Prodotti a basso impatto ambientale e processi di produzione sempre più innovativi e attenti all’ambiente, con una costante riduzione di emissioni e consumi idrici. A cui si aggiunge l’attenzione alle materie prime coltivate in modo sostenibile e il supporto alle comunità. Sono alcuni dei risultati dell’impegno green di Barilla e illustrati nel Rapporto di sostenibilità 2022 pubblicato sul sito del Gruppo parmense, impegnato a rendere il packaging meno impattante per l’ambiente anche in un anno difficile per l’approvvigionamento di materie prime per imballaggi. In Italia ormai il 100% delle confezioni dei prodotti è riciclabile e Barilla utilizza solo carta e cartone proveniente da foreste gestite in modo responsabile.
“Vogliamo portare la gioia attraverso i prodotti che offriamo ai consumatori, attraverso la gastronomia, la convivialità, contribuendo a migliorare la vita di coloro che scelgono i nostri prodotti e il mondo che ci circonda – spiega Claudio Colzani, AD del Gruppo Barilla – È un percorso che ci porterà nei prossimi mesi a definire obiettivi chiari e misurabili per uno sviluppo sostenibile. Continueremo a investire nelle nostre filiere introducendo principii di agricoltura rigenerativa, a ridurre ulteriormente il nostro impatto ambientale in termini di emissioni di CO2eq e consumo di acqua e a realizzare confezioni riciclabili”.
Il 95% dei prodotti è a basso impatto ambientale
Presente in oltre 100 Paesi con le sue marche e con 30 siti produttivi (15 in Italia e 15 all’estero), nel 2021 Barilla ha prodotto oltre 2 milioni di tonnellate di cibo con processi sempre più attenti all’ambiente. Rispetto al 2010 calano del 31% le emissioni di gas a effetto serra e del 18% i consumi idrici per tonnellata di prodotto finito. Grazie agli investimenti realizzati sono state tagliate in poco più di 10 anni emissioni equivalenti a 7 viaggi in macchina tra la Terra e il Sole e un quantitativo di acqua sufficiente a riempire 222 piscine olimpiche. Il 64% dell’energia elettrica acquistata proviene da fonti rinnovabili con certificati di Garanzia d’Origine e oltre il 91% dei rifiuti prodotti è stato avviato al riciclo e recupero energetico.
Oggi il 95% dei prodotti Barilla è a basso impatto ambientale. Va in questa direzione la completa neutralizzazione delle emissioni di gas a effetto serra dei brand Wasa, Gran Cereale, Harrys e Mulino Bianco. Inoltre, Mulino Bianco già utilizza solo energia proveniente da fonti rinnovabili come l’acqua, il sole e il vento, mentre impianti di trigenerazione nei pastifici, che permettono l’autoproduzione di energia elettrica, termica e frigorifera, sono già in funzione negli stabilimenti di Parma e Marcianise (CE) e in via di realizzazione in quello di Muggia (TS).
L’impegno green Barilla parte dall’acquisto responsabile delle materie prime
Il percorso di sostenibilità parte dal campo e campo significa una scelta sempre più attenta e responsabile delle materie prime. Il totale delle materie prime strategiche (grano duro, grano tenero, segale, pomodoro, basilico, cacao e olii vegetali) acquistate responsabilmente è pari al 70%, con una crescita del 11% che fa seguito al +19% del 2020, a conferma di quanto le filiere sostenibili siano anche le più resilienti. Sono 10mila le aziende coinvolte in progetti di agricoltura sostenibile, che garantiscono a Barilla la qualità delle materie prime acquistate e agli agricoltori di pianificare il lavoro con maggior sicurezza.
Ai 3 disciplinari per la coltivazione sostenibile del grano duro e del grano tenero (Decalogo per la Coltivazione Sostenibile del Grano Duro di Qualità, Carta del Mulino e Carta di Harrys) si aggiunge nel 2021 la Carta del Basilico, che garantisce sostenibilità sociale e ambientale, per una filiera italiana e certificata ISCC PLUS di un ingrediente chiave di sughi pronti e Pesti Barilla. Come il Basilico, anche il pomodoro viene coltivato, laddove possibile, vicino agli stabilimenti di produzione, per ridurre al minimo il tempo tra la raccolta e la lavorazione del prodotto. Il sostegno all’agricoltura locale tocca anche la pasta, di cui Barilla è leader mondiale nelle vendite. Il 90% del grano duro, ingrediente chiave di tutte le marche di pasta del Gruppo, viene acquistato dal mercato locale e il 47% mediante contratti di coltivazione.
Profilo nutrizionale bilanciato e packaging 100% riciclabile
Inoltre, dal 2010 Barilla ha realizzato 488 riformulazioni nutrizionali, riducendo il contenuto di grassi, grassi saturi, sale e zucchero o incrementando il contenuto di fibre. L’azienda, palm oil-free dal 2016, lo scorso anno ha immesso sul mercato 55 nuovi prodotti che raccontano il suo modo di fare business: prodotti senza zuccheri aggiunti, ricchi di fibra, integrali, a base di legumi o monoporzionati. Ed è di pochi mesi fa il lancio in Italia della nuova Pasta “Al Bronzo-Lavorazione Grezza”, che attinge dalla trafilatura tradizionale partendo da un impasto di grani pregiati 100% italiani. E ancora, la nuova gamma “Pesto Barilla”, dal vasetto 100% riciclabile, con basilico da agricoltura sostenibile, Parmigiano Reggiano dop e altri ingredienti distintivi del Bel Paese.
Un altro ambito di innovazione su cui si concentra l’impegno green di Barilla è rappresentato dalla ricerca e dalla implementazione di soluzioni per il packaging sostenibile. Continua l’impegno green di Barilla per rendere il packaging meno impattante per l’ambiente anche in un anno difficile per l’approvvigionamento di materie prime per gli imballaggi. In Italia, ormai il 100% delle confezioni dei prodotti è riciclabile e il Gruppo utilizza esclusivamente carta e cartone in fibra vergine provenienti da foreste gestite in modo responsabile. Una strategia guidata dall’utilizzo di carta e cartone in sostituzione alla plastica in tutte le situazioni in cui sicurezza e garanzia di qualità del prodotto lo consentono.
Inclusione e gender equality: un supporto tangibile
Il rapporto sottolinea che la sostenibilità in Barilla è anche attenzione alle persone e alle comunità locali. Il Gruppo ha confermato il suo impegno concreto attivando una serie di iniziative solidali nei diversi Paesi in cui opera, per un totale di 12 milioni di euro e circa 2.700 tonnellate di prodotti donati, con l’obiettivo di favorire l’accesso al cibo a un numero crescente di persone, valorizzare l’inclusione e supportare lo sviluppo dei territori.
Nel 2021 Barilla è stata la prima azienda italiana ad aggiudicarsi il “Catalyst Award” introducendo iniziative che hanno permesso la valorizzazione della leadership femminile sul posto di lavoro e aumentato l’inclusione di tutti i dipendenti Barilla nel mondo. Ad oggi il 40% degli executive e dei manager Barilla sono donne e, dal 2020, Barilla ha raggiunto la Gender Pay Equality per tutti i suoi dipendenti nel mondo. A parità di qualifiche e mansioni, uomini e donne hanno la stessa retribuzione. È stata anche una delle prime aziende in Italia a porsi diversi obiettivi di inclusione, come la formalizzazione del lavoro flessibile in tutte le sue sedi, e la prima azienda italiana ad aderire agli standard di condotta Onu contro la discriminazione LGBTI+ sul lavoro.