L’adozione della prima serie di 12 Standard Europei per la Rendicontazione della Sostenibilità o European Sustainability Reporting Standards (ESRS) da parte della Commissione europea ha acceso un faro di speranza per le aziende che navigano nel labirintico panorama delle informative sulla sostenibilità e devono rispondere a criteri di misurabilità e di monitoraggio. Questa mossa non solo sottolinea l’impegno per la responsabilità ambientale, sociale ed economica, ma segnala una vittoria per l’interoperabilità globale.
Alleviare l’onere della rendicontazione sulla sostenibilità
La collaborazione tra l’International Sustainability Standards Board (ISSB), la Global Reporting Initiative (GRI) e la Commissione europea è stata determinante nella creazione di standard che trascendono i confini geografici. L’ESRS, meticolosamente progettato in consultazione con questi organismi, garantisce un elevato grado di interoperabilità tra gli standard dell’UE e quelli globali già esistenti, eliminando lo spettro di una doppia rendicontazione da parte delle imprese.
Questo significa che a partire da gennaio 2024, quando le grandi imprese e le società quotate dell’UE saranno tenute a utilizzare gli ESRS, come stabilito nella direttiva sulla rendicontazione sulla sostenibilità delle imprese (CSRD), non dovranno fare i conti con le complessità di destreggiarsi tra diversi standard e potranno godere di una burocrazia ridotta e di un processo di rendicontazione semplificata.
“Crediamo in un sistema di reporting user-friendly che affronti tutti i temi della sostenibilità per impatti, rischi e opportunità su scala globale – dichiara Eelco van der Enden, CEO di GRI – Questa posizione riflette anche il nostro impegno a continuare la collaborazione con l’ISSB per arrivare alla linea di base globale per il reporting di sostenibilità”.
ESRS e GRI aprono la strada alla semplificazione
Il viaggio verso un reporting di sostenibilità unificato non sarebbe stato concepibile senza gli sforzi concertati di due attori fondamentali: l’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) e il GRI. Il loro accordo di co-creazione per lo sviluppo degli ESRS, sottoscritto dal 2021, è stato determinante.
Nell’ambito del MoU tra EFRAG e GRI, le due organizzazioni si sono unite ai rispettivi gruppi di esperti tecnici e si sono impegnate a condividere informazioni e ad allineare il più possibile le attività e le tempistiche di definizione degli standard. Nel dicembre 2022, GRI ha pubblicato una guida FAQ offrendo rassicurazione alle migliaia di organizzazioni che già utilizzavano i GRI Standards che queste pratiche di reporting avrebbero potuto prepararle al meglio in vista dei nuovi requisiti ESRS.
Le competenze tecniche condivise, lo scambio di informazioni e le tempistiche sincronizzate pone le basi per un futuro in cui le due organizzazioni intendono semplificare i processi di reporting attraverso una tassonomia digitale e un sistema multi-tagging per i rispettivi standard. I continui sforzi a sostegno dell’allineamento consentiranno alle aziende di riferire in conformità con gli standard ESRS e GRI attraverso un unico rapporto.
GRI ha anche stipulato un protocollo d’intesa con la Fondazione IFRS, in base al quale i rispettivi comitati di normazione, l’International Sustainability Standards Board (ISSB) e il Global Sustainability Standards Board (GSSB) lavorano insieme da marzo 2022, per garantire che gli standard siano allineati e complementari, contribuendo a ridurre l’onere di rendicontazione per le aziende e ad armonizzare ulteriormente il panorama del reporting di sostenibilità a livello internazionale.
