholder dell’azienda”.
Come nel caso di studio che ha coinvolto BonelliErede, azienda italiana che opera in tutti i settori del diritto commerciale e nel diritto penale d’impresa, che sotto la guida di Rete Clima ha messo a dimora 400 alberi a Cormano, zona periferica del Parco Nord di Milano, grazie alla partecipazione di circa 25 volontari insieme ai propri figli. L’iniziativa di riforestazione ha concluso il processo di rinnovo delle stampanti, gestito da MMN che, attraverso un’analisi di lifecycle assessment, ha quantificato la carbon footprint dei processi di stampa di tutte le sedi italiane, ed ha reso possibile il progetto con Xerox.
La sostenibilità come beneficio per tutti, che aggrega e mette al centro la persona
Ovviamente tutto questo scenario impone un ripensamento anche a livello sociale nel cambiamento delle abitudini lavorative e dei modelli organizzativi. “C’è molto da fare – sostiene Salafia – È un passaggio culturale che è stato indotto dal Covid che ha trasformato il nostro modo di vivere e di lavorare, una trasformazione che implica il passaggio dalla sostenibilità intesa come come costo a sostenibilità come beneficio per tutti, che aggrega e mette al centro la persona”.
Xerox ha sviluppato progetti che consentono di cambiare l’approccio di visita al cliente con l’obiettivo di renderli più resilienti, always on. La gestione dei contenuti deve passare culturalmente dalla logica del raccoglitore a una digitalizzazione facilmente reperibile con servizi cloud sicuri. È chiaro che se faccio una scansione verso un’e-mail anche comprando un piccolo prodotto presso un centro della grande distribuzione non mi rendo conto dei rischi che metto in campo con quell’azione. Fare una scansione di un documento senza proteggere la password e senza un flusso criptato, magari era un contratto, un brevetto, una comunicazione importante.
Questi livelli di comunicazione impongono di usare la tecnologia in maniera corretta. “Bisogna affidarsi a partner qualificati come MMN – afferma Salafia – perché alla fine il vendor mette a disposizione una scatola di attrezzi, ma il front-end con i clienti sono i nostri partner. La qualità con cui mettiamo materiale, piattaforme ed ecosistemi a disposizione delle aziende per migliorare la sostenibilità e la produttività fanno sistema, offrendo competitività a noi e soprattutto ai nostri clienti”.
Il ruolo dell’IT manager nel solco della sostenibilità
Rimanendo sul tema delle persone al centro e sull’importanza dell’ascolto, Poloni getta luce sul ruolo dell’IT manager che è cambiato nel tempo complice il cambiamento copernicano di cui parlavamo all’inizio.
Nei primi anni dell’era digitale delle aziende l’IT manager, rivestiva un ruolo strategico, rappresentava il responsabile del processo di trasformazione che quasi tutti faticavano a comprendere. Nel corso del tempo gli sono stati dati budget e responsabilità importanti. Ma poi la tecnologia è diventata una commodity e se a questo uniamo che il loro obiettivo è stato preservare lo status quo, la ricerca dell’innovazione è andata a scemare. Chi avrebbe dovuto garantire un costante processo di trasformazione digitale, si è limitato a preservare il suo set di competenze. Per cui per qualche anno l’unica novità nel mercato sembrava fosse la transizione al cloud e che la sfida importante fosse solo la prevenzione attacchi informatici. Oggi stiamo assistendo ad una profonda inversione di tendenza, elementi drammatici come il Covid e il ricorso conseguente allo smart working, urgenze come la sostenibilità e la presa di importanza dell’individuo al centro di tutto, stanno riposizionando i CIO e l’IT manager al centro delle scelte strategiche dell’impresa.
“Lo shift che pone l’individuo al centro dell’impresa ci vede protagonisti grazie ai nostri programmi dedicati all’employee choice – prosegue Poloni – Abbiamo constatato che dare ai dipendenti la possibilità di scegliere gli strumenti con cui lavorare aumenta la produttività, l’appartenenza e l’attrattività dell’aziende. Percorso che hanno già intrapreso la maggior parte delle Fortune Global 500. Noi stiamo portando questo percorso in Italia. In Italgas oltre 2500 dipendenti sono passati da PC a Mac generando benefici concreti per l’azienda”.