Rendere concreta e operativa anche nei Paesi dell’area del Mediterraneo la CCUS (CCUS, Carbon Capture, Utilisation and Storage), ovvero la cattura, utilizzo e stoccaggio di CO2, da tempo ritenuta come una delle tecnologie chiave per la decarbonizzazione. Con questo obiettivo nei giorni scorsi ha preso il via HERCCULES, un progetto di ricerca internazionale coordinato da LEAP (Laboratorio Energia e Ambiente Piacenza).
In Europa si contano oggi circa 70 progetti di CCUS in diversi stadi di sviluppo, concentrati quasi esclusivamente nei paesi del Nord. HERCCULES punterà ad accelerare l’applicazione della CCUS nell’Europa Mediterranea, facendo leva sulle iniziative di trasporto e stoccaggio già in fase realizzativa in Italia e Grecia e sviluppando tecnologie di cattura innovative non solo efficienti, ma anche particolarmente flessibili e replicabili, al fine di poter essere adattabili alle evoluzioni tecnologiche dei settori industriali di riferimento.
Obiettivo: accelerare l’applicazione della CCUS nell’Europa Mediterranea
Herccules, della durata di cinque anni, si è aggiudicata un finanziamento europeo, nel contesto di un bando Innovation Action, di circa 30 milioni di euro. Ad essi si aggiungono circa 10 milioni messi a disposizione dai partner industriali, tra cui aziende italiane – A2A, Buzzi Unicem, Eni, Eucore e Tecno Project Industriale (TPI, Gruppo SIAD) – e divisioni italiane di gruppi multinazionali – Air Liquide, Energean, Boston Consulting Group. Grazie a queste risorse, Hercules punta a innescare azioni concrete per il contenimento delle emissioni di CO2 con un approccio innovativo, integrato e replicabile. Focus primario sarà la decarbonizzazione della produzione di cemento e della termovalorizzazione dei rifiuti, due settori strategici per l’economia circolare.
Herccules punta a innescare azioni concrete per il contenimento delle emissioni di CO2
Più nel dettaglio, squadre specializzate di scienziati e di ingegneri dedicheranno oltre 9000 ore di test nella dimostrazione di processi innovativi di cattura della CO2 installati in due cementifici (uno gestito da Buzzi Unicem, l’altro di TITAN Cement Group) e un termovalorizzatore gestito da A2A. Gli impianti sperimentali saranno basati su avanzate tecnologie di cattura ossi-combustione e post-combustione tra cui il Calcium Looping (progettato e realizzato da Sumitomo SHI FW) combinate con processi criogenici di purificazione (realizzati da TPI), in grado di separare CO2 con efficienze e purezze prossime al 100%. Una parte del flusso di CO2 pura sarà destinato all’utilizzo in processi produttivi: mineralizzazione per la produzione di nuovi materiali cementizi che potrebbero sostituire il convenzionale calcestruzzo (caratterizzato da un’elevata impronta carbonica), e impiego nel settore dei gas tecnici.
Le attività includeranno anche il trasporto di CO2 (di cui si occuperanno rispettivamente Air Liquide Italia e TITAN Cement Group), dai siti industriali di cattura ai due siti di stoccaggio geologico di Ravenna (gestito da una Joint Venture partecipata da Eni) in Italia e Prinos (gestito da ENERGEAN) in Grecia, completando la dimostrazione dell’intera filiera CCUS.
Università, centri di ricerca e aziende di consulenza svilupperanno modelli di business delle tecnologie Herccules dimensionate per le future applicazioni a piena scala. Nell’ambito del progetto, Air Liquide comparerà queste tecnologie con le soluzioni di cattura della CO2 già disponibili su scala industriale. Infine, uno degli obiettivi di HERCCULES sarà quello di contribuire a sensibilizzare sul tema della CCUS: esperti di comunicazione organizzeranno eventi divulgativi e formativi per comunicare metodologie e soluzioni tecnologiche con scuole, stakeholders e policy makers.
Articolo originariamente pubblicato il 20 Feb 2023