Nel corso della 52esima sessione, tenutasi nei primi giorni dello scorso marzo, la Commissione Statistica delle Nazioni Unite ha approvato il nuovo Sistema di Contabilità Economico-Ambientale focalizzato sull’Ecosystem Accounting. Si tratta di un framework statistico integrato e completo, finalizzato ad organizzare ed analizzare set di informazioni riguardanti gli ecosistemi individuati (tipologia di habitat, “servizi” prestati dall’ecosistema, attività economiche e non economiche attuate dall’uomo, monitoraggio nel cambiamento delle risorse) per integrare lo sviluppo sostenibile nella pianificazione economica.
Perché un Sistema di contabilità ambientale?
Lo slogan lanciato dalla Commissione è “Making nature count”: per lungo tempo, e soprattutto nello scorso secolo, lo sfruttamento delle risorse naturali è stato portato avanti dall’uomo come se queste fossero infinite e non avessero un costo, mirando esclusivamente ad ottenere il massimo risultato economico in termini di GDP (Gross Domestic Product). Il costo da pagare per la scarsa previdenza adoperata è ad oggi altissimo: cambiamento climatico, inquinamento, estinzione di centinaia di specie animali e vegetali sono solo alcune delle conseguenze dirette di tale politica. Insieme a queste ultime, devono poi essere prese in considerazione tutte le conseguenze indirette, tra le quali la significativa riduzione dei benefici che gli ecosistemi distrutti sono in grado di apportare a business e cittadini. Infatti, un ambiente sano nel quale è assicurata la biodiversità fornisce un contributo essenziale e costante: filtraggio dell’acqua, terreno fertile e produttivo, controllo delle inondazioni, solo per citarne alcuni. Al contrario, danni significativi alla biosfera si riflettono in primo luogo sulle popolazioni più povere e vulnerabili, che si affidano alle risorse naturali per la soddisfazione delle loro esigenze vitali, per poi propagarsi a vario titolo su tutta la società.
Grazie al framework elaborato dalla Commissione, sarà possibile misurare accuratamente il valore del proprio capitale naturale, comprendendone a fondo il contributo e ponendolo su un piano di parità con gli altri interessi in gioco, ponderando con attenzione tutte le conseguenze di attività economiche con un rendimento potenzialmente alto a breve termine ma spesso estremamente svantaggioso per la natura nel lungo periodo. Se infatti l’ambiente è un bene, come tale deve essere considerato all’interno di un bilancio, per attuare processi di decision making che non tralascino un elemento tanto essenziale.
Il Sistema di bilancio ambientale, sviluppato in linea con l’obbiettivo della Commissione di creare modelli e regolamentazioni per l’elaborazione di statistiche, integra dati economici e ambientali formalizzando un set di concetti, definizioni, classificazioni, principi valutativi e tabelle volti ad assicurare la sua valenza quale standard internazionale sul tema, ed a produrre risultati comparabili e coerenti a livello internazionale.
Come funziona il sistema di contabilità ambientale?
Il SEEA-EA si regge su cinque sezioni essenziali, che devono essere compilate inserendo caratteristiche spaziali accurate e informazioni relative agli asset (beni) e ai servizi forniti dall’ecosistema. Con asset dell’ecosistema si intendono aree attigue di uno stesso ambiente, caratterizzate da uno specifico set di componenti biotiche ed abiotiche e dall’interazione tra di esse (ad esempio foreste, paludi, aree agricole, aree fluviali, barriere coralline, etc.). Ciascun asset può essere considerato un’unità produttiva, nella misura in cui da solo o operando congiuntamente ad altri, fornisca i c.d. servizi ecosistemici. Questi ultimi sono i contributi degli ecosistemi nell’apportare specifici benefici all’effettuazione di attività di natura economica e non economica da parte dell’uomo, ed in particolare: approvvigionamento (inteso come contributo degli ecosistemi alla disponibilità di energia e materie estratte o raccolte), regolazione e mantenimento (connessi alla capacità degli ecosistemi di regolare i processi biologici e di influenzare il clima, i cicli idrologici e biochimici, e quindi mantenere condizioni ambientali benefiche per gli individui e la società) e cultura (nella misura in cui si tratti di servizi esperienziali e intangibili legati alle qualità percepite o reali degli ecosistemi, quali possibilità di ricreazione, rilassamento e riflessione spirituale).
