Entro il 15 maggio 2026 gli operatori di centri dati in colocation e co-hosting dovranno raccogliere, pubblicare e comunicare alla banca dati europea le informazioni e gli indicatori chiave di prestazione delle loro infrastrutture. E’ una delle prescrizioni previste dal Regolamento europeo delegato sull’efficienza energetica dei data center, atto senza valore legislativo rimasto in consultazione per 4 settimane da metà dicembre a metà gennaio e conclusosi con la raccolta di numerosi feedback che aiuteranno ad integrare o modificare determinati elementi non essenziali di direttive o regolamenti. In questo caso specifico la nuova direttiva rifusa sull’efficienza energetica (EED), entrata in vigore il 10 Ottobre 2023.
“Considerando che, secondo le stime, i data center rappresentano quasi il 3% della domanda di elettricità dell’UE e che probabilmente aumenteranno nei prossimi anni – scrive la Commissione europea – il programma è inteso ad aumentare la trasparenza e potenzialmente a promuovere nuovi progetti e sviluppi di efficienza nei data center che non solo possono ridurre il consumo di energia e acqua, ma anche promuovere l’uso di energia rinnovabile, una maggiore efficienza della rete o il riutilizzo del calore di scarto nelle strutture e nelle reti di calore vicine”.
Il Regolamento è passato ora nelle mani del Consiglio e al Parlamento europeo per un periodo di controllo di 2 mesi, i quali potranno adottare o respingere l’atto ma non proporre modifiche. Il periodo potrà essere prorogato di altri 2 mesi se il Parlamento o il Consiglio lo richiederà.
Una svolta nelle politiche Ue sui data center
Il Regolamento rappresenta una vera e propria svolta nelle politiche europee sui data center. Una mossa obbligata, in realtà: a fronte di una previsione di crescita della domanda di elettricità del 28% rispetto al 2018, nel 2030 i data center europei rappresenteranno il 3,2% del fabbisogno Ue. Davanti a questi dati, l’Unione si è quindi sentita in dovere di muoversi su più fronti per aumentare la trasparenza e potenzialmente promuovere nuovi progetti e sviluppi di efficienza.
Al centro di questo approccio c’è proprio il Regolamento, che crea per la prima volta uno schema di rendicontazione per i data center in materia di sostenibilità. Per la precisione il provvedimento definisce gli indicatori di sostenibilità (es. efficacia nell’utilizzo dell’acqua, fattore di riutilizzo dell’energia, o uso delle rinnovabili), quelli di prestazione e le informazioni che devono essere monitorate e comunicate dai centri dati. Al contempo stabilisce una metodologia comune di misurazione e calcolo per l’istituzione di uno schema comunitario che permetta di valutare la sostenibilità di centri dati con una domanda di potenza installata pari ad almeno 500 kW.
Verso una banca dati europea
In questo quadro, l’uniformità della comunicazione e la successiva analisi delle informazioni saranno agevolate dalla creazione di una banca dati europea sui data center dove confluiranno tutti gli indicatori chiave di prestazione resi pubblici. La piattaforma presenterà un’interfaccia utente comune e sarà facilmente accessibile e fruibile, in modo da rappresentare un agile strumento di lavoro per tutti i soggetti coinvolti.