Nei giorni scorsi CIM4.0, uno degli otto centri di competenza ad alta specializzazione, promossi dal MISE oggi MIMIT, costituito da Politecnico e Università di Torino unitamente a 22 partner industriali, UI Torino e API Torino, in occasione dell’assemblea dei soci ha presentato non solo la relazione di bilancio relativa all’esercizio 2022, ma anche il suo primo bilancio di sostenibilità.
Un bilancio, si legge nella nota ufficiale rilasciata dal Competence Center, redatto “non solo per essere conformi alle migliori pratiche e ai parametri GRI/ESG, ma anche per valorizzare tutti gli asset intangibili, tra cui figurano la formazione, la sicurezza e il benessere sul posto di lavoro, il risparmio energico e la riduzione dei materiali di scarto delle lavorazioni, le tecnologie più evolute anche in termini di impatto zero sull’ambiente, che hanno ricadute importanti sulle persone, sul territorio nazionale, verso gli stakeholder”.
Ed è alla luce di queste considerazioni che ci siamo confrontati con il CEO di CIM4.0, Enrico Pisino, con l’obiettivo di capire meglio le motivazioni che hanno guidato questa scelta.
Un bilancio di sostenibilità per guardare oltre i KPI finanziari
“La nostra attività ha un impatto che va ben oltre quello che può essere letto in un bilancio tradizionale, che guarda i KPI finanziari e di gestione”, ci ha detto.
“Mi riferisco in particolare a tutte le azioni in capo ai competence center per sensibilizzare le imprese, per invitarle alle buone pratiche e accompagnarle verso la transizione green e digitale”.
CIM4.0 ha voluto di fatto evidenziare l’impatto che riesce a mettere a terra sui temi della formazione, o sul contributo che riesce a dare alle diverse iniziative territoriali, non necessariamente in Piemonte, ma su tutto il territorio nazionale.
Ma c’è una seconda motivazione, ancor più profonda, che ha guidato la decisione del Competence Center.
Un bilancio di sostenibilità per coerenza e trasparenza
“È una motivazione legata a un concetto di coerenza. Noi invitiamo spesso le aziende ai concetti di sostenibilità, ambientale e sociale, oltre che, per l’appunto, economica. E ci sembrava corretto evidenziare come si possa contribuire attraverso un bilancio che non attesta soltanto i risultati, ma mette in evidenza anche gli impegni che un’azienda innovativa si assume, aiutando le imprese a guardare anche quei parametri che poi vengono letti anche dalle banche cui si rivolgono per richiedere supporto finanziario”.
Una volontà di dar seguito a ciò che di fatto CIM4.0 suggerisce di fare alle aziende, anche e soprattutto di piccole dimensioni.
“Noi stessi siamo una piccola impresa e abbiamo voluto testimoniare come sia possibile farlo e come questo rappresenti un vantaggio, perché si è trasparenti nei confronti del pubblico e delle altre società”.
Un messaggio di concretezza, dunque, da parte di una realtà che oltre a dare linee di indirizzo sui temi dell’innovazione digitale diventa punto di riferimento anche per quanto riguarda le tematiche di sostenibilità.
“Oggi non si può essere innovativi né cavalcare la transizione digitale, se nel contempo non si è anche sostenibili. La digitalizzazione è un abilitatore della sostenibilità”.
CIM4.0: attenzione all’equità di genere e alla formazione
Tra le evidenze che emergono dal bilancio, consultabile a questo indirizzo, Pisino sottolinea l’attenzione che CIM4.0 ha posto nel dare le stesse opportunità ai vari generi e dunque un’equa responsabilità tra uomo e donna all’interno della nostra organizzazione.
“Abbiamo voluto testimoniare che è possibile farlo anche in un ambito in cui le discipline sono fortemente tecniche o tecnologiche, dando l’opportunità a donne e uomini di esprimersi all’interno della nostra organizzazione in maniera equa”.
Fondamentale è poi l’attenzione alla formazione continua, non solo verso le imprese, ma a partire dai propri dipendenti.
“Siamo una realtà di 25 persone verso le quali abbiamo la stessa attenzione che cerchiamo di trasmettere alle piccole e medie imprese, che devono essere attente al proprio capitale umano, garantendo la formazione continua dei loro dipendenti. Non basta parlare bene, bisogna poi agire di conseguenza”.
Pisino parla anche del sostegno di CIM4.0 alla nascita di un European Digital Innovation Hub e di tutto l’impegno verso le imprese, le scuole gli enti sul territorio.
E i numeri lo testimoniano, a partire da quei 62 webinar gratuiti realizzati: una formazione gratuita destinata a una platea di 6.000 partecipanti e 1.200 aziende coinvolte.