Tra i punti di forza della struttura del framework SEEA-EA c’è la sua composizione modulare: i cinque tasselli del sistema di contabilità possono essere utilizzati insieme per fornire una visione panoramica di come l’ecosistema supporti il benessere socio-economico della comunità. Tuttavia, è possibile anche avvalersi solamente di una parte di essi, a seconda delle esigenze specifiche del caso di specie. Si tratta, in particolare, di rendicontazione relativa a:
- Estensione dell’ecosistema (ecosystem extent account), che ne rileva dimensioni e tipologia iniziali, e variazioni nel corso del tempo. Si tratta di un elemento essenziale da cui partire all’interno di un sistema di contabilità ambientale, in quanto supporta nell’organizzazione delle informazioni concernenti l’ecosistema oggetto di analisi e nel monitoraggio della loro evoluzione, integrabile con dati socio-economici per elaborare analisi più sofisticate. Potrebbe ad esempio trattarsi di un ecosistema foresta, esteso per un determinato numero di ettari.
- Condizioni dell’ecosistema, che ne valutano la qualità complessiva in termini di caratteristiche individuate, attraverso una serie di indicatori chiave che ne palesano il livello di integrità e di funzionamento (anche in termini di servizi ecosistemici). Gli elementi da tenere in considerazione per attuare questa valutazione variano per i diversi tipi di ecosistema: nel caso di una foresta, ad esempio, potrebbero essere presi in considerazione criteri quali l’età degli alberi e la loro varietà, la presenza di mammiferi e uccelli nel territorio, la vegetazione del sottobosco e la quantità di legno morto.
3 e 4. Servizi ecosistemici, sezione che misura la disponibilità di tali servizi, i loro usi e i beneficiari, in termini fisici (punto 3) e/o monetari (punto 4). Tali considerazioni possono essere utilizzate come punto di partenza per la definizione di politiche ambientali, in quanto consentono una valutazione ponderata dei trade-off. Un esempio concreto di servizio ecosistemico è quello reso dalle biomasse forestali, la cui presenza agevola la raccolta e il filtraggio della pioggia prima che questa raggiunga ruscelli e fiumi).
- Valore monetario degli asset ecosistemici, che rileva dati relativi alla disponibilità degli asset, registrando aumenti, diminuzioni e qualità (degradazione o arricchimento) degli stock. Attraverso questa analisi è possibile fornire una stima del flusso totale annuo generato dai servizi ecosistemici, rendendo possibile una definizione del valore netto del capitale naturale. Rimanendo nel caso concreto sopra richiamato, il filtraggio delle acque piovane attuato dall’ecosistema riduce i costi di trattamento dell’acqua, portando benefici sia ai cittadini sia alle attività economiche.
Output delle analisi attuate mediante il framework
Avvalendosi del SEEA-EA è quindi possibile elaborare statistiche integrate che diano evidenza della stretta relazione tra ambiente e sfruttamento economico, dei benefici apportati dal primo sull’economia e degli impatti del secondo se attuato senza prevederne limiti adeguati. Possono ad esempio emergere informazioni dettagliate sui livelli di disponibilità delle risorse e sul loro cambiamento in relazione alla conduzione di determinate attività economiche, quantificate grazie alla determinazione del valore monetario degli asset ecosistemici anche in termini di costi: in questo modo, dai risultati ottenuti, è possibile valutare come gestire al meglio in futuro le risorse naturali per continuare ad ottenere i benefici (economici e di well-being) che queste assicurano. Il framework SEEA può infine essere utilizzato per operazioni di contabilità tematica: la metodologia descritta si adatta infatti anche all’organizzazione e all’analisi dei dati in riferimento a specifici temi ambientali, quali ad esempio la biodiversità, il cambiamento climatico, il monitoraggio delle aree protette.