Il digitale non è solo un fattore abilitante, ma ormai un driver strategico perché le aziende possano perseguire uno sviluppo sostenibile a 360°, anche durante periodi di crisi. La posta in gioco in termini di ricavi è notevole.
Secondo un recente studio di BCG (“The Keys to Scaling Digital Value“, 2022), l’investimento in soluzioni digitali permette alle aziende un aumento dei ricavi dal 9% al 25% e un risparmio dei costi che può arrivare al 50%.
Negli ultimi due anni di pandemia, inoltre, le aziende con soluzioni digitali hanno guadagnato il 5% di market share e migliorato di oltre il 5% la capitalizzazione di mercato rispetto ad aziende con un’inferiore maturità digitale.
Per sensibilizzare i board member ad una visione strategica atta a coniugare sostenibilità e digitale nel percorso di crescita di un’azienda, Nedcommunity, l’associazione italiana degli amministratori non esecutivi e indipendenti, con il supporto di BCG, ha sviluppato una guida per membri dei consigli d’amministrazione nella Governance della Digital Agenda.
Governance agenda digitale: spunti per board members
La necessità di una maggiore consapevolezza sulla gestione del digitale in azienda, considerando l’evoluzione dell’offerta e la possibilità di sviluppare nuove fonti di ricavo oltre che in termini di protezione dei dati, è quanto mai cruciale per sviluppare la sensibilità aziendale essenziale a progredire verso una gestione operativa di successo. Superato l’ostacolo iniziale, possono essere individuati gli opportuni strumenti di execution perché la visione strategica trovi compimento in un’opportuna implementazione.
Nedcommunity propone quindi ai Board member una guida operativa che indica tematiche “chiave”, possibili domande da porre al management, indicatori di monitoraggio tipici, punti di attenzione, articolata su 11 punti principali:
- Visione strategica. Agenda Digitale come priorità strategica.
- Innovazione del modello di business.
- Pianificazione operativa e gestione execution alla luce KPI finanziari e non.
- Expertise del top management, a partire dal CEO.
- Competenze digitali specializzate nelle diverse tematiche.
- Cultura digitale diffusa, cultura orientata all’innovazione a “pensare in digitale”.
- Gestione strategica dell’architettura tecnologica.
- Gestione strategica di dati, analytics e intelligenza artificiale.
- Cybersecurity, presidio gestionale e programma interventi.
- Digitalizzazione compliance e risk management, presidiando rischi trasformazione digitale.
- Digitalizzazione internal auditing.
In sintesi, si tratta di fornire al consiglio d’amministrazione una guida utile a stimolare visione e strategia aziendale che coniughi sostenibilità e digitale, innovazione del business model anche lanciando nuovi business digitali. In parallelo, serve un’adeguamento dell’organizzazione, creando la necessaria maturità digitale in termini di cultura e competenze, e sviluppata la necessaria resilienza digitale, con adeguato risk management per rispondere a sfide come quella della cybersecurity.
Innovazione, cultura e cybersecurity, pilastri di una digital governance
“Il Digitale al giorno d’oggi è un forte driver delle strategie aziendali e genera nuove opzioni strategiche”, dichiara Piercarlo Gera, responsabile del programma Governance Digital Agenda di Nedcommunity. “Il board ha la responsabilità di indirizzare le strategie di business e conseguentemente le strategie digital – aggiunge Gera – cogliendo le opportunità di business consentite dall’innovazione tecnologica in corso. Tre ambiti particolarmente importanti sono: l’innovazione dei business model, poiché il digitale consente non solo di trasformare il core business, ma anche di lanciare nuovi business sinergici col core business; la diffusione di una cultura digitale in azienda che porti a “pensare in digitale”; la cybersecurity, perché il digitale è fonte di grande valore, ma anche potenzialmente di grandi rischi”.
I board member hanno un ruolo fondamentale di indirizzo
Matteo Romano, Partner BCG ha aggiunto “L’analisi che abbiamo condotto porta alla luce due particolari necessità: il limitato orientamento al digitale da parte dei board member e l’idea che l’agenda digitale afferisca a un ambito puramente tecnico, quando è in realtà strettamente connessa agli obiettivi di sostenibilità e, in generale, di business dell’azienda. Solo inquadrando correttamente il valore dell’agenda digitale rispetto alle esigenze aziendali, si possono creare le condizioni per abilitare nuovi modelli di business e posizionamento generando benefici per le aziende”.