Con il primo articolo (si può leggere QUI n.d.r.), ho cercato di approfondire la rilevanza dei dati, dell’industria che hanno generato e delle trasformazioni economiche, sociali e politiche che hanno indotto. Naturalmente ci sono state delle risposte.
La prima, innanzitutto europea, ma poi imitata in gran parte del mondo, alla esplosione della rilevanza dei dati è stata relativa alla protezione dei dati personali. È poi seguita, in Europa, una seconda ondata normativa relativa ai servizi digitali, ai mercati digitali e ai dati.
Sicurezza dei dati e sicurezza dell’economia digitale
Il tema della sicurezza, che è intrinsecamente sotteso all’intera economia digitale, merita una puntualizzazione. E’ evidente, infatti, che, quanto più la società si basa su un’infrastruttura digitale per il proprio funzionamento, tanto più sentirà l’esigenza pressante che malintenzionati o forze ostili non ne pregiudichino il funzionamento corretto e che non sia messa a rischio a causa di incidenti o eventi naturali avversi.
Le normative, gli standard internazionali e le buone pratiche, che si occupano di sicurezza delle tecnologie digitali, infatti, sono finalizzate a ridurre il rischio di interferenze criminali, accidentali o, comunque, non desiderate nel funzionamento dell’economia digitale.
Poca attenzione viene invece dedicata alle minacce alla sicurezza e alla salubrità della società nel suo complesso derivanti dalla natura stessa dei servizi digitali
Ad esempio:
- molti studi sostengono che i social media generano dipendenza (Harvard, Oxford, Istituto A.T. Beck), di certo alterano le relazioni sociali;
- sia la Brexit che la prima elezione di Trump sono state influenzate in modo probabilmente decisivo dall’uso illecito di dati generati dai social media ( Caso Cambridge Analytica/Facebook);
- La frammentazione della società in bolle autoreferenziali incapaci di comunicare l’una con l’altra, generata dai Sociali Media, dalle tecnologie a essi sottostanti costituisce anch’essa una minaccia grave per la stabilità e la sostenibilità della società digitale e dell’idea stessa di società aperta e di libertà.
- Il fenomeno degli hokikomori, in costante crescita, appare sempre più correlato all’iperconnessione e all’uso eccessivo di sociali media.
Come cambia il rapporto con il concetto di sicurezza
Questi temi non sono mai stati considerati come pertinenti alla sicurezza e alla salubrità delle nostre società anche se hanno effetti simili a quelli causati da fenomeni tradizionalmente combattuti come le tossicodipendenze, l’alcolismo o il fumo. Così, mentre per il Fentanyl o la cocaina l’obiettivo è reprimere il fenomeno, per TikTok è assumerne il controllo.

È un approccio miope, se non colpevole: come sarebbe finita la guerra fredda se ci fossero stati i social media a sostenere il cosiddetto pacifismo filorusso invece dei partiti comunisti occidentali? Oppure Israele sarebbe riuscito a uccidere Nasrallah senza la pervasiva presenza di internet e dei cellulari?
L’approccio europeo al governo di questi temi finalizza l’iniziativa regolamentare alla tutela del mercato e dei diritti dei diversi attori coinvolti nell’economia digitale, dai cittadini alle imprese alle pubbliche amministrazioni, con l’auspicio che un mercato aperto e correttamente regolato favorisse la composizione dei conflitti.
La guerra in Ucraina ci ha definitivamente obbligato ad abbandonare questa visione del mondo.
La seconda presidenza Trump, nei suoi primi atti, sta rafforzando questo messaggio, subordinando i rapporti commerciali e le relazioni internazionali ai rapporti di forza.
L’urgenza di considerare tutte le implicazioni dell’economia digitale
È dunque urgente imparare a considerare tutte le implicazioni dell’economia digitale, incluse quelle relative alla democrazia, alla libertà, alla sicurezza – intesa anche nel senso sistemico di cui sopra – e alla difesa: una guerra ibrida può incidere sugli assetti interni di uno Stato senza che sia necessario dichiarare guerra o sparare un colpo di fucile.
La trasformazione digitale deve essere consapevole, condivisa e controllata e non opaca e irresponsabile: qualche perlina luccicante non può essere sufficiente a trasformare gli interessi della tecnocrazia negli interessi dell’umanità.
Gli aspetti della nostra convivenza che riteniamo non negoziabili devono essere tutelati in riferimento alla società nel suo complesso e non solo all’interno dei singoli rapporti fra i diversi attori.
E i dati, che sono alla base della società digitale, devono essere considerati in questa prospettiva. Anche dalle imprese.
Seconda puntata di quattro appuntamenti
Continua la lettura della terza puntata QUI
Se ancora non l’hai letta vai alla prima puntata QUI