Il velocissimo sviluppo dei vaccini contro il COVID-19 ha mostrato con quanta efficienza riesce ad agire l’umanità quando si trova di fronte a una crisi. Oggi – con i vaccini che vengono fatti in tutta Europa e il lavoro ibrido che sta diventando la nuova normalità – le aziende hanno spostato il loro focus dalla business continuity alla produttività. Allo stesso tempo, visti i moltissimi eventi climatici estremi che recentemente hanno colpito l’Europa a causa del riscaldamento globale, i decisori aziendali devono rendersi conto che tra le loro priorità deve assolutamente trovare ampio spazio la sostenibilità. In questo contesto, se le strategie di smart working hanno permesso alle aziende di mantenere attive le loro operazioni di business con il lavoro flessibile da casa, bisogna sottolineare che lo smart working può aiutare anche a migliorare la produttività – e far raggiungere prima gli obiettivi di sostenibilità.
Dalla business continuity alla sostenibilità
Fin dall’inizio, del resto, lo smart working è stato progettato per garantire sia la business continuity che la produttività: esso permette infatti ai dipendenti di lavorare in modo flessibile, efficiente e da remoto riducendo la necessità del pendolarismo e a volte addirittura eliminandola del tutto. La trasformazione digitale sta creando sempre più ruoli che includono il lavoro da remoto come opzione, sia part-time che full-time. E se questo da una parte migliora la produttività, dall’altra riduce il peso sull’ambiente: meno pendolari significa meno emissioni, soprattutto se le persone si spostano in automobile. In questo modo, anche il traffico delle ore di punta si riduce, evitando ulteriori sprechi di carburante nella lentezza del traffico. Molti lavoratori che vivono in città, soprattutto delle generazioni Y e Z, hanno anche adottato uno stile di vita che non contempla più il possedere un’automobile. Sanno di non averne bisogno per andare al lavoro e si muovono con il trasporto pubblico o in bicicletta, e quando proprio serve la noleggiano.
Tuttavia, il contributo dello smart working a un futuro più sostenibile non si limita a ridurre il traffico dell’ora di punta: allo stesso tempo, infatti, i workspace digitali moderni permettono a chi lavora di utilizzare i propri dispositivi personali per lavoro, senza compromettere sicurezza o privacy. Anche questo fa bene all’ambiente; meno dispositivi un’azienda deve acquistare meno hardware dovrà essere dismesso e riciclato nei prossimi anni.
Sostenibilità ed efficienza
Ma il più significativo contributo dello smart working alla sostenibilità, tuttavia, arriva dal fatto che i dipendenti possono lavorare in modo più efficiente. Questo guadagno di efficienza non solo migliora il loro livello di motivazione e il worklife balance, ma aiuterà anche a ridurre ulteriormente l’impronta ecologica di ciascuno. I workspace digitali moderni, infatti, hanno funzionalità di Intelligenza Artificiale integrate che danno la priorità ai compiti più importanti e mettono a disposizione le informazioni e i documenti a essi correlati con un solo clic. Ciò permette di risparmiare tempo e energie che ricerche prolungate richiederebbero, qualora si dovesse andare a caccia di informazioni nei repository aziendali o attraverso Google. In questo modo, invece lo smart working contribuisce a minimizzare il consumo di energia correlato ai tanti flussi di lavoro e alle transazioni della vita d’ufficio quotidiana.
Smart working e sostenibilità come due facce della stessa medaglia
Oggi, la maggior parte delle aziende non mette al primo posto l’efficienza energetica o la sostenibilità nel momento in cui fa una valutazione dei suoi processi di business. Sono comunque molte, però, le aziende che stanno progettando strategie per ridurre la loro impronta ecologica e l’impatto generale che hanno sull’ambiente. Lo smart working si dimostrerà una componente importante di questi percorsi verso la sostenibilità perché può dare un contributo chiaro e misurabile alla riduzione dell’impronta ecologica di un’azienda. In ultima analisi, lo smart working e la sostenibilità sono due facce della stessa medaglia: le aziende che mettono i loro dipendenti in condizione di lavorare in modo smart permettono allo stesso tempo di fare un utilizzo smart di energia e risorse.
I capi d’azienda devono avere una visione olistica, combinando produttività e sostenibilità in un unico modello con l’obiettivo di massimizzare entrambi. In questo modo un modello di lavoro davvero smart, con flussi di lavoro più efficienti dal punto di vista energetico e di consumo di risorse, deve essere la prima priorità per le aziende di tutte le dimensioni, indipendentemente dal settore in cui operano. Le organizzazioni dovrebbero iniziare questo viaggio subito: con il riscaldamento globale che fa sentire i suoi effetti sempre di più, clienti e dipendenti si aspettano che si muovano urgentemente verso un futuro più sostenibile e più smart.