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Net Zero Industry Act: il Parlamento Europeo ratifica la legge



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Potenziare l’innovazione e la produzione delle tecnologie necessarie per la decarbonizzazione entro il 2030: è questa la missione della legge sull’industria a zero emissioni approvata dal Parlamento Europeo. L’istituzione di “Zone di accelerazione a zero emissioni nette” tra i provvedimenti individuati per facilitare il processo di autorizzazione

Pubblicato il 26 apr 2024

Mauro Bellini

Direttore Responsabile ESG360.it, EnergyUP.Tech e Agrifood.Tech



Net Zero Industry Act: l'Europa a supporto dell'innovazione per la sostenibilità

Net Zero Industry Act: l’approvazione del Parlamento Europeo

Potenziare la produzione delle tecnologie indispensabili per attuare processi e percorsi di decarbonizzazione: è questa la missione del Net Zero Industry Act, la legge ratificata in via definitiva dal Parlamento europeo. La convinzione di fondo che anima questo provvedimento nasce dalla constatazione che per il raggiungimento degli obiettivi climatici UE per il 2030 e il 2050, si dovranno mettere in campo, in tanti settori, un volume consistente di tecnologie net zero. Al momento la bilancia commerciale UE verso queste tecnologie è fortemente sbilanciata verso l’estero con una quota di importazioni molto consistente. Appare per questo sempre più necessario aumentare la quota di produzione in area UE, proprio per garantire una transizione energetica e industriale efficace, ma anche un presidio e un rafforzamento della competitività europea su queste tecnologie strategiche, come anche per le tecnologie che rientrano nei settori del CleanTech e del ClimaTech.

Come anche nel caso della CSDDD, Corporate Sustainability Due Diligence Directive, a sua volta approvata dal Parlamento Europeo in questa seduta di fine aprile, anche la legge sull’industria a zero emissioni nette è frutto di un lavoro diplomatico con il Consiglio, che ha permesso a questo regolamento di arrivare all’approvazione finale con una larga maggioranza costituita da 361 voti favorevoli, 121 contrari e 45 astensioni.

Net Zero Industry Act: i punti chiave e le tecnologie di riferimento

Grazie al Net Zero Industry Act l’Europa si pone l’obiettivo di arrivare a generare il 40% del proprio fabbisogno annuale di net zero technology entro il 2030. Un obiettivo che ha come punto di riferimento i Piani nazionali per l’energia e il clima (PNEC), e che punta a generare investimenti e iniziative necessarie per permettere all’industria UE di arrivare a rappresentare il 15% del valore del mercato globale per queste tecnologie.

La legge si indirizza primariamente alle tecnologie strategiche per la decarbonizzazione e per la realizzazione di una produzione sostenibile. In particolare le tecnologie al centro del provvedimento, e per le quali è previsto un supporto, riguardano tutte le tecnologie rinnovabili, il nucleare, le tecnologie per la decarbonizzazione industriale, le tecnologie di accumulo dell’energia e le biotecnologie.

Non ci sono poi solo forme di incentivazione, ma anche procedure semplificate per la valutazione e per l’approvazione dei progetti. Relativamente ai tempi, il regolamento stabilisce dei termini massimi per l’autorizzazione dei progetti in funzione di una serie di caratteristiche legate agli obiettivi, alla dimensione del progetto e ai risultati attesi.

Semplificare e accelerare: il Net Zero Industry Act cerca di innovare anche la “burocrazia”

Sempre allo scopo di semplificare e accelerare le procedure, l’accordo raggiunto per il Net Zero Industry Act comprende anche delle modalità innovative per favorire lo sviluppo, per gestire i controlli e per attivare le procedure evitando i rischi di rallentamenti. In questo senso, si colloca l’istituzione di “Zone di accelerazione a zero emissioni nette“, ovvero di operazioni che permettono ai progetti di disporre di un processo di autorizzazione accelerato. Gli Stati membri avranno il compito di presidiare e gestire parte della raccolta di informazioni per le valutazioni ambientali.

La legge per una industria a zero emissioni nette si dovrà allineare e integrare con i piani nazionali per l’energia e per il clima, a loro volta pensati per facilitare la transizione verso tecnologie che permettono di ridurre i consumi e ottimizzare le risorse. In tutti i casi i punti di riferimento saranno rappresentati dal rispetto di criteri di sostenibilità e di resilienza che sono peraltro già ben presenti nell’ambito dei piani Industry 5.0.

Un altro aspetto che accompagna questo regolamento riguarda la semplificazione delle procedure di appalto pubblico e la gestione delle aste per le fonti energetiche rinnovabili. In tutti i casi, queste operazioni dovranno soddisfare criteri omogenei anche se il Net Zero Industry Act affida poi alla Commissione Europea il compito di stabilire più in dettaglio le condizioni. In termini generali, e in ogni caso, per usufruire delle nuove procedure, le tecnologie net zero dovranno garantire almeno il 30% del volume messo all’asta ogni anno nello Stato membro o, in alternativa, un massimo di sei gigawatt messi all’asta ogni anno per paese.

Il Net Zero Industry Act si muove poi nella direzione della creazione di un fondo sovrano europeo e verso iniziative per incrementare la quota di finanziamenti derivanti dai proventi del sistema nazionale di scambio delle quote di emissione Emission Trading System ETS e quelli necessari per i progetti strategici inclusi nella piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (STEP).

Il Net Zero Industry Act dovrà essere adottato in modo ufficiale dal Consiglio e a quel punto diventerà legge.

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