Ricerche

Mondo dell’energia ancora in ritardo sull’Intelligent Automation

Secondo uno studio condotto da Appian su 29 aziende italiane, esistono progetti specifici sulla robotic process automation, che rischiano però di restare troppo circoscritti

Pubblicato il 19 Feb 2020

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Quanto le utility italiane stanno investendo nell’automazione avanzata?  La risposta che arriva da una ricerca condotta da Appian evidenzia l’esistenza di una certa progettualità in materia, che però fatica a integrarsi con l’organizzazione complessiva dell’azienda. Più nel dettaglio lo studio, condotto tra settembre e novembre 2019, ha visto la partecipazione di 29 aziende italiane del settore Energy & Utility con più di 300 dipendenti, ha certificato come le soluzioni di Intelligent Automation, costituite da funzionalità di workflow management, robotic process management e intelligenza artificiale, siano oggi principalmente utilizzate in singoli dipartimenti o ambiti di business ben definiti; al contrario sono le poche installazioni largamente diffuse in più aree aziendali. In particolare, le aziende finora sembrano essersi limitate a introdurre sistemi di robotic process automation senza reingegnerizzare il processo e limitandosi ad ambiti circoscritti, senza cioè intraprendere progetti su ampia scala.

Tra le sfide e gli ostacoli all’adozione dell’Intelligent Automation vi sono, secondo il 42% dei rispondenti, il timore di dover ridisegnare una serie di attività complesse con le nuove tecnologie, seguito dalla resistenza al cambiamento da parte dei dipendenti (39%) e dalla scarsità delle competenze interne necessarie (26%).  Per il futuro tra le aree più indicate per l’automazione di processi e attività vi sono le Operations, il Customer care, l’IT, seguite da Produzione e Distribuzione e da Amministrazione, Finanza e Controllo. La progettualità oggi è ancora limitata ad alcune aree aziendali. Gli intervistati sono consapevoli che l’adozione di sistemi di Intelligent Automation potrebbe garantire yba riduzione dei costi, una migliore gestione operativa degli asset principali, immediatamente seguita dalla necessità di liberare risorse da attività a basso valore aggiunto.

“L’Energy & Utility sono due settori importanti per Appian, nei quali stiamo crescendo come presenza a livello italiano ed europeo – commenta Silvia Fossati, Area Vice President Southern Europe di Appian -. Possiamo aiutarli a potenziare le loro applicazioni legacy e ad orchestrare end-to-end i processi chiave del core business, delle operation e del customer service, in tempi contenuti grazie alla nostra piattaforma di automation low-code”.

